https://www.undispatch.com/here-is-how-every-country-ranks-on-child-safety/
According to the report called Out of the Shadows by The Economist Intelligence Unit and the World Childhood Foundation, the 40 countries in the index represent 70 percent of the world’s children.
The countries were ranked according to their environment in which child sexual violence occurs and is addressed, their legal framework to protect children, their government commitment and capacity to invest in appropriate responses as well as the engagement of industry, civil society and media in combating the issue.
Giappone al 10° posto
https://www.humanium.org/en/rcri-world-ranking-by-countries/
Rank / Country / RCRI
The ranking of the world’s countries with respect to the Rights of the Child is determined by the Realization of Children’s Rights Index (RCRI).
Liechtenstein 9,42
San Marino 9,42
Andorra 9,36
New Zealand 9,35
Monaco 9,33
Sweden 9,31
Netherlands 9,30
Finland 9,25
Switzerland 9,23
Austria 9,18
Norway 9,15
Germany 9,12
Iceland 9,11
14° Japan 9,05
he sicuramente sicuramente sicuramente non hanno alcun collegamento
E' vero, nessuno ha ancora mai dimostrato un rapporto causale diretto ed immediato tra pedopornografia e pedofilia ma nessuno ha mai nemmeno fornito la prova contraria. Siccome questo rapporto non puo' essere (ancora) provato ma nemmeno escluso, vietare certa roba obbedirebbe ad un semplice principio di prudenza.
4) Tristissimo tasto dell'abuso sessuale su minori. Italia: se non ho letto male, dovrebbero esserci stati un centinaio di casi. Sapete in Giappone quanti? Nel 2018 almeno 1731 (e solo quelli accertati...chissa' quanti sono in realta'). Sarebbe curioso capire da cosa dipende un numero cosi' alto di casi. Siccome non dipenderebbe, secondo molti qui, da tutta una serie di pubblicazioni al limite, a che cosa si deve? Qualche idea?
Per rispondere al punto 3. È irrilevante che nessuno abbia dimostrato il contrario. Altrimenti, se validassimo questa logica, non si potrebbe fare più niente, perché non è dimostrato che non abbia conseguenze negative. E allora si cadrebbe in ragionamenti del tipo: nessuno ha provato che non è vero che i videogiochi inducono a comportamenti violenti, allora per prudenza bandiamo gli sparatutto direi e qualsiasi videogioco violento.
Ma, anche se fosse vero che potrebbe esserci una minima componente causale, sarebbe assurdo comunque vietarli tout court, in quanto si va a confliggere con la libertà di espressione, iniziativa economica e chi più ne ha più ne metta. Non è che, se uno legge un libro di Marx, allora inevitabilmente sviluppa un odio per il capitalismo e poi allora va a far saltare in aria il parlamento.
C'è un'enorme concatenamento di concause nei processi intrapsichici di un individuo che lo possono determinare alla pedofilia. Non credo che tra di essi sia così rilevante la questione che egli abbia letto o meno un fumetto con le loli, ma credo che vi siano ragioni ben più gravi e serie.
Per rispondere al punto 4
Beh, quali che siano le cause, non è che in Italia non vi sia una commercializzazione di questi prodotti, e poi, suvvia, internet sopperisce a qualsiasi difficoltà a reperire qualsiasi tipologia di materiale.
Pertanto trovo quanto meno forzoso stabilire un sottointeso di questo tipo.
Rispondendo alle obiezioni da te sollevate:
3) in realta', non e' un probelma di assenza di prove ma di abbondanza di prove contraddittorie: e' facile, infatti, immaginare che ci siano studi che "provino" un certo nesso eziologico tra immagini pedopornografiche e tendenze pedofile e studi che, invece, lo smentiscano. In realta', pur non essendo un esperto, a me una certa influenza tra immagini e tendenze mi sembra abbastanza probabile. Ovviamente, come hai giustamente sottolineato, e' improbabile che sia l'unica causa (di solito si parla infatto di una serie di concause) ma e' quasi impossibile che non sia una di esse.
4) Certo, c'e' internet. Ma su internet devi andartele a cercare e spesso conoscere il dark web. Altrove (leggi Giappone) non hai bisogno di nasconderti nella cameretta con le tende chiuse perche' basta andare al Konbini sotto casa. E sono immagini che vedi ogni giorno anche se non vuoi. E no, non e' la stessa cosa.
P.S. L'esempio sui videogame non mi sembra perfettamente calzante perche' anche se ci possono essere dei (corto)circuiti mentali in comune, mi sembrano comunque due "stati mentali" diversi. Quello che, ovviamente, hanno in comune e' che non basta ammazzarsi di seghe o di videogame (piu' o meno uguale) per diventare maniaci pedofili o serial killer.
Beh ma, se le cose stanno come dici tu, a maggior ragione vale il mio ragionamento, ovvero: qualora non vi sia un riscontro oggettivo di un nesso eziologico tra le due, non risponde a nessuna esigenza di razionalità vietare "prudenzialmente" un determinato prodotto. E' proprio contro il buon senso, altrimenti non potrei fare nulla, ci sarà sempre qualche possibilità che qualcosa possa avere conseguenze negative. Bisogna però vedere in che percentuale.
