Shigatsu l'ho appena finito di vedere! Decisamente bellissimo! Se dovessi anch'io scrivere una recensione concorderei col voto. Se non fosse stato troppo ripetitivo in certi punti, era meglio. Mamma mia quanta angoscia! E il finale? No coment! Bellissima serie!
Concordo in pieno con le recensioni di Ore Monogatari e Shigatsu, mentre Suzuka non ho ancora avuto il piacere di leggerlo. Complimenti a tutti e tre i recensori
Ore Monogatari inizia bene ma si perde già da metà serie a causa di una ripetitività abnorme, per me sarebbe da 6 e mezzo ma non critico questo sia chiaro. Suzuka non ho ancora avuto il piacere. Per Shigatsu beh il mio pensiero l'ho espresso in recensione, opera gonfiata dal pubblico e creata ad hoc dall'autore per innescare un certo tipo di sentimento (estremizzandolo). Complimenti ai recensori comunque.
Sono felice che sia stata scelta la mia recensione su "Ore Monogatari!!", è stato un anime su cui ho avuto molte riserve inizialmente, ma che, forse proprio per il fatto che ha preso una piega diversa da quella che mi aspettavo, è riuscito a sorprendermi.
Concordo appieno anche con le altre due recensioni. Sono un grande fan di Kouiji Seo, e "Suzuka" è certamente una bellissima opera. Si potrebbe avere da ridire sulla protagonista, alle volte un po' troppo tsunderella, ma nel complesso la storia intriga e coinvolge.
Su Shigatsu wa Kimi no Uso... sono d'accordo che sia stato gonfiato in alcuni punti proprio con l'intento di commuovere, ma non ci vedo niente di male, soprattutto se, alla fine, raggiunge l'obiettivo prefissato. Sorprende in alcuni sviluppi ed emoziona per la forza dei personaggi, principali come secondari (a tutti viene lasciato il giusto spazio)
personalmente avrei scambiato i voti di suzuka e uso. Nonostante la bellezza innegabile dell'anime, il manga di suzuka tratta temi complessi in maniera più specifica. Uso è poco più di un anime da ragazzi, molto leggero, anche se non per questo brutto.
Boh... per me Shigatsu, per quanto sia un'opera interessante, è un po' pompata.
Nonostante ci sia un vero dramma, gli autori puntano troppo sui dotti lacrimali per ottenere lo scopo prefissato (non c'è nemmeno un episodio senza qualcuno che pianga), scegliendo perciò la "via facile". Ma i difetti più grossi sono i personaggi, in quanto ogni tanto ne vengono introdotti un paio random per poi non caratterizzarli a dovere (ma gli si da spazio comunque, e ciò erode minuti preziosi che si sarebbero potuti impiegare meglio), e la sceneggiatura, che è un po' ridondante nella seconda parte.
A me il personaggio di Kaori non è piaciuto moltissimo. O meglio: a posteriori lo trovo abbastanza ben fatto, ma il problema è che la sua raison d'etre viene espletata totalmente nel finale. È una scelta che ad alcuni può essere piaciuta (e anche molto, visto che l'opera ha ricevuto fin troppi apprezzamenti), però forse sarebbe stato meglio "completarla" poco prima della fine, e non sulle ultime battute.
E infine concordo che manchi un epilogo, cosa che però a mio avviso stona tantissimo in opere del genere.
emoziona per la forza dei personaggi, principali come secondari (a tutti viene lasciato il giusto spazio)
Mah, su 'sto punto non sarei troppo d'accordo... i personaggi più che altro mi sembrano siano stati parecchio tirati per i capelli, perché da una parte abbiamo i due protagonisti che non vengono sviluppati a dovere (Kousei per tutta la seconda parte della serie - esclusi gli ultimi 2 episodi - resta tale e quale a com'era nella prima), dall'altra i due comprimari (in potenza interessanti) non ricevono lo spazio di cui necessitano, restando relegati a un ruolo di piatto supporto.
Poi in generale quoto Rieper e Meganoide: Kimi no Uso aveva potenzialità, ma sono state messe da parte ai fini del solito teen drama furbetto ed estremizzato.
Kimiuso è uno shonen purissimo indirizzato a un target da shonen ma che a dispetto di molti altri prodotti simili degli ultimi tempi è un gradino sopra. E' come sempre un prodotto indirizzato ai giapponesi i quali amano questi percorsi catartici di redenzione e lacrime...il finale a mio avviso è giusto e anzi regala una sorpresa a chi si aspettava il finale che poi cmq c'è stato.
