Gran bella recensione, sono un fan di Urasawa, non c'è una sua opera che non mi sia piaciuta, Yawara, sono indietrissimo con la lettura, ho letto giusto un terzo, ma come sempre mi stava piacendo molto, a chi è piaciuta questa opera consiglio Happy ^^
A me questo manga è piaciuto molto. Sono d'accordo su quasi tutta la recensione, tranne che su questo passaggio:
Mila può amare il suo Shiro
Scusa, ma quando? Nell'anime Shiro si fa mille problemi e sta sempre insieme a Kira con la scusa che Mila non può distrarsi con lui, deve giocare, e nel manga il poveretto è praticamente una comparsa?
Per il resto, questo manga ha quello che vorrei in ogni spokon, un po' più di spazio alle vicende personali dei personaggi, la loro evoluzione al di là della carriera sportiva. Molto interessante, secondo me, è stata anche l'enorme differenza fra Yawara, sportiva moderna che pensa anche alla sua vita sentimentale e lavorativa, ed il signor Inokuma (non Jigoro), che con il suo comportamento ricorda vagamente (molto, molto vagamente, è la sua controparte buona) Arthur Jang di Tommy la stella dei Giants, il classico spokon in cui lo sportivo si sacrifica anche a livelli sadomasochistici pur di sfondare e pensa solo a quello. Ovviamente quello che spicca di più è Jigoro, che nonostante sia più gonfio di una mongolfiera non si riesce affatto ad odiare. Ho sofferto un po' per la serializzazione data alla serie, già lunga di per sé, dalla Planet, però è andata. Ora vorrei trovare il tempo per rileggermelo dall'inizio, perché a volte passava così tanto tempo che si perdeva il filo.
Complimenti a Slanzard per il lungo post,la recensione mi trova completamente d'accordo.Si tratta di un'opera complessivamente davvero piacevole,che però perde mordente per la lunghezza eccessiva e la ripetitività di certi meccanismi narrativi,che perfettamente funzionali all'inizio,riproposti sostanzialmente identici e oserei dire quasi stancamente per tutta la serie alla fine risultano logori e poco incisivi. Poco da dire sul versante sportivo (non sono un'appassionata di judo,e diciamo che lo sport in sè m'interessa poco in generale) e su quello artistico della serie,la storia funziona molto bene per parecchi volumi,grazie a dei personaggi davvero simpatici e ad un impianto narrativo semplice ma efficace. Di fatto però da un certo momento in poi ogni volumetto diventa in pratica una riproposizione pressapoco pedissequa dei primi,e la mancanza di una significativa evoluzione in una storia che si sviluppa in un arco temporale e in un numero di volumetti piuttosto consistente finisce col rivelarsi un limite importante,così come una maretta sentimentale che si protrae veramente troppo a lungo,con malintesi ed ingenuità che con il (non) procedere della storia finiscono col risultare fastidiosi e quasi stucchevoli. Una serie che complessivamente mi sento di promuovere e consigliare,ma non esente da limiti che sarebbe stato piuttosto agevole evitare limando la storia in certi passaggi francamente ridondanti.
Mi sono innamorato di questo manga al primo istante, perché è proprio il tipo di commedia che mi piace, e l'ho amato lungo tutto il suo svolgimento. Ho recuperato gli ultimi cinque vollumi usciti giusto la settimana scorsa, li ho divorati e mi sono emozionato tantissimo con la storia d'amore. Adoro la protagonista (ho un debole per le combattenti di arti marziali), adoro Matsuda (umano, sfigato e simpaticissimo) e ho amato tutti i personaggi. Ho potuto notare io stesso in Giappone quanto sia ancora amatissimo dagli adulti che hanno vissuto l'era Showa, e non vedo l'ora di guardare la serie animata, che sicuramente avrà una colonna sonora d'epoca che rientrerà nei miei gusti.
Complimenti per l'ottima recensione: sono pienamente d'accordo con quanto scritto e anche con quanto aggiunto da Kaochan. Non ho niente da aggiungere, avete detto tutto voi.
p.s. Kaochan, complimenti per il tuo avatar: adoro Adachi.
Anch'io ho letto soltanto un terzo di questo manga e visto solo un paio d'episodi della serie anime che e' introvabile purtroppo. Per quello che ho visto mi e' piaciuto molto ma lo metterei un gradino sotto Happy.
Che la recensione di Yawara l'avesse scritta Slanzard lo avevo capito subito, visto lo scrupolo nel contestualizzare l'opera e l'analisi particolarmente attenta del titolo nei suoi pregi e difetti. Posso dire con piacere che è il mio recensore preferito di animeclick, scrive come scriverei io e le sue recensioni sono proprio quelle che mi aspetterei di leggere da chi conosce bene l'argomento di cui parla. Yawara l'ho letto per metà, poi, visti i tempi biblici di pubblicazione, ho visto l'anime nella sua interezza (che dovrebbe essere fedele, dalle mie fonti, salvo i due film che sono anime-only, di cui il primo scritto per l'occasione dallo stesso Urasawa). Mi è piaciuto ma non troppo, proprio per i motivi esposti da Slanzard: ripetitivo, e la storia d'amore mai abbastanza centrale come dovrebbe.
Aggiungo solo una cosa: Happy e Yawara! sono da definire le uniche opere mai riconducibili al 100% a Naoki Urasawa, visto che da Master Keaton in poi (con a seguire Monster, 20th etc) Urasawa si limita a disegnare i soggetti e le sceneggiature fornitogli da Takashi Nagasaki, precedentemente un ghost writer prima del coming out dell'autore.
Come come? Di Master Keaton si sa che Urasawa si è occupato solo dei disegni (l'autore della storia risulta però Hokusei Katsushika e non quello che nomini tu), ma di Monster e 20th Century Boys è la prima che sento: potresti spiegare meglio?
Lo ha detto Garion-Oh anni fa, probabilmente letto in qualche sito giapponese visto che in altre lingue non si trova niente. Urasawa avrebbe confessato che la vera mente dietro Monster, 20th, Pluto etc sarebbe questo Takashi Nagasaki, il suo editor, che ha fatto ben più della sola supervisione. E dopo questa dichiarazione che il nome di Nagasaki ha iniziato infatti ad apparire ufficialmente nelle copertine delle edizioni successive dei suddetti lavori. È un po' lo stesso discorso del prequel di Souten no Ken, praticamente sceneggiato da Nobuhiko Horie (l'editor storico di Hokuto no Ken) e non certo da Tetsuo Hara come riportato dai credits. Insomma si parla di ghost writer.