Anche se, ammettiamolo per un secondo, fosse una concausa bisogna vedere se essa è determinante o meno. E per farlo si va a sottrazione, e cioè: se non avesse letto quel fumetto avrebbe comunque sviluppato quella tendenza e comportamento?
Al che si può, ragionevolmente, credere che altre siano le cause vere e fondanti di una determinata patologia così grave. Ma, non essendo uno psichiatra, non mi addentrerei oltre in questi discorsi.
E, perdonami, ma di certo non baserei un divieto sul fatto che "mi sembra" abbastanza probabile un tale nesso.
Scusa, ma di cosa stiamo parlando? Basta che googli "hentai loli" e sei sommerso di risultati, non mi pare il caso di tirare in mezzo il dark web... ma di quale difficoltà stiamo parlando?
Il discorso sui videogiochi invece è perfettamente calzante, si tratta sempre di un caso in cui (mutatis mutandis) si cerca di ricollegare pretestuosamente la fruizione di un determinato prodotto, con determinate caratteristiche, allo sviluppo di un determinato assetto mentale e ad un determinato comportamento.
No. Se dai una anche solo rapida lettura a come funziona il "principio di precauzione" (che permette di vietare alcuni atti anche in caso di pericoli solo ipotizzati ma non ancora suffragati da evidenze scientifiche purche' non si tratti di mero timore e purche' comunque la valutazione a monte sia di tipo scientifico) vedrai che potrebbe benissimo essere applicato al nostro caso. E magari cio' aiuta anche ad inquadrare meglio questa nota sentenza della Cassazione: https://canestrinilex.com/risorse/detenere-fumetti-pedoporno-e-reato-cass/ . In realta', come dovrebbero ammettere tutti questi strenui difensori della liberta' di espressione, e' il mercato che detta legge (e non certo considerazioni morali / moraleggianti). La vera liberta' di espressione e' quella di chi si disegna il materiale pedopornografico nella sua stanza e solo quella. Nel momento il disegno viene commercializzato la liberta' di espressione si trasforma nella liberta' di diffusione (di solito dietro un corrispettivo) e cosi' facendo in un certo senso il mercato legittima quello che molti definiscono "malato". E il mercato c'e' perche' ci sono dei compratori che a loro volta ci sono perche' c'e' il mercato, praticamente un uroburo. E siccome i dindi che questo tipo di mercato muove non sono pochi, magari si preferisce semplicemente chiudere un occhio.
Ancora nessuno ha tentato di azzardare qualche ipotesi sul perche' in Giappone si commettano cosi' tanti abusi sessuali sui minori. Parliamo di un Paese con un tasso di guardoni, spioni, palpeggiatori non certo basso. Ricordo le 6000 scarpe (erano 6000? Non mi ricordo bene) con telecamerina incorporata sequestrate nella sola prefettura di Kyoto. O - e' notizia di qualche giorno fa - di quei ragazzi che hanno piazzato una strumento per riprendere immagini nello spogliatoio delle ragazze. Essendo tutti minorenni, la notizia ha avuto pochissima diffusione. Tutti questi comportamenti al limite del patologico da quali cause dipenderanno? Dalla chiesa cattolica? Dallo stress della vita moderna? Dai pochi pokemon catturati a Pokemon Go? Inventarsi la qualunque pur di esludere a priori i manga hentai non mi sembra tanto onesto.
P.S. Anche sui videogiochi continuo a darti torto perche' sesso e violenza si muovono si binari diversi.
Qualche precisazione su alcune inesattezze riportate in diversi commenti:
1) Da come viene presentato l'articolo sembra un attacco da parte dell'Onu al Giappone. Le cose non stanno esattamente cosi'. Intanto stiamo parlando di Onu ma in particolare del Comitato per i diritti dei minori - un organismo delle Nazioni Unite composto da 18 esperti INDIPENDENTI (cioe' non direttamente dipendenti dal proprio Stato di appartenenza) - che studia come migliorare la Convenzione sui diritti del fanciullo. Da come viene presentata la questione (e da come quei paraculi dei giapponesi hanno replicato) sembrerebbe un'attacco "personale" al Giappone. Non e' affatto cosi'. La procedura adottata e' standard cioe' gli esperti redigono una bozza di linee guida e poi le presentano agli Stati Membri (e ad altri organismi) dando una scandeza per presentare osservazioni. Diversi Stati (tra cui l'Italia) hanno presentato osservazioni ma solo il Giappone si e' lamentato di non essere stato interpellato nella fase di redazione delle bozze. Che protesta del caxxo. La procedura semplicemente non lo prevede e, a quanto pare, oltre a saperlo tutti, tutti erano anche d'accordo con questo modo di operare. Lamentarsene dopo e' veramente ridicolo.
2) Eta' 13 anni? Certo certo. Solo sulla carta. In Giappone ogni prefettura si regola come vuole perche' intanto ci sono altri "reati" (collegati al "pudore") e si aggiungono anche sanzioni civili. Qui un articolo che spiega tante cose. E si', in Giappone si potrebbe essere arrestati anche se si scopa a 18 anni: https://www.quora.com/Why-is-the-age-of-consent-so-low-in-Japan
La cosa che mi fa ridere e' che qui c'e' la prova lampante di come il bigottismo non sia necessariamente collegato alla religione ma a piu' che altro a fattori sociali e culturali.