Ore Monogatari all'inizio era davvero puccioso; poi è diventato ripetitivo e da diabete, quindi non ce l'ho fatta e l'ho abbandonato. Non me ne vogliano i fan, ma davvero non fa per me. ç_ç Suzuka e Shigetsu non li ho ancora visti, anche se mi incuriosiscono; il secondo, però, so, pur trattando di un tema che amo molto (quale quello musicale) che è tristissimo, quindi da vedere nel momento giusto. Chissà quando, ma è in lista. XD
Ayma
- 8 anni fa
42
Per me Kaori è uno dei personaggi più fasulli e meno credibili di sempre... poi la storia della ugly ducking trasformata in gnoccona che c'è alla fine stile commedie romantiche anni 90 è di una banalità sconcertante, io sul finale più che piangere applaudivo, non la reggevo più. La povera migliore amica poi che è stata tutta la vita a supportare quella piaga umana del protagonista non era abbastanza gnocca e non l'ha mai filata e invece arriva la biondona stramba ma che tutti adorano perché sì e si sveglia all'improvviso... insomma per me è troppo tirato per i capelli in diversi punti ed eccessivamente spinto alla lacrimetta facile, io personalmente pur trovandolo interessante a livello grafico e musicale non sono rimasta coinvolta affatto e ho detestato entrambi i protagonisti.
dens (anonimo)
- 8 anni fa
71
È incredibile come le recensioni di Eversor riescano a non dire assolutamente nulla in paragrafi e paragrafi di discorso. Non sto scherzando,tanto di cappello.
Non conosco Suzuka ma ho visto Kimiuso e Ore Monogatari. Del primo ne abbiamo parlato abbondantemente, ribadisco che a me non sono piaciuti né i protagonisti né quella continua ridondanza di sentimenti ed emozioni; che i giappi abbiano il vizietto di portare all'estremo queste cose lo sappiamo, ci sono i casi in cui l'espediente mi piace e quelli in cui non mi piace. Kimiuso rientra nel secondo caso, sarà appunto che i due protagonisti non li ho amati per niente quindi tutte i loro sentimenti per me erano lagne, decisamente irritanti e noiose. Ok il target giovanile ma per i miei gusti ha davvero forzato troppo la mano (e a me i drammoni lacrimevoli piacciono).
Ore monogatari per me è stata una grossa delusione, partiva da un ottimo spunto ma è diventato così ripetitivo e melenso che l'ho portato avanti a fatica. Il protagonista maschio sarà anche una cosa rara ma di certo non unica nel suo genere, quindi non gliene farei un merito particolare... oppure immagino che tutti quelli che trovino la cosa particolarmente originale comprino (gli editi) Natsume, Momogumi e quando inizierà la pubblicazione, anche Hatsu Haru e Baraou no Souretsu!
Tre opere accomunate dal fatto di mostrare l'amore dal punto di vista maschile, e riescono a farlo con buoni risultati, sia pure in modo diverso.
Ore Monogatari è un'opera dolcissima, con un protagonista sui generis simpatico ma tosto, virile ma imbranato e dolce. Non è un'opera priva di difetti, spesso è ripetitiva e troppo mielosa, ma riesce a narrare del primo amore e della prima vita fra fidanzati in maniera naturale, tenera e divertente, al punto che è molto facile rispecchiarsi in entrambi i perxonaggi e si riesce facilmente ad amarli.
