Ma cosa intendiamo realmente come autoproduzioni? Lasciando stare la definizione classica e rigida che indica come autoproduzioni unicamente le opere prodotte in cartaceo a proprie spese abbiamo deciso di ampliare il significato del termine ed adattarlo al significato più moderno che dovrebbe ricoprire ora: sono autoproduzioni tutte quelle opere create dagli autori a proprie spese che queste siano monetarie (di soldi investiti per la stampa o altro) o puramente temporali (di tempo investito per la creazione e diffusione su web attraverso siti dedicati o una propria pagina web). In questo modo riconosciamo quello che ormai è un dato di fatto anche nella realtà, ovvero che un'opera si può considerare pubblicata, e quindi usufruibile dal pubblico, anche se lo è solo su web senza relativa controparte cartacea. Per evitare incomprensioni sottolineiamo inoltre una cosa, la costituzione degli autori in collettivi o piccoli editori (diffusi quindi su scala fieristica e non nazionale) non mina la loro possibilità di partecipare al concorso[/b]. Questo per non penalizzare troppo gli autori che hanno deciso di optare per questa opzione facendoli tornare un po' ai livelli di partenza: noi non siamo contro la collaborazione tra autori e l'obbiettivo del concorso rimane quello di promuovere tutte quelle opere che stanno al momento lottando per guadagnare l'attenzione dei lettori e dei grandi editori, che esse siano solitarie o raggruppate in piccoli schieramenti, per cui sono tutti ben accetti se desiderano aderire.
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