3) liberta' di espressione. ah ah ah ah ah aha ha ah e qui non si finisce di ridere. La prova che in Giappone non c'e' realmente liberta' di espressione e' che manca la satira. Siete a conoscenza di satira nei confronti dell'imperatore? O verso Abe? O verso il Governo? E verso le autorita' religiose? No, non c'e'. E' proprio questa mancanza che certifica l'assenza di una reale liberta' di espressione.
4) Molti continuano a ragionare sull'aria fritta. I dati (signori, i dati!) parlano di un aumento costante in Giappone di abusi sessuali sui minori. Ne vogliamo parlare? Notarella: il Giappone ci arriva...sempre in ritardo di decenni o di secoli ma prima o poi ci arriva. E' stato l'ultimo dei Paesi "moderni" (industrializzati) a proibire la detenzione di materiale pedopornografico. Qui alcuni dati interessanti: https://www.independent.co.uk/news/world/asia/japan-to-enforce-ban-on-posession-of-child-pornography-a-year-after-passing-it-10392397.html
Basterebbe, del resto, leggere la pagina di cronaca di un qualsiasi giornaletto online anche in inglese (Japan Today, Japan Times, etc) per vedere come le violenze ai danni dei minori siano all'ordine del giorno. Poi, certo, puoi trovare tutte le statistiche che vuoi e anche crederci.
E poi...statistiche ce ne sono a iosa. Qui, ad esempio, l'Italia dal punto di vista dei minori, sarebbe (meglio usare il condizionale, non si sa mai) piu' sicura del Giappone:
https://campaigns.savethechildren.net/sites/campaigns.savethechildren.net/files/report/EndofChildhood_Report_2018_ENGLISH.pdf
Ovviamente, oltre alle statistiche, bisognerebbe anche considerare esattamente i parametri che vengono misurati. Te ne dico uno che in Giappone non viene neanche preso in considerazione: non esiste l'affido condiviso e il bambino non ha diritto ad "avere" entrambi i genitori. Molto spesso in caso di divorzio (e talvolta anche senza divorzio) il bambino e' costretto a crescere senza il papa'. Quindi, se permetti, il Giappone dal punti di vista della tutela dei minori e' arretratissimo.
P.S. So che non si dovrebbero prendere casi "estremi" ma poi qui arrivano anche le notizie di bambini morti perche' chiusi dai genitori dentro la lavatrice o in una scatola o di bambini abbandonati nei boschi per punizione (o, comunque, puniti con punizioni "esemplari"). Ma non divaghiamo, torniamo all'aumento annuale in Giappone di ABUSI SESSSUALI su MINORI che sicuramente sicuramente sicuramente non hanno alcun collegamento - ma proprio nessuno, eh - con la diffusione di manga che rappresentano minori come oggetti sessuali...
he sicuramente sicuramente sicuramente non hanno alcun collegamento
Non ci vedo alcun collegamento. Tutto quello che leggo sopra sono statistiche nella media che già si conoscono leggendo ad esempio Japan Today o qualsiasi giornale di cronaca dell'asia, riguardano il mondo reale non quello fittizio, rimane un non problema, l'UN ha stilato linee guida senza conoscere una cippa del Giappone, ma includendo dentro il termine "non-esistente" proprio perchè vuole dare diritti umani al nulla per censurare ciò che loro reputano immorale. Insomma, è il bersaglio facile, il nemico creato che usano per dare un senso alla loro inutile ma costosissima (per noi) esistenza.
I manga e anime ecchi e di ogni genere esistono da più di 30 anni, se ultimamente si registra un aumento dei reati è certamente perchè l'omertà è diminuita grazie alle crescenti campagne sugli abusi, ma da qui a dire che c'è collerazione, ben che meno con un stile stilizzato e assurdamente irrealistico come quello manga ce ne passa, anzi è una grossa fake new se proprio vogliamo usare un termine che va di moda nella nuova nomenclatura. Di problemi da risolvere, se si vogliono veramente proteggere i diritti umani ce ne sono un fiume nella realtà, a partire sopratutto dai paesi musulmani e del sud est asiatico, che anche nel nostro paese stanno importando una cultura malata e retrogada che prima o poi sfocerà in un conflitto sociale dal basso, e ringraziamo anche l'europa e i loro assurdi vincoli per questo.
Lasciate perdere manga e anime, un medium comunque di nicchia sopratutto per gli eroge, non ci azzeccano proprio per niente con questa ipocrisia sui diritti umani da difendere, non fatevi ingannare dalla solita retorica e buoni propositi, vale la solita regola, quando una cosa viene fatta ma non serve a un cazzo, allora serve sempre a quacos'altro, e non è per proteggere voi, mai.
