La vedo dura. In questo angolo di Mondo potrebbe essere scambiato per "l'ennesima cosa Miyazaki" (cosa che non è) e risentire di un'etichetta di genere. C'è poi un altro fattore che potrebbe penalizzarlo: l'argomento "Hiroshima" negli USA ha tutta un'altra ottica rispetto a quella del film.
La vedo dura. In questo angolo di Mondo potrebbe essere scambiato per "l'ennesima cosa Miyazaki" (cosa che non è) e risentire di un'etichetta di genere. C'è poi un altro fattore che potrebbe penalizzarlo: l'argomento "Hiroshima" negli USA ha tutta un'altra ottica rispetto a quella del film.
Non so come "l'argomento Hiroshima" sia guardato in America, il punto per me è questo: il film è davvero ben fatto ma è MOLTO rivolto al milieux giapponese. In una sua recente recensione su FdC Mario Rumor, che è uno degli specialisti italiani di Isao Takahata, dopo averne analizzato la struttura, i mille riferimenti interni ali eventi di quei giorni, agli usi e costumi del Giappone degli anni 30 e 40, ricostruiti attraverso le testimonianze dirette di testimoni dell'epoca, ha detto chiaramente che nel tempo potrebbe arrivara a diventare La Tomba delle Lucciole della nostra epoca. Il problema è che non riesce ad avere quell'afflato universalistico che Takahata trasmette in alcune sue opere. Si coglie solo la superficie. La bella storia, realistica...ma il resto? Quanti lo apprezzeranno?? Andrebbe sostenuto moltissimo.
E poi, davvero, nella categoria più importante Coco ha pressochè campo libero, ma davvero, “Loving Vincent”, che dovrebbero premiare a prescindere, "The Breadwinner”, storia molto forte, e “The Big Bad Fox & Other Tales”, una piccola corazzata, sono opere con un forte peso specifico. Si stavolta è un barrage durissimo. In cui Hirune Hime, che ha una sua grazia, letteralmente scompare....Vediamo come andrà a finire però.
Sono invece felicissimo delle notizie su Samurai Jack...Spero che fra i mille streaming che fanno in giro si riesca a trovare il tempo per una sua proposta in Italia..Piacerebbe rivederlo.
Non so come "l'argomento Hiroshima" sia guardato in America,
Quasi una sorta di negazionismo. Vige l'idea che le due atomiche sul Giappone siano state dei "mali necessari". Uno dei motivi per cui nessun presidente USA si è mai scusato ufficialmente per tale episodio. Se si chiede in giro, negli Stati Uniti, tutti sono convinti della "bontà" di tale atto. Sono talmente abituati ad essere "i buoni" che non si possono riconoscere nel ruolo di portatori di morte. Un film che tratta anche solo in parte tale argomento temo sarebbe penalizzato da questa premessa. Volendo essere pignoli anche in Giappone Hiroshima è in pratica un mezzo tabù. Ma per motivi diversi.
Non so come "l'argomento Hiroshima" sia guardato in America,
Quasi una sorta di negazionismo. Vige l'idea che le due atomiche sul Giappone siano state dei "mali necessari". Uno dei motivi per cui nessun presidente USA si è mai scusato ufficialmente per tale episodio. Se si chiede in giro, negli Stati Uniti, tutti sono convinti della "bontà" di tale atto. Sono talmente abituati ad essere "i buoni" che non si possono riconoscere nel ruolo di portatori di morte. Un film che tratta anche solo in parte tale argomento temo sarebbe penalizzato da questa premessa. Volendo essere pignoli anche in Giappone Hiroshima è in pratica un mezzo tabù. Ma per motivi diversi.
