Ci sono una serie di figure e lavori tradizionali in Giappone (come anche in Italia) che rischiano di estinguersi in breve tempo.
Si dovrebbe conservare la tradizione, così anche le generazioni future potranno conoscerle.

Chiamate il WWF....

E' una cosa normale: figure che nell'antichità avevano un ruolo, nel mondo moderno non lo hanno più per tutta una serie di trasformazioni culturali di generazione in generazione, relegando questi mestieri a pittoresco folklore. Fa piacere quando si cerchi di preservarne, specie la memoria, ma non sorprende la loro estinzione come effettiva figura professionale di un'epoca che non esiste più (che sia questo un bene o un male).

Tre modi diversi di porsi per preservare una tradizione.
Il primo, quello di Kikuno, mi sembra piuttosto malinconico: pare quasi la presa di coscienza di una donna matura che si accorge che il mondo in cui ha vissuto finora è molto piccolo e isolato. Il secondo, quello di Megumi, ha dato una lettura più pratica del mestiere di geisha facendone un perfetto spot pubblicitario. Il terzo mi sembra quello più attuale, che prevede la collaborazione con altre imprese culturali che si occupano di selezionare e istruire le nuove leve, con un ricambio che consente a chi sta lavorando di abbandonare la scena per dedicarsi alla famiglia.

In ogni caso trovo essenziale che si faccia il possibile per mantenere vive le tradizioni di un popolo, che rischiano di scomparire travolte dai ritmi frenetici della società di oggi.

In ogni caso trovo essenziale che si faccia il possibile per mantenere vive le tradizioni di un popolo, che rischiano di scomparire travolte dai ritmi frenetici della società di oggi.

Veramente la scomparsa delle geisha é piu da ricercarsi nel fatto che ora le donne ( seppur non ai nostri livelli) hanno uno spazio maggiore nella società. Prima le geisha erano le uniche donne colte che un uomo potesse incontrare.

In tutto questo articolo non si parla dei clienti delle geishe. La mia assunzione e' che siano diminuiti e che quindi ci siano meno posti di lavoro per geishe. Se e' cosi' c'e' poco da fare, a meno di non cambiare clientela: invece che a facoltosi uomini d'affari rivolgersi (per esempio) alle associazioni di promozione del turismo, fare esibizioni nelle fiere o cose del genere.
Cosa pensano di fare in concreto? Qual e' il loro business model per il futuro?

C'è un manga piuttosto carino (e malinconico) che parla della vita quotidiana delle geishe, o meglio di una ragazza che non è riuscita a diventare geisha ed è finita in cucina a preparare i pasti per tutte (però lo fa con energia ed allegria!)
Il manga si chiama Maiko-san Chi no Makanai-san

In tutto questo articolo non si parla dei clienti delle geishe. La mia assunzione e' che siano diminuiti e che quindi ci siano meno posti di lavoro per geishe. Se e' cosi' c'e' poco da fare, a meno di non cambiare clientela: invece che a facoltosi uomini d'affari rivolgersi (per esempio) alle associazioni di promozione del turismo, fare esibizioni nelle fiere o cose del genere.
Cosa pensano di fare in concreto? Qual e' il loro business model per il futuro?

I clienti facoltosi di una volta sono diminuiti e la crisi non aiuta. E infatti si stanno moltiplicando proprio come dici tu le esibizioni pubbliche, legate ad eventi e con le associazioni del turismo. Il problema risiede soprattutto al di fuori delle grandi rotte turistiche (leggi Kyoto, dove il loro numero è sicuramente maggiore). Se ci sono poche ragazze che conoscono questa figura e la possibilità di lavorare con essa, certamente è anche difficile fare accordi.

In ogni caso trovo essenziale che si faccia il possibile per mantenere vive le tradizioni di un popolo, che rischiano di scomparire travolte dai ritmi frenetici della società di oggi.

Veramente la scomparsa delle geisha é piu da ricercarsi nel fatto che ora le donne ( seppur non ai nostri livelli) hanno uno spazio maggiore nella società. Prima le geisha erano le uniche donne colte che un uomo potesse incontrare.

Il mio era un discorso più generale, non rivolto solo alle geishe - come accennavano anche fairyelsa e Maddux Donner.
Grazie per la tua indicazione.