Partiamo dalla fine, perchè evidentemente stai travisando la questione: no, no e ancora no. Il fatto che in Giappone ci siano determinate perversioni abbastanza diffuse, come gli spioni e altri esempi da te citati, sono fatti risaputi da sempre. Ma questo ancora non ha nessuna efficacia probante in termini causali, nemmeno per presunzioni. Anzi, al contrario, tali fumetti potrebbero essere in certi casi piuttosto un sintomo e non una causa. Hanno mercato perchè ci sono tante persone interessate alle loli, non è vero invece il contrario, cioè che ci siano tante persone a cui piacciono le loli perchè ci sono i fumetti sulle loli. Stai proprio invertendo la causa con l'effetto. Il fatto che abbiano mercato è solo sintomatico di un determinato gusto. Ma non sta scritto da nessuna parte che se leggi un fumetto allora diventi un pedofilo, non c'è nessuna razionalità nel pensarlo. Punto.
La cassazione che tu invochi ha un ragionare che non condivido per nulla, e lo sappiamo benissimo che su una norma si può dire tutto e il contrario di tutto. Ma anche se fosse un ragionare corretto (e secondo me non lo è, infatti se vai a vedere le argomentazioni della corte d'appello sono molto valide) in quel caso non è stata riconosciuta nessuna funzione causale ai fumetti. Ma solo che è illecito possederli secondo una certa interpetazione della norma.
Comunque, ripeto che sono convinto che il fenomeno della pedofilia non sarà di certo vinto proibendo i fumetti, che sono solo un sintomo. Sei davvero convinto che proibire dei fumetti risolverebbe il problema? O ne attenuerebbe i rischi? Io sinceramente no. Per me si tratta piuttosto di una questione psicologico/sociale, sarebbe interessante leggere degli studi e delle perizie psichiatriche per vedere come ritengono che insorga una tale, possiamo anche definirla, malattia.
Mi dico ancora discorde sul punto dei videogiochi, rimane comunque una metafora valida, non vedo perchè questi "binari diversi" non meglio specificati dovrebbero inficiarne il valore.
No, non sto travisando ma ti ringrazio perche' mi dai la possibilita' di spiegare meglio. Da una parte ci sono quelli come me che ritengono possibile o probabile (e che comunque non si sentono di escludere) un certo collegamento tra materiale pedopornografico manga e determinate pervesioni e dall'altra ci sono quelli come te e come quasi tutti gli altri che, evidentemente, forti dei loro studi in psichiatria escludono nella maniera piu' assoluta ogni correlazione. Da una parte ci sono quelli che dicono "mah guarda...ci sono dei manga con uomini che fanno sesso con ragazzine...o...perbacco...qui ci sono tanti uomini che fanno sesso con ragazzine...non e' che per caso ci sara' un collegamento?" e dall'altra quelli che attribuiscono questa malattia (come la chiami giustamente tu) a delle non meglio precisate questioni psicologiche e/o sociali. A me non dispiace la pluralita' di opinioni ma da una parte abbiamo chi ha dei dubbi (quelli come me) e dall'altra chi ha solo certezze (quelli come te). Oltre che di esperti di psicologia e di psichiatria, abbiamo anche esperti di economia. Non hai mai sentito l'espressione che e' il mercato che crea la domanda? Magari sarebbe il caso di approfondire la questione. Siccome la materia e' complesso, preferisco pensare che non sia cosi' semplice stabilire quali siano le cause e quali gli effetti, soprattutto quando potrebbero benissimo scambiarsi. Dall'altra abbiamo professoroni che pontificano anche sulle regole che muovono i mercati. Infine, e magari dovrei rileggermi / dovresti (dovreste) rileggermi, perche' io non ho mai detto che eliminando i manga pedopornografici il problema della pedofilia viene magicamente risolto. Io ho sostenuto che essendoci tante cause (concause) eliminare i manga potrebbe semplicemente ridurre / eliminare una delle concause e, di conseguenza, probabilmente, anche diminuire i numeri di alcuni comportamenti malati. Ah, i videogiochi. Da una parte sesso e videogiochi creano "dipendenza" ma sono due dipendenze diverse. La dipendenza del videogame consiste nel giocare 24 ore al giorno ma in questo tipo di giochi non si ha nessuna relazione con altre persone (o, almeno, non fisica). Nel sesso, la dipendenza implica una relazione fisica che si ha o che si vuole avere. Non e' troppo difficile da capire.
Basterebbe, del resto, leggere la pagina di cronaca di un qualsiasi giornaletto online anche in inglese (Japan Today, Japan Times, etc) per vedere come le violenze ai danni dei minori siano all'ordine del giorno. Poi, certo, puoi trovare tutte le statistiche che vuoi e anche crederci.
E poi...statistiche ce ne sono a iosa. Qui, ad esempio, l'Italia dal punto di vista dei minori, sarebbe (meglio usare il condizionale, non si sa mai) piu' sicura del Giappone:
https://campaigns.savethechildren.net/sites/campaigns.savethechildren.net/files/report/EndofChildhood_Report_2018_ENGLISH.pdf
Ovviamente, oltre alle statistiche, bisognerebbe anche considerare esattamente i parametri che vengono misurati. Te ne dico uno che in Giappone non viene neanche preso in considerazione: non esiste l'affido condiviso e il bambino non ha diritto ad "avere" entrambi i genitori. Molto spesso in caso di divorzio (e talvolta anche senza divorzio) il bambino e' costretto a crescere senza il papa'. Quindi, se permetti, il Giappone dal punti di vista della tutela dei minori e' arretratissimo.
