Sicuramente, i capoccia dei vari studi di animazione fanno di tutto per scoraggiare i loro dipendenti dal formare sindacati con lavoratori della concorrenza.
Nessuna novità in pratica, conferma quello che già si sapeva, ovvero che animatori e disegnatori sono sfruttati e sottopagati. Brutta storia.
whitestrider
- 6 anni fa
10
fate un azzo di sciopero...
A proposito, hanno mai fatto scioperi in Giappone negli ultimi anni (a fine anni '60/inizio '70 credo che un po' di casino l'abbiano fatto...)?
megna1
- 6 anni fa
50
I sindacati in Giappone non hanno certo vita facile. Scioperi, sì negli anni '70 ci hanno provato, per tutta risposta la Toei si accordò con ditte coreane. Le sceneggiature già pronte di Mazinga Z furono spedite in toto a Seul. Tu scioperi? Noi la serie la facciamo comunque...
La soluzione, per Terumi Nishii, è lavorare per produttori stranieri. Un buon esempio è Netflix, che sta pompando nell'industria degli anime molti soldi.
Essendo ignorante mi piacerebbe leggere commenti riguardo a questo punto.
Niente di nuovo, ma è sempre utile che addetti ai lavori parlino apertamente dei problemi del settore e che spingano per migliorare condizioni di lavoro e stipendi.
Il mondo del lavoro che riguarda anime, manga e videogiochi sembra sempre al limite dello sfruttamento, mi chiedo quanti anni ancora potranno andare avanti così(non riescono ad organizzarsi in un sindacato? Ok, ma a 'sto punto usate i soldi dei vostri genitori per fondare case indipendenti, abbandonate la tv e fatevi pagare tramite patreon e poi fate serie animate su canali streaming a pagamento...)
Non c'è peggior schiavismo di dare il minimo indispensabile per ottenere il massimo possibile dai propri dipendenti (dando il minimo, dai comunque qualcosa e la persona rimarrà spesso e volentieri (?) relegata a quel poco che riceve). Per la questione della Madhouse, mi fa ridere (un riso amaro, sia chiaro) che i colleghi inveiscano contro il malcapitato. Dove fare "gruppo", unire le forze per andare contro condizioni lavorative orrende potrebbe portare a qualcosina, ecco che parte l'egoistico individualismo del coltivare il proprio piccolo e triste orticello e ci si unisce solo nel denigrare qualcuno. Ridicoli.
Nessuna novità in pratica, conferma quello che già si sapeva, ovvero che animatori e disegnatori sono sfruttati e sottopagati. Brutta storia.
Da un lato sono d'accordo con te. Non dice nulla di "ignoto", dall'altro è importante che a denunciare la cosa sia un personaggio affatto secondario dell'industria dell'animazione. Appare evidente che il sistema nipponico sia imballato è che a pochi importi di sbloccarla. L'idea di fondo, dopo aver letto tanti di questi articoli è che solo l'intevento di soggetti estranei, il cui riferimento unico non sia il sistema del merchandising nipponico, posssa aiutare a risolvere la situazione. L'altra via è puntare, come qualcuno ha fatto su progetti in crowdfunding..ma si possono fare singole operazioni in questo modo. Non progettare e costruire un percorso lunghissimo. Bello sarebbe arrivare ad un sistema diverso di distribuzione delle royalties, ma qui ci vorrebbe un deciso intervento del governo per salvaguardare un sistema che ha un valore in termini economici, ma soprattutto di prestigio, non indifferente per il Giappone. Non è detto che debba essere imperativo ma sicuramente dovrebbe "Incoraggiare" le società coinvolte a ripensare i loro comportamenti.
Sicuramente, i capoccia dei vari studi di animazione fanno di tutto per scoraggiare i loro dipendenti dal formare sindacati con lavoratori della concorrenza.