C'è stata molta censura nel corso deglli anni - vera e seria - ma non è questione di "essere o sentirsi buoni". Mio nipote mi ha chiesto se davvero era neccesario lanciare quelle bombe. Ora ti dirò, essendomi posto il problema...che probabilmente non ci fosse stato Truman al governo, che era un personaggio assai "interessante" diciamo, forse le cose sarebbero andate diversamente. Però ci sono tre fatti
A) Obbiettivamente la Guerra nel Pacifico è stata una tragedia dietro l'altra. In Europa si cita spesso il caso di Dresda - omologo ad una città inglese anninetata dai teseschi di cui non ricordo il nome - ma quel tipo di bombardamenti nella Guerra del pacifico erano una prassi. Quanti morti provocò l'attacco a Tokyo??
B) L'attacco ad Okinawa si era concluso in un marasma..Non un'invasione ma una macelleria degna della prima guerra mondiale. La propaganda nippoinica spingeva i soldati e gli abitanti dell'isola a credere di dover lottare non si sà contro quali mostri. E si paventava quel che sarebbe successo quando si fosse attaccato il cuore dell'impero. ( Okinawa era comunque una zona "periferica")
C) L'ombra della Guerra Fredda Incombeva. E tantissimo.
Forse c'era un senso - un folle senso, in Hiroshima. Anche se per me lo stesso effetto si sarebbe potuto ottenere buttando la bomba dritto su una delle tante isolette nipponiche. Non c'è un senso in Nagasaki.
Qualche nota sulle censure su Hiroshima e le sue conseguenze
C) L'ombra della Guerra Fredda Incombeva. E tantissimo.
Senza dubbio il vero "destinatario" di quel bombardamento era l'URSS più che il Giappone. Bisognava dimostrare di possedere l'arsenale bellico definitivo. Mai creduto alla tesi di un utilizzo volto a scongiurare ulteriori perdite (di uomini, mezzi, ecc.). Va anche detto che il progetto Manhattan costò un'enormità di denaro. Ovviamente circa 200.000 vite non valgono quasi due miliardi di dollari. No?
Quali che siano le ragioni, l'uso di un ordigno nucleare per me non è mai ipotizzabile. Non solo per questioni morali contingenti al singolo caso, ma anche perché ciò significherebbe abdicare al nostro ruolo. La cancellazione totale non è gestibile dall'Uomo. Credere il contrario significa essere non più soggetti agenti ma oggetti agiti. Tutto ciò ovviamente non è minimamente contemplabile per l'american way of life. Come fare a spiegare a chi sgancia una bomba atomica che anche lui in realtà ne è vittima?
In questo angolo di Mondo sfiora il capolavoro, ma considerato che è "sulla bomba atomica" e con quest'aria che tira in America, non credo che verrà considerato, speriamo che mi sbaglio, per la tartaruga rossa film molto bello e mi spiace per Your Name ma preferisco di granl unga il primo.
C'è poi un altro fattore che potrebbe penalizzarlo: l'argomento "Hiroshima" negli USA ha tutta un'altra ottica rispetto a quella del film.
Non so come "l'argomento Hiroshima" sia guardato in America, il punto per me è questo: il film è davvero ben fatto ma è MOLTO rivolto al milieux giapponese. In una sua recente recensione su FdC Mario Rumor, che è uno degli specialisti italiani di Isao Takahata, dopo averne analizzato la struttura, i mille riferimenti interni ali eventi di quei giorni, agli usi e costumi del Giappone degli anni 30 e 40, ricostruiti attraverso le testimonianze dirette di testimoni dell'epoca, ha detto chiaramente che nel tempo potrebbe arrivara a diventare La Tomba delle Lucciole della nostra epoca. Il problema è che non riesce ad avere quell'afflato universalistico che Takahata trasmette in alcune sue opere.
Si coglie solo la superficie. La bella storia, realistica...ma il resto? Quanti lo apprezzeranno?? Andrebbe sostenuto moltissimo.
E poi, davvero, nella categoria più importante Coco ha pressochè campo libero, ma davvero, “Loving Vincent”, che dovrebbero premiare a prescindere, "The Breadwinner”, storia molto forte, e “The Big Bad Fox & Other Tales”, una piccola corazzata, sono opere con un forte peso specifico.