P.S. So che non si dovrebbero prendere casi "estremi" ma poi qui arrivano anche le notizie di bambini morti perche' chiusi dai genitori dentro la lavatrice o in una scatola o di bambini abbandonati nei boschi per punizione (o, comunque, puniti con punizioni "esemplari"). Ma non divaghiamo, torniamo all'aumento annuale in Giappone di ABUSI SESSSUALI su MINORI che sicuramente sicuramente sicuramente non hanno alcun collegamento - ma proprio nessuno, eh - con la diffusione di manga che rappresentano minori come oggetti sessuali...
Poi hai iniziato a delirare e mi sono perso.
Partiamo dalla fine, perchè evidentemente stai travisando la questione: no, no e ancora no. Il fatto che in Giappone ci siano determinate perversioni abbastanza diffuse, come gli spioni e altri esempi da te citati, sono fatti risaputi da sempre. Ma questo ancora non ha nessuna efficacia probante in termini causali, nemmeno per presunzioni. Anzi, al contrario, tali fumetti potrebbero essere in certi casi piuttosto un sintomo e non una causa. Hanno mercato perchè ci sono tante persone interessate alle loli, non è vero invece il contrario, cioè che ci siano tante persone a cui piacciono le loli perchè ci sono i fumetti sulle loli. Stai proprio invertendo la causa con l'effetto. Il fatto che abbiano mercato è solo sintomatico di un determinato gusto. Ma non sta scritto da nessuna parte che se leggi un fumetto allora diventi un pedofilo, non c'è nessuna razionalità nel pensarlo. Punto.
La cassazione che tu invochi ha un ragionare che non condivido per nulla, e lo sappiamo benissimo che su una norma si può dire tutto e il contrario di tutto. Ma anche se fosse un ragionare corretto (e secondo me non lo è, infatti se vai a vedere le argomentazioni della corte d'appello sono molto valide) in quel caso non è stata riconosciuta nessuna funzione causale ai fumetti. Ma solo che è illecito possederli secondo una certa interpetazione della norma.
Comunque, ripeto che sono convinto che il fenomeno della pedofilia non sarà di certo vinto proibendo i fumetti, che sono solo un sintomo. Sei davvero convinto che proibire dei fumetti risolverebbe il problema? O ne attenuerebbe i rischi? Io sinceramente no. Per me si tratta piuttosto di una questione psicologico/sociale, sarebbe interessante leggere degli studi e delle perizie psichiatriche per vedere come ritengono che insorga una tale, possiamo anche definirla, malattia.
Mi dico ancora discorde sul punto dei videogiochi, rimane comunque una metafora valida, non vedo perchè questi "binari diversi" non meglio specificati dovrebbero inficiarne il valore.
No, non sto travisando ma ti ringrazio perche' mi dai la possibilita' di spiegare meglio. Da una parte ci sono quelli come me che ritengono possibile o probabile (e che comunque non si sentono di escludere) un certo collegamento tra materiale pedopornografico manga e determinate pervesioni e dall'altra ci sono quelli come te e come quasi tutti gli altri che, evidentemente, forti dei loro studi in psichiatria escludono nella maniera piu' assoluta ogni correlazione. Da una parte ci sono quelli che dicono "mah guarda...ci sono dei manga con uomini che fanno sesso con ragazzine...o...perbacco...qui ci sono tanti uomini che fanno sesso con ragazzine...non e' che per caso ci sara' un collegamento?" e dall'altra quelli che attribuiscono questa malattia (come la chiami giustamente tu) a delle non meglio precisate questioni psicologiche e/o sociali. A me non dispiace la pluralita' di opinioni ma da una parte abbiamo chi ha dei dubbi (quelli come me) e dall'altra chi ha solo certezze (quelli come te). Oltre che di esperti di psicologia e di psichiatria, abbiamo anche esperti di economia. Non hai mai sentito l'espressione che e' il mercato che crea la domanda? Magari sarebbe il caso di approfondire la questione. Siccome la materia e' complesso, preferisco pensare che non sia cosi' semplice stabilire quali siano le cause e quali gli effetti, soprattutto quando potrebbero benissimo scambiarsi. Dall'altra abbiamo professoroni che pontificano anche sulle regole che muovono i mercati. Infine, e magari dovrei rileggermi / dovresti (dovreste) rileggermi, perche' io non ho mai detto che eliminando i manga pedopornografici il problema della pedofilia viene magicamente risolto. Io ho sostenuto che essendoci tante cause (concause) eliminare i manga potrebbe semplicemente ridurre / eliminare una delle concause e, di conseguenza, probabilmente, anche diminuire i numeri di alcuni comportamenti malati. Ah, i videogiochi. Da una parte sesso e videogiochi creano "dipendenza" ma sono due dipendenze diverse. La dipendenza del videogame consiste nel giocare 24 ore al giorno ma in questo tipo di giochi non si ha nessuna relazione con altre persone (o, almeno, non fisica). Nel sesso, la dipendenza implica una relazione fisica che si ha o che si vuole avere. Non e' troppo difficile da capire.