L'ideale di geisha è incompatibile con la società moderna giapponese, può trovare posto integrante solo rivolgendosi a chi è interessato alla preservazione culturale o chi la favorisce. Le ragazze giapponesi di adesso guardano con poco interesse alla carriera da geisha, non ricevono alcun stimolo nell'intraprenderla soprattutto per l'incertezza di ciò che comporta questa scelta. La maggior parte preferisce confluire nell'attuale schema sociale, office lady e quant'altro, perché, per quanto triste possa sembrare è la garanzia di un sistema solido ed efficace. Tuttavia, non posso che ammirare questi ideali di salvaguardia e chi li vuole mettere in pratica.

Anche io avevo sentito parlare della crisi che sta investendo il mondo delle geisha. Da una parte posso capire il perchè questo mestiere (che tra l'altro richiede tanto studio e sacrifici) non attiri più le ragazze giapponesi oggi; dall'altra, però, il pensiero che una figura così bella, romantica e sfuggente come quella della geisha possa finire nel dimenticatoio mi rattrista molto. Come sempre, quando si parla tradizioni, c'è sempre questa cesura dolorosa tra due strade opposte: il progresso e l'amancipazione contro la conservazione.
Apprezzo molto le iniziative della geisha Kikuno e delle altre persone menzionate nell'articolo, il loro mi sembra un ottimo compromesso tra modernità e tradizione. Spero che il loro progetto possa continuare a dare frutti e che la figura della geisha continui ad avere un posto nella società e nella cultura giapponese.
Grazie Hachi, come sempre, per questi articoli

In ogni caso trovo essenziale che si faccia il possibile per mantenere vive le tradizioni di un popolo, che rischiano di scomparire travolte dai ritmi frenetici della società di oggi.

Veramente la scomparsa delle geisha é piu da ricercarsi nel fatto che ora le donne ( seppur non ai nostri livelli) hanno uno spazio maggiore nella società. Prima le geisha erano le uniche donne colte che un uomo potesse incontrare.

Il mio era un discorso più generale, non rivolto solo alle geishe - come accennavano anche fairyelsa e Maddux Donner.
Grazie per la tua indicazione.

Sì, sì, l'avevo capito ma era per dire che il discorso geisha ha anche un aspetto diverso. Similmente si può dire che è un lavoro come le dame dal compagnia europee. Oggi le donne possono uscire liberamente di casa con le amiche, prima una donna (che poteva permetterselo) stipendiava un'altra per avere qualcuno del suo livello con cui passare il tempo. Certi mestieri si può benissimo dire che sono venuti meno grazie ad un miglioramento del contesto sociale.

Le arti e la cultura tradizionali costano un sacco di soldi

Temo che il vero problema sia proprio questo. Le realtà culturali che non possono trovare posto in quelle di massa diventeranno sempre più di nicchia. Come avviene in Occidente per la manifattura e l'artigianato si parla di realtà che saranno sempre più costose e quindi sempre più appannaggio di pochi.
Temo ci vorrà ben più che del semplice associazionismo per continuare a far sopravvivere aspetti di un mondo perduto. Oggi anche quei ruoli e i lavori del passato che sopravvivono grazie a sussidi e speciali tutele statali sono in crisi. Anche le specie protette sono a rischio.

Quello che muove Kikuno non è solo ridare parte di quello che ha ricevuto ad un mondo che le ha dato tanto; ha anche una ragione più personale. Kikuno ha paura di morire da sola. Tante geisha anziane non hanno un'apprendista che si prenda cura di loro.

Incredibilmente malinconico questo pezzo. Una persona dedica la sua vita ad un'arte e a un lavoro e arrivata alla mezza età si ritrova a dover fare queste considerazioni.

Spero con tutto il cuore che riescano a trovare dei modi per tenere viva questa tradizione, anche adattando la figura della geisha alla vita moderna (già le geisha di ora non sono quelle di cento anni fa)

È vero, a parte lo scarso interesse delle giovani generazioni verso queste figure della tradizione, bisogna ammettere che un grosso ostacolo è rappresentato dagli alti costi, e forse anche dalla minor richiesta di questa forma di intrattenimento.