Bob, concordo pienamente, ho avuto più o meno le stesse impressioni. La Tsurita della maturità artistica è quella degli anni '70, dove sperimentalismo e surrealismo trovano la loro giusta dimensione. L'apice lo raggiunge con le storie di inizio anni '80, lasciando un testamento enorme. Ho faticato ad apprezzare i suoi primi lavori, davvero troppo lontani dalla mia personale visione di fumetto. Umorismo esasperato, demenzialità e personaggi troppo caricaturali. Troppa distanza tra le prime 200 pagine e il resto del volume. Quando la Tsurita ha sentito avvicinarsi la morte ha cambiato anche il suo modo di fare fumetto, dapprima generalmente più spensierato e poi cupo e totalmente nichilista, con il colore nero predominante.
Un capolavoro sperimentale della grande sensei Tsurita?
whitestrider
- 5 anni fa
20
Mi ispirano molto queste opere sperimentali e, al contempo, mi spaventa il fatto che talvolta finisco per non apprezzarle troppo. Ed il prezzo in questi casi non aiuta troppo. Magari lo recupererò piu' in avanti.
Ci avrei scommesso che questa recensione era di Bob! Bravo che fai conoscere questi autori poco noti. Onestamente anch'io non l'avevo mai sentita prima. Complimenti anche alla Coconino che e' riuscita a trovare un pubblico di riferimento per queste opere in qualche modo di nicchia.
Molto interessante quest'articolo non la conoscevo la sensei Kuniko Tsurita, però, mi ha incuriosito e molto probabilmente l'acquisto, brava la Coconino.
Mi ha molto incuriosita questa recensione e mi sembra che ogni racconto sia diversamente interessante. Molto belli anche i disegni. Complimenti come sempre a Bob per le sue impeccabili e sentite recensioni!
La Tsurita della maturità artistica è quella degli anni '70, dove sperimentalismo e surrealismo trovano la loro giusta dimensione. L'apice lo raggiunge con le storie di inizio anni '80, lasciando un testamento enorme.
Ho faticato ad apprezzare i suoi primi lavori, davvero troppo lontani dalla mia personale visione di fumetto. Umorismo esasperato, demenzialità e personaggi troppo caricaturali. Troppa distanza tra le prime 200 pagine e il resto del volume. Quando la Tsurita ha sentito avvicinarsi la morte ha cambiato anche il suo modo di fare fumetto, dapprima generalmente più spensierato e poi cupo e totalmente nichilista, con il colore nero predominante.