È davvero molto bello vedere come si mettono facilmente in bocca agli altri cose che non sono mai state dette.
Intanto non ho mai detto che sicuramente non c'è alcun apporto causale, anche minimo, anzi ti ho accordato anche che è giustamente dubbia la questione. Non ho dato certezze in merito, tanto che ho anche scritto che sarebbe interessante leggere degli articoli di psichiatri a riguardo. Ho invece detto che trovo irrazionale che basti il
Partiamo dalla fine, perchè evidentemente stai travisando la questione: no, no e ancora no. Il fatto che in Giappone ci siano determinate perversioni abbastanza diffuse, come gli spioni e altri esempi da te citati, sono fatti risaputi da sempre. Ma questo ancora non ha nessuna efficacia probante in termini causali, nemmeno per presunzioni. Anzi, al contrario, tali fumetti potrebbero essere in certi casi piuttosto un sintomo e non una causa. Hanno mercato perchè ci sono tante persone interessate alle loli, non è vero invece il contrario, cioè che ci siano tante persone a cui piacciono le loli perchè ci sono i fumetti sulle loli. Stai proprio invertendo la causa con l'effetto. Il fatto che abbiano mercato è solo sintomatico di un determinato gusto. Ma non sta scritto da nessuna parte che se leggi un fumetto allora diventi un pedofilo, non c'è nessuna razionalità nel pensarlo. Punto.
La cassazione che tu invochi ha un ragionare che non condivido per nulla, e lo sappiamo benissimo che su una norma si può dire tutto e il contrario di tutto. Ma anche se fosse un ragionare corretto (e secondo me non lo è, infatti se vai a vedere le argomentazioni della corte d'appello sono molto valide) in quel caso non è stata riconosciuta nessuna funzione causale ai fumetti. Ma solo che è illecito possederli secondo una certa interpetazione della norma.
Comunque, ripeto che sono convinto che il fenomeno della pedofilia non sarà di certo vinto proibendo i fumetti, che sono solo un sintomo. Sei davvero convinto che proibire dei fumetti risolverebbe il problema? O ne attenuerebbe i rischi? Io sinceramente no. Per me si tratta piuttosto di una questione psicologico/sociale, sarebbe interessante leggere degli studi e delle perizie psichiatriche per vedere come ritengono che insorga una tale, possiamo anche definirla, malattia.
Mi dico ancora discorde sul punto dei videogiochi, rimane comunque una metafora valida, non vedo perchè questi "binari diversi" non meglio specificati dovrebbero inficiarne il valore.
No, non sto travisando ma ti ringrazio perche' mi dai la possibilita' di spiegare meglio. Da una parte ci sono quelli come me che ritengono possibile o probabile (e che comunque non si sentono di escludere) un certo collegamento tra materiale pedopornografico manga e determinate pervesioni e dall'altra ci sono quelli come te e come quasi tutti gli altri che, evidentemente, forti dei loro studi in psichiatria escludono nella maniera piu' assoluta ogni correlazione. Da una parte ci sono quelli che dicono "mah guarda...ci sono dei manga con uomini che fanno sesso con ragazzine...o...perbacco...qui ci sono tanti uomini che fanno sesso con ragazzine...non e' che per caso ci sara' un collegamento?" e dall'altra quelli che attribuiscono questa malattia (come la chiami giustamente tu) a delle non meglio precisate questioni psicologiche e/o sociali. A me non dispiace la pluralita' di opinioni ma da una parte abbiamo chi ha dei dubbi (quelli come me) e dall'altra chi ha solo certezze (quelli come te). Oltre che di esperti di psicologia e di psichiatria, abbiamo anche esperti di economia. Non hai mai sentito l'espressione che e' il mercato che crea la domanda? Magari sarebbe il caso di approfondire la questione. Siccome la materia e' complesso, preferisco pensare che non sia cosi' semplice stabilire quali siano le cause e quali gli effetti, soprattutto quando potrebbero benissimo scambiarsi. Dall'altra abbiamo professoroni che pontificano anche sulle regole che muovono i mercati. Infine, e magari dovrei rileggermi / dovresti (dovreste) rileggermi, perche' io non ho mai detto che eliminando i manga pedopornografici il problema della pedofilia viene magicamente risolto. Io ho sostenuto che essendoci tante cause (concause) eliminare i manga potrebbe semplicemente ridurre / eliminare una delle concause e, di conseguenza, probabilmente, anche diminuire i numeri di alcuni comportamenti malati. Ah, i videogiochi. Da una parte sesso e videogiochi creano "dipendenza" ma sono due dipendenze diverse. La dipendenza del videogame consiste nel giocare 24 ore al giorno ma in questo tipo di giochi non si ha nessuna relazione con altre persone (o, almeno, non fisica). Nel sesso, la dipendenza implica una relazione fisica che si ha o che si vuole avere. Non e' troppo difficile da capire.