Penso che la loro situazione sia migliore, ma non di molto. Penso che stiano male un po' tutti coloro che lavorano negli studi di animazione e che il problema sia dovuto ai finanziatori che pretendono di avere gli anime subito e a pochi soldi. Infatti, secondo alcune statistiche gli studi di animazione stanno sempre peggio, mentre l'industria degli anime incassa sempre di più. La maggior parte dei soldi se li prendono le compagnie che finanziano i progetti mentre agli studi di animazione toccano le briciole e ai singoli animatori ancora meno.
Basterebbe mandare là un paio dei nostri sindacati... https://youtu.be/zWM4gV5O_-A?t=275
whitestrider
- 6 anni fa
00
Anche gli animatori di Bojack Horseman non sono molto soddisfatti del loro salario... https://www.hollywoodreporter.com/news/netflixs-bojack-horseman-animators-push-union-wages-1205833
Io guadagno una miseria facendo non brutto ma neanche ideale... mi sono pentito di non aver provato a lavorare in settori dove forse prenderei poco (come adesso) ma mi divertirei di più... fare un lavoro che piace rende tutto meno duro...
praticamente sarebbe la versione dell' inferno DANTESCO, nel mondo degli anime! non ricordo in quale articolo che lessi, l ' autore diceva che il retaggio che c'era in GIAPPONE, è ben lunghi da essere spezzato, infatti quando un lavoratore va casa o altro, questi si scusa per aver staccato prima degli altri, oppure aspetti che il più anziano se ne vadi!
A proposito, hanno mai fatto scioperi in Giappone negli ultimi anni (a fine anni '60/inizio '70 credo che un po' di casino l'abbiano fatto...)?
Essendo ignorante mi piacerebbe leggere commenti riguardo a questo punto.
Per la questione della Madhouse, mi fa ridere (un riso amaro, sia chiaro) che i colleghi inveiscano contro il malcapitato. Dove fare "gruppo", unire le forze per andare contro condizioni lavorative orrende potrebbe portare a qualcosina, ecco che parte l'egoistico individualismo del coltivare il proprio piccolo e triste orticello e ci si unisce solo nel denigrare qualcuno. Ridicoli.
Da un lato sono d'accordo con te. Non dice nulla di "ignoto", dall'altro è importante che a denunciare la cosa sia un personaggio affatto secondario dell'industria dell'animazione.
Appare evidente che il sistema nipponico sia imballato è che a pochi importi di sbloccarla. L'idea di fondo, dopo aver letto tanti di questi articoli è che solo l'intevento di soggetti estranei, il cui riferimento unico non sia il sistema del merchandising nipponico, posssa aiutare a risolvere la situazione.
L'altra via è puntare, come qualcuno ha fatto su progetti in crowdfunding..ma si possono fare singole operazioni in questo modo. Non progettare e costruire un percorso lunghissimo.
Bello sarebbe arrivare ad un sistema diverso di distribuzione delle royalties, ma qui ci vorrebbe un deciso intervento del governo per salvaguardare un sistema che ha un valore in termini economici, ma soprattutto di prestigio, non indifferente per il Giappone. Non è detto che debba essere imperativo ma sicuramente dovrebbe "Incoraggiare" le società coinvolte a ripensare i loro comportamenti.
Penso che la loro situazione sia migliore, ma non di molto. Penso che stiano male un po' tutti coloro che lavorano negli studi di animazione e che il problema sia dovuto ai finanziatori che pretendono di avere gli anime subito e a pochi soldi. Infatti, secondo alcune statistiche gli studi di animazione stanno sempre peggio, mentre l'industria degli anime incassa sempre di più. La maggior parte dei soldi se li prendono le compagnie che finanziano i progetti mentre agli studi di animazione toccano le briciole e ai singoli animatori ancora meno.
https://youtu.be/zWM4gV5O_-A?t=275
https://www.hollywoodreporter.com/news/netflixs-bojack-horseman-animators-push-union-wages-1205833
non ricordo in quale articolo che lessi, l ' autore diceva che il retaggio che c'era in GIAPPONE, è ben lunghi da essere spezzato, infatti quando un lavoratore va casa o altro, questi si scusa per aver staccato prima degli altri, oppure aspetti che il più anziano se ne vadi!
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