Per quanto ci abiti così vicino ammetto che a parte due volte che sono andata ad assistere alla gara cosplay e più che altro a fare un giro per le bancarelle, per il resto non ho avuto mai modo di vedere in tutti questi anni manco uno dei film proiettati appositamente per quest'occasione... Invero tre anni fa andai al concerto di Joe Hisaishi, e ne valse effettivamente la pena, e in quella stessa occasione vidi pure Jackie Chan di persona a pochi cm da me, però a meno che non invitino qualche ex-idol ora attrice che seguo difficilmente penso che andrò mai a vedere qualcosa, a maggior ragione che negli ultimi anni anche la gara cosplay è calata di livello, complice il fatto che come è organizzata non mi piace granché...
Allora, da "reduce" di questa edizione, con 33 film all'attivo, posso dire che è stato un buon Far East: generalmente la qualità media è stata più che buona (persino un po' più alta del solito), c'era tanta scelta anche tra le retrospettive e Brigitte Lin come ospite speciale durante la proiezione di Chungking Express è stata la ciliegina sulla torta. Unica pecca: mancava il "filmone d'autore", ma le belle sorprese comunque non sono mancate.
Per quanto riguarda i premiati, li ho visti tutti: Il vincitore 1987: When the Day Comes era un film indubbiamente di impatto – peraltro con un finale potentissimo – e sebbene imho sia stato abbastanza pompato resta comunque tra i film recenti più interessanti sulla storia contemporanea della Sud Corea. La narrazione corale poteva essere gestita meglio, più che altro riesce nella "presa emotiva" (come al solito nei drammi coreani): vittoria scontata, era tra i film più "di facili consensi" del FEFF, ma sicuramente è ben fatto. La vera sorpresona è stata infatti il secondo classificato, giapponese, One Cut of the Dead... "horror" (virgolette d'obbligo) di zombie ultra-metacinematografico, a budget ridicolo ma giocato su un'idea veramente brillante: per far capire lo stile, è paragonabile a Why Don't You Play in Hell? di Sion Sono, entrambi dopotutto sono esempi di metacinema geniale e pazzoide, anche se divergono parecchio nella costruzione. In ogni caso, quasi dieci minuti di standing ovation al termine della proiezione (tardissimo, è iniziato dopo la mezzanotte)... non accadeva da tanto tempo, che io ricordi Consigliatissimo, e da guardare a scatola chiusa. Il terzo classificato (anch'esso coreano) The Battleship Island era pure carino: questo invece era una super-produzione a budget stratosferico su un tentativo di fuga da parte di un gruppo di prigionieri coreani da un'isola-prigione-miniera, durante il colonialismo giapponese. Non male, molto cruento e la scena di battaglia finale tanta roba.
In ogni caso il migliore dell'edizione, oltre al succitato One Cut, è stato il dramma storico cinese Youth, l'ultimo film di Feng Xiaogang (che gli appassionati di cinema cinese sicuramente conosceranno).
Ambientato durante la rivoluzione culturale cinese degli anni '70 e la guerra sino-vietnamita, segue le vite di un gruppo di giovani nella troupe di ballo dell'esercito, raccontando sogni, amori, speranze di quella generazione (vissuta dal regista stesso) all'interno di una nazione in profondo cambiamento. È insieme racconto di formazione, omaggio alla gioventù che sfugge, racconto storico e politico, che ha ricevuto anche delle critiche per la visione patriottica – che per me non ci stanno, essendo un'opera in cui lo stesso Feng guarda con occhi commossi a un passato lontano e diverso. L'estetismo estremo inseguito dal regista con gli eleganti movimenti di macchina, i frammenti di vite, di persone, la bellezza nostalgica delle immagini, la qualità tecnica altissima (spaventoso e viscerale il piano sequenza di 6 minuti della battaglia nel canneto) restituiscono un affresco di gran cinema, a tratti zhangkiano, a tratti malickiano, e coprono forse qualche punta di retorica di troppo.
Molto buoni anche il coreano Little Forest, vero e proprio inno alla bellezza della quotidianità e delle piccole cose, il thriller Wrath of Silence, ritratto fatalista e disperato della classe rurale cinese, e per chi volesse un film di maggiore intrattenimento il thailandese Bad Genius, una sorta di finto teen movie scolastico strutturato come un thriller, che non si risparmia neanche di lanciare la giusta quantità di merda al business del sistema scolastico e alla gioventù thailandese più facoltosa.
Grazie per l'articolo, anche se mi spiace che quest'anno praticamente non ci siano stati approfondimenti di alcun genere. Poi anche quell'immagine di copertina in effetti ci azzecca poco
La notizia si divide esattamente a metà nel dare comunicazione dei vincitori, come nel dare notizia e foto del cosplay contest; da quest'ultima la scelta della foto nella preview. Far East Film Festival è senz'altro essenzialmente cinema asiatico, ma possiede anche una parte di anima "japan/otaku" che qui su AnimeClick ci piace appropriato menzionare.
Purtroppo quest'anno non abbiamo avuto la possibilità di avere un redattore fisso al festival come per gli anni scorsi, e questo spiega l'assenza di recensioni e focus. Tuttavia un piccolo approfondimento arriverà prossimamente, grazie a una nostra redattrice
Complimenti ai vincitori !