È davvero molto bello vedere come si mettono facilmente in bocca agli altri cose che non sono mai state dette. Peraltro poco mi piace il tono in cui è scritto il tuo commento, perché io non ti ho attaccato personalmente, mentre vedo nella tua risposta una certa acribia, del tutto immotivata dato che ho esposto il mio pensiero in modo educato. Ma si sa che chi comincia ad avere pochi argomenti passa a screditare l'altra parte. Sinceramente non vedo dove mi sarei professato grande sapiente in materia psichiatrica o economica, ma tant'è...
Intanto non ho mai asserito dogmaticamente che sicuramente non c'è alcun apporto causale, anche minimo, anzi ho detto più volte che è giustamente dubbia la questione. Non ho dato certezze in merito, tanto che ho anche scritto che sarebbe interessante leggere degli articoli di psichiatri a riguardo. Ma guarda te eh? Ma evidentemente ti è conveniente sorvolare.
Ho invece detto che trovo irrazionale pensare che basti il solo leggere un fumetto di tal tipo per fare insorgere determinate conseguenze (o che si tratti di una causa determinante), il che è ben diverso, ma evidentemente tale differenza a te non appare.
Premesso questo, altresì senza senso è il tuo punto sul collegamento. Non ho mai preteso che non ci potesse essere nessun collegamento, ma che il collegamento è veramente dubbio sia di natura causale. Può essere che un pedofilo compri fumetti con le loli, ma questo è ovvio e non significa nulla in termini causali. Non serve certo un genio per capirlo. Tu invece stai surrettiziamente cercando di implicare che un qualche collegamento deve pur esserci, cercando di portare acqua al tuo mulino, ma non è così che si ragiona. Mi dispiace, ma non è una linea di pensiero che condivido. Tu stesso dici di non essere esperto di queste cose, ma il sottointeso del tuo ragionamento è che non appare evidente ma ci deve essere pur essere un qualche collegamento.
Peraltro, il punto sul mercato è anche giusto, è vero che il mercato può concorrere a creare la sua domanda e che c'è una relazione complessa tra le due. Tuttavia qui non stiamo parlando di voglia di patatine o di un nuovo detersivo. Stiamo parlando della formazione di un determinato schema pulsionale deviato che va a radicarsi profondamente nella psiche del soggetto. Sì tratta di un processo lungo che si svolge in tutto il periodo di formazione del soggetto stesso, in questa fase l'influenza maggiore la si ha a livello di rapporti con i genitori e con altre persone. Non sono uno psichiatra ma ho studiato abbastanza di psichiatria per sapere che le parafilie (sebbene si brancoli abbastanza nel buio a riguardo) hanno bisogno di tutta una serie di precondizioni psichiche conflittuali perché insorgano. All'interno di tutto questo mi appare quantomeno improbabile un apporto causale significativo da parte delle forze del mercato, come la pubblicità.... Lol
Sui videogiochi. Mi sembra evidente che non siano situazioni perfettamente sovrapponibili, ma la metafora appunto accosta cose simili, che per definizione non sono uguali. Stiamo comunque parlando di pulsioni e di come insorgono. Per questo è affine a mio avviso.
Poi, riflettendoci, sul discorso del mercato va fatta una premessa fondamentale: non è che tutti quelli che comprano hentai loli allora siano pedofili. Per questo invitavo a discernere tra realtà e narrazione/immaginazione. Quindi, anche se è vero che c'è una grande domanda di questi prodotti in Giappone, questo non significa poi molto. A meno che non si voglia fare una caccia alle streghe, e non mi sentirei di fare un passo del genere. Cioè stabilire un sillogismo di questo tipo: in giappone c'è grande domanda di hentai loli (ma che poi è veramente così grande?), in giappone ci sono vari casi di pedofilia, allora è probabile che ci sia un nesso tra le due cose. Mi pare un passo affrettato sul quale non si possa basare un intervento preventivo/prudenziale. Per le suesposte ragioni.
Non hai detto nulla
Imporre un cambio alla legge nazionale? Stai scherzando, vero? Gia' ho complicato chiedere al Giappone di vietare la pubblicazione di questi manga e tu vorresti che gli fosse chiesto di cambiare la legge sul consenso? Scusa, l'hai sparata talmente grossa che mi viene da ridere. A parte che per quando sbagliata la traduzione "prefettura" (dall'inglese precfecture) e' piu' corretta della "provincia" da te usata e a parte che non c'entra nulla 10 anni in piu' visto che - se avessi letto i miei link lo sapresti - in Giappone potrebbero tranquillamente essere arrestati due minorenni che fanno sesso, dovresti anche spiegare cosa faresti tu per indurre i giapponesi al cambio culturale.
No, non confondiamo proprio nulla. Sono stati i giapponesi a tirare in ballo, in modo particolarmente da paraculi la liberta' di espressione. Ah, certo, se poi per te fare satira e' "mentalita' occidentale", non c'e' molto altro da dire.
In questo topic? E no, carissimo. Almeno un altra persona se n'e' uscita con dei link (che non ha nemmeno guardato bene prima di postare perche' prendevano dei parametri non direttamente attinenti al tema) sulla "sicurezza dei minori in Giappone". Il filo conduttore e' talmente sotto l'occhio di tutti che, appunti, molti nemmeno lo vedono. Comunque, se leggi i miei due commenti precedenti a questo spiego la differenza tra un approccio possibilista / probabilista ed uno frutto di sicumera. Si', come il tuo.