Suzuka è un buon shounen sentimentale, con ottimi disegni e un'ottima caratterizzazione del protagonista maschile, che è disposto a fare di tutto per conquistare l'amore della sua bella, e lo farà. Peccato che, di rimando, la protagonista femminile sia tanto bella quanto antipatica, tratta sempre a pesci in faccia il povero protagonista maschile, che si sforza in tutti i modi di essere alla sua altezza e riceve, di rimando, solo parole cattive. Non si capisce perché lui debba incaponirsi così tanto con una ragazza così antipatica invece di mettersi con le altre che gli girano intorno che sono più gentili e carine di lei, e non si capisce perché lei abbia deciso di fidanzarcisi se poi non ha mai un moto di gentilezza o di affetto nei suoi confronti. Si fa leggere, la storia è articolata e interessante, e la trattazione psicologica dell'amore visto dal punto di vista del protagonista maschile è ottima, ma manca l'elemento fondamentale di questo tipo di storie, ossia tifare con tutto il cuore per il bene della coppia protagonista, che in questo caso è davvero male assortita e la colpa è tutta di lei
Shigatsu wa kimi no uso è invece il classico successone strappalacrime che piace tantissimo ai giapponesi, ma anche questa volta ci si è ricascati e ci si è commossi. La storia è narrata dal punto di vista di un maschio timido, triste, insicuro e complessato in cui è molto facile identificarsi (ma questo non sempre lo rende simpatico, anzi ) e qualsiasi maschio timido, triste, insicuro e complessato vorrebbe incontrare una ragazza allegra, solare, dolce, che lo prenda per mano e gli risolva tutti i problemi, anche a costo di essere invadente nella sua esagitata allegria. Comprendo che questo tipo di personaggi possa infastidire le spettatrici di sesso femminile, ma questa (come, sono convinto, Ore Monogatari, anche se è uno shoujo sulla carta) è una storia più per i maschietti timidi, tristi, insicuri e complessati che per le ragazze, quindi bisogna scenderci a patti.
GianniGreed
- 8 anni fa
22
@Kotaro: che parole dure verso Suzuka. Non lo hai capito che è il miglior shonen sentimentale degli ultimi 100 anni?
No, scherzi a parte, la penso come te. Lo leggo giusto per vedere come finisce.
Io ho visto solamente i primi episodi di Ore monogatari, ma finora l'ho trovato molto carino e divertente. Non appena avrò del tempo libero spero di riuscire a terminarlo come si deve. Takeo é il personaggio migliore secondo me perché é sensibile, divertente e responsabile. Il suo amico mi aveva dato una cattiva impressione inizialmente, ma dopo un po' ho iniziato ad apprezzarlo. Anche Rinko sembra simpatica, forse é un po' troppo innocente, ma penso che lei e Takeo formino una coppia perfetta. Shigatsu wa Kimi no Uso é una delle tante serie che spero di vedere in futuro.
Oggi c'è qualcuno a cui girano a vedere i pollici... Aspetto i 4 numeri mancanti per poi leggerlo tutto assieme Suzuka. (Ad ogni modo i patemi d'amore mi mettono ansia, non sono infatti tra le serie che prendo in considerazione) Su Shigatsu mi sono già espresso nei Neko facendo un raffronto con l'attuale Hibike.
@Kotaro: "qualsiasi maschio timido, triste, insicuro e complessato vorrebbe incontrare una ragazza allegra, solare, dolce, che lo prenda per mano e gli risolva tutti i problemi" Scusa e tu che ne sai? Pur volendo rimanere in tema narrativo mica puoi fare di tutt'un erba un fascio. Poi dici che è più per un pubblico maschile, e perché mai? Perché viene impostato dal punto di vista del protagonista? Scusa ma ciò che dici non ha proprio basi solide, se poi è un tuo modo di vederla allora ok.
Qualcuno dovrebbe conoscere un po' il concetto di "pressione-pre-gara". Se si afferra tale concetto, si capisce perché Suzuka ha quasi sempre i nervi a fior di pelle.
E' normale che una ragazza di 15-16 anni, innanzi a tutto quel che ha passato e il peso di dover essere sempre la prima (perché gli altri compagni di squadra non si qualificano neanche), reagisca cos', per via dell'enorme quantità di stress. Yamato si becca le critiche di Suzuka, perché molto volte è superficiale.
In sostanza Suzuka, dà le piste a tutta la roba sentimentale Giapponese del post-2000 (forse Pastel no) e ben pochi prodotti del genere sentimentale possono rivaleggiare con tale opera, con buona pace per l'ironia di qualcuno.
Poi giudizi come "le altre ragazze sono più belle" lasciano il tempo che trovano (e a me non pare, ma vabbè…su sto punto ne potremo discutere sino a domani, ma non ce ne usciremo più). Poi che siano simpatiche e gentili, significa poco e niente (Honoka con tutto il rispetto, sino ad ora è un'ameba. Yui ha cannato totalmente il momento). Inoltre che si debba tifare per la coppia protagonista è una conclusione totalmente personale ed arbitraria. Qua non si tratta di tifare squadre di calcio, ma di valutare se la storia storia in sé. Poi Suzuka i moti di gentilezza li ha verso Yamato.