Si stavolta è un barrage durissimo.
In cui Hirune Hime, che ha una sua grazia, letteralmente scompare....Vediamo come andrà a finire però.
Sono invece felicissimo delle notizie su Samurai Jack...Spero che fra i mille streaming che fanno in giro si riesca a trovare il tempo per una sua proposta in Italia..Piacerebbe rivederlo.
Quasi una sorta di negazionismo. Vige l'idea che le due atomiche sul Giappone siano state dei "mali necessari". Uno dei motivi per cui nessun presidente USA si è mai scusato ufficialmente per tale episodio. Se si chiede in giro, negli Stati Uniti, tutti sono convinti della "bontà" di tale atto. Sono talmente abituati ad essere "i buoni" che non si possono riconoscere nel ruolo di portatori di morte.
Un film che tratta anche solo in parte tale argomento temo sarebbe penalizzato da questa premessa.
Volendo essere pignoli anche in Giappone Hiroshima è in pratica un mezzo tabù. Ma per motivi diversi.
C'è stata molta censura nel corso deglli anni - vera e seria - ma non è questione di "essere o sentirsi buoni". Mio nipote mi ha chiesto se davvero era neccesario lanciare quelle bombe. Ora ti dirò, essendomi posto il problema...che probabilmente non ci fosse stato Truman al governo, che era un personaggio assai "interessante" diciamo, forse le cose sarebbero andate diversamente. Però ci sono tre fatti
A) Obbiettivamente la Guerra nel Pacifico è stata una tragedia dietro l'altra. In Europa si cita spesso il caso di Dresda - omologo ad una città inglese anninetata dai teseschi di cui non ricordo il nome - ma quel tipo di bombardamenti nella Guerra del pacifico erano una prassi. Quanti morti provocò l'attacco a Tokyo??
B) L'attacco ad Okinawa si era concluso in un marasma..Non un'invasione ma una macelleria degna della prima guerra mondiale. La propaganda nippoinica spingeva i soldati e gli abitanti dell'isola a credere di dover lottare non si sà contro quali mostri. E si paventava quel che sarebbe successo quando si fosse attaccato il cuore dell'impero. ( Okinawa era comunque una zona "periferica")
C) L'ombra della Guerra Fredda Incombeva. E tantissimo.
Forse c'era un senso - un folle senso, in Hiroshima. Anche se per me lo stesso effetto si sarebbe potuto ottenere buttando la bomba dritto su una delle tante isolette nipponiche. Non c'è un senso in Nagasaki.
Qualche nota sulle censure su Hiroshima e le sue conseguenze
http://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/nucleare/atomic-cover-up-la-storia-nascosta-dietro-il-bombardamento-degli-stati-uniti-di-hiroshima-e-nagasaki/
In Giappone è stato un Tabu per decenni. Per paura di fare i conti con quel che è accaduto.
Senza dubbio il vero "destinatario" di quel bombardamento era l'URSS più che il Giappone.
Bisognava dimostrare di possedere l'arsenale bellico definitivo.
Mai creduto alla tesi di un utilizzo volto a scongiurare ulteriori perdite (di uomini, mezzi, ecc.).
Va anche detto che il progetto Manhattan costò un'enormità di denaro.
Ovviamente circa 200.000 vite non valgono quasi due miliardi di dollari. No?
Quali che siano le ragioni, l'uso di un ordigno nucleare per me non è mai ipotizzabile.
Non solo per questioni morali contingenti al singolo caso, ma anche perché ciò significherebbe
abdicare al nostro ruolo.
La cancellazione totale non è gestibile dall'Uomo. Credere il contrario significa essere non più
soggetti agenti ma oggetti agiti.
Tutto ciò ovviamente non è minimamente contemplabile per l'american way of life.
Come fare a spiegare a chi sgancia una bomba atomica che anche lui in realtà ne è vittima?
http://www.filosofia.it/archivio/images/download/argomenti/anders%20ultima%20vittima%20hiroshima%20lettera%201959.pdf
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