Le statistiche sono quelle rilasciate da autorita' pubbliche. Leggendarie sono quelle di Osaka che - sgamata da inchieste appunto giornalistiche - e' stata costretta ad ammettere che tra il 2008 e il 2012 non aveva "segnalato" 81.000 crimini. 81.000.......
Ah, sull'uso improprio delle statistiche mi trovi d'accordo. E no, non sono un genio come non lo sei nemmeno tu, e' palese.
Non hai detto nulla
Bisogna obbligatoriamente mettere un opinione di assenso o di dissenso per il come è stato fatto , e da questo giudicare a priori l'argomento ? O forse non è lecito per il Giappone lamentarsi sulla scelta di queste 18 figure professionali facente parte di questa commisione ? Come ho detto, sono discorsi sulla metodolochia che si sentono già fin troppo spesso, e lo stesso vale per le risposte.Imporre un cambio alla legge nazionale? Stai scherzando, vero? Gia' ho complicato chiedere al Giappone di vietare la pubblicazione di questi manga e tu vorresti che gli fosse chiesto di cambiare la legge sul consenso? Scusa, l'hai sparata talmente grossa che mi viene da ridere. A parte che per quando sbagliata la traduzione "prefettura" (dall'inglese precfecture) e' piu' corretta della "provincia" da te usata e a parte che non c'entra nulla 10 anni in piu' visto che - se avessi letto i miei link lo sapresti - in Giappone potrebbero tranquillamente essere arrestati due minorenni che fanno sesso, dovresti anche spiegare cosa faresti tu per indurre i giapponesi al cambio culturale.
Mi fa quasi tenerezza l'insensatezza della tua logica. Continui a sostenere sia meglio la condanna ad un sintomo rispetto a trovare soluzioni alla sulla radice.
Il fine ultimo di queste linee guida dovrebbe essere la tutela dei minori, non demonizzare o distruggere un sottosettore in cui non sono coinvolti, ed nemmeno sono i destinatari del prodotto ( cosa ben diversa dalla pedopornografia reale ).
È anche inutile chiedere "come lo faresti tu ?". Non è il mio mestiere , e se lo fosse non basterebbe lo spazio. Inoltre sarebbe frutto di una collaborazione per essere il più completo e non una frase da bar, stiamo pur sempre parlando di un documento per l' ONU.No, non confondiamo proprio nulla. Sono stati i giapponesi a tirare in ballo, in modo particolarmente da paraculi la liberta' di espressione. Ah, certo, se poi per te fare satira e' "mentalita' occidentale", non c'e' molto altro da dire.
Su 180 paesi, il Giappone è 67esimo e l'Italia 46esima. Quindi non siamo a numeri da dittature altrimenti l'inchiesta giornalistica da te menzionata non avrebbe mai fatto breccia
Per me la satira ha molti aspetti, e trovo interessante i modi con cui parlano del "Quel Uomo" di turno. Inoltre considero la loro cultura e l'importanza che danno alla rispettabilità di una persona, specialmente quando gli viene tolta. Allo "sparlottare alle spalle" (non mi sovviene il termine ) e come lo concepiscono, c'è già stato un articolo sul sito. È un modo di pensare diverso e non mi stupisco di fenomeni di autocensura ( a causa dei motivi citati prima ), per questo ho scritto: "in parte".In questo topic? E no, carissimo. Almeno un altra persona se n'e' uscita con dei link (che non ha nemmeno guardato bene prima di postare perche' prendevano dei parametri non direttamente attinenti al tema) sulla "sicurezza dei minori in Giappone". Il filo conduttore e' talmente sotto l'occhio di tutti che, appunti, molti nemmeno lo vedono. Comunque, se leggi i miei due commenti precedenti a questo spiego la differenza tra un approccio possibilista / probabilista ed uno frutto di sicumera. Si', come il tuo.
Anche un po' delle tue informazioni non sono così esatte e contestualizzate, ma per questo rimando alla parte successiva. Per quei link non posso esprimermi, non ha argomentato la tesi e se vuole può motivare perchè ha messo quei link e la sua tesi. Potrei soltanto dire che c'è una leggera differenza tra dati e la mia percezione a causa di attività legali, ma borderline, secondo la legislazione in loco, ma immorali dal mio punto di vista ( eventuali interpretazione della legge Fueiho in combinazione con altre ).Le statistiche sono quelle rilasciate da autorita' pubbliche. Leggendarie sono quelle di Osaka che - sgamata da inchieste appunto giornalistiche - e' stata costretta ad ammettere che tra il 2008 e il 2012 non aveva "segnalato" 81.000 crimini. 81.000.......
Il fatto che ci fossero delle discrepanze con gl'articoli di giornale, vuol dire che non c'è stato molto da fare. Non è stata per la privacy, come hai asserito più volte, (non poteva nemmeno reggere visto che le altre fonti erano giornali), ma pressioni dall'alto soltanto e non per vicende specifiche.
Cosa più importante, gli 81.000 casi esclusi dalle