Shigatsu wa kimi no uso è uno shounen (pubblicato su Shounen Magazine della Kodansha), indi il target a cui è diretto è quello maschile. Idem Suzuka, che se non erro viene dalla stessa rivista.
Ore Monogatari è l'unico shoujo del trittico, ma visto e considerato che l'opera è narrata dal punto di vista del protagonista maschile (spesso anche in maniera più naturale e realistica di molte opere per un pubblico maschile che tolgono l'elemento amoroso puntando solo a quello sessuale), non stento a credere che possa piacere più ai maschi che alle ragazze, viste anche le molte critiche che ha ricevuto dal pubblico femminile qui in Italia. Questo è un mio pensiero, mentre negli altri due casi il target maschile è confermato dalla rivista di pubblicazione.
In sostanza Suzuka, dà le piste a tutta la roba sentimentale Giapponese del post-2000 (forse Pastel no)
Se Pastel (di cui avevo letto un paio di volumi) e Suzuka (che avevo letto tutto) sono il meglio che il Giappone riesce a sfornare nel genere sentimentale forse è meglio metterci una pietra sopra e consigliare ai mangaka di fare altro.
Di Shigatsu vorrei solo far notare che l'evoluzione del personaggio di Kaori (ridicola lettera finale inclusa) è più o meno insensato e buttato giù a casaccio quanto la gestione della malattia (la classica malattia da anime con stadi non ben chiari, sintomi sempre uguali, riabilitazioni a caso e immancabile intervento con possibilità di morte). Bravissimo il mangaka, ottimo lavoro dello studio di animazione, ma il soggetto purtroppo soffre di difetti abbastanza evidenti e alla lunga fastidiosi (poi chiaro che se all'ultimo mi viene detto che tutto quello che si era visto nei primi volumi/episodi era un falso allora mi viene da pensare che non ne valeva proprio la pena).
Visti solo due su tre, Suzuka è lì da tempo, ma ogni volta che lo inizio non riesco a superare le prime puntate.
Shigatsu è uno degli anime migliori del suo anno, un ottimo anime che fa esattamente quello che si prefiggeva di fare: raccontare un dramma melodrammatico incentrato sulla musica e l'amore. In questo è pressoché perfetto, e merita un voto alto (8 o 9 ci stanno benissimo).
Ore Monogatari è un anime shoujo come ricordato, ma scritto in maniera diversa. Il protagonista è un uomo, e che uomo, e racconta bene un'amore da "la bella e la bestia" con il nostro muscoloso protagonista che rivela un cuore e un carattere dolcissimo, e delle qualità inaspettate. Non gli avrei dato 8 ma certo fra i shoujo è una ventata di freschezza, fosse solo che la relazione è assodata nelle prime puntate e poi seguiamo il suo sviluppo.
Di Shigatsu vorrei solo far notare che l'evoluzione del personaggio di Kaori (ridicola lettera finale inclusa) è più o meno insensato e buttato giù a casaccio quanto la gestione della malattia (la classica malattia da anime con stadi non ben chiari, sintomi sempre uguali, riabilitazioni a caso e immancabile intervento con possibilità di morte).
Che sia cliché over 9000 è lapalissiano. Però, se lo si inquadra in un'ottica destinata a un pubblico adolescente, è comunque un cliché abbastanza funzionale. Il problema è che l'hanno usato oggettivamente male: in mezzo a tutto questo hanno messo i 2 rivali con il 90% di inutilità, continuavano a dare spazio a pg come l'amica che non ne avevano bisogno, e per girare il coltello della piaga dopo un po' hanno buttato nella mischia la sorellina di coso con ben il 99% di inutilità (è indubbio che quella sia la parte più debole di tutta l'opera).
Più che un tentativo di approfondimento dei personaggi, a me sembrava un voler tirare avanti fino alla fine.
@Kotaro abbi pazienza ma che sia pubblicato da tizio n1 invece che da tizio n2 non c'entra assolutamente nulla, le tematiche e/o le sceneggiature cosi come le impostazioni narrative non implicano in alcun modo il target anche con tutta la buona volontà da parte degli autori. C'è una miriade di maschi che guardano Sailor Moon o a suo tempo Card Captor Sakura e mo mettiamo in mezzo che un'opera è indirizzata ai maschi piuttosto che alle femmine? E dai su...
Non metto in dubbio che possano esserci persone con lo stesso carattere di Suzuka, solo che... non le rendi protagoniste di una storia d'amore, che dovrebbe coinvolgere il lettore invece di irritarlo
Non ho mai parlato di bellezza fisica, che è una cosa soggettiva e per quanto mi riguarda è l'unico merito di Suzuka (awww capelli corti e blu ), ma è indubbio che sia Honoka che Yui si siano dimostrate più dichiaratamente interessate a Yamato oltre che molto più gentili nei modi rispetto alla protagonista.
Non si tratta di "tifare per una squadra di calcio", ma di interessarsi ai personaggi, la cui storia d'amore in casi come questo è il motore che muove la storia. Se non c'è interesse a vedere la formazione di una coppia in una storia incentrata su questo elemento, la storia fallisce il suo scopo ultimo, per quanto interessante che possa essere lo svolgimento. Problema tra l'altro condiviso anche dall'opera successiva dello stesso autore, dove la protagonista Eba è talmente decerebrata che l'interesse provato nel vedere il coronamento del sogno d'amore suo e di Haruto rasenta lo zero.
Non ho la scienza infusa di tutte le opere del genere shounen sentimentale uscite dal 2000 in poi, ma rispetto ad alcuni concorrenti che ho letto/sto leggendo (100% Fragola o A town where you live) ha quel minimo di marcia in più data dall'ottimo approfondimento psicologico del protagonista maschile e del modo in cui vive i suoi sentimenti, glielo riconosco. Ma se dovessi scegliere un'opera di questo genere da ergere a migliore di sempre o a mia preferita fra tutte quelle uscite nel corso degli anni, non sarebbe Suzuka la mia scelta.
@ Rieper
E quindi? Se né la rivista di pubblicazione (da sempre in Giappone fortemente indicative di target specifici) né l'uso di certe tematiche o di certi artifizi narrativi aiutano a capire il target di un manga, cosa lo farebbe? Certo che esistono maschi che adorano Sailor Moon (e chi scrive è forse il non plus ultra di questa categoria), ma questo non implica che il target originario dell'opera non sia quello femminile, per millemila motivi che risultano chiarissimi a chi la conosce.
@Kotaro è molto semplice: nulla. Perché gli anime al di là delle tematiche possono essere per tutti. Questa cosa che c'è un target per genere o opera è una cavolata madornale, e mi chiedo quando la gente lo capirà.
GianniGreed
- 8 anni fa
21
"Perché gli anime al di là delle tematiche possono essere per tutti."
Ma anche no. Forse un anime per bambini può essere apprezzato anche dagli adulti, ma non sempre il contrario.
@Giannigreed: per la questione inerente il sesso del pubblico invece si. Non ho messo in mezzo gli anime indirizzati a bambini (e in ogni caso Kenshiro non sarebbe per bambini ma non venirmi a dire che non lo hanno mai visto perché è una palla) ma quelli che vengono divisi perché indirizzati a maschi piuttosto che a femmine e viceversa. Non rigirate la questione tanto per complicare un concetto di base semplicissimo, grazie.
Tu stesso hai detto "possono", non "sono". La differenza sta tutta lì. Nulla ti vieta di guardare tutto quello che vuoi, ma ci sono determinati elementi caratteristici del target primario a cui si rivolge l'opera con cui volente o nolente devi scendere a patti, anche se potrebbero infastidirti perché tu sei parte di un target diverso
Ad esempio, se tu maschio guardi uno shoujo, noterai che probabilmente i personaggi maschili saranno tutti effeminati. Può capitare che questo elemento ti dia fastidio come no, ma devi tenerne conto, perché è un elemento caratteristico degli shoujo, che essendo destinati in primis alle ragazze, raffigurano i maschi filtrati attraverso gli occhi e i desideri delle ragazze. Allo stesso modo, se tu ragazza guardi uno shounen sentimentale, noterai che i personaggi femminili probabilmente saranno tutte delle bellone con le tette grosse o le mutandine sempre in vista, che magari si sviliscono usando il loro corpo per attrarre il protagonista maschio, e questa cosa a te ragazza può dar fastidio come no, ma devi tenerne conto, perché è un elemento caratteristico degli shounen sentimentali, che vogliono anche soddisfare la libido e i desideri dei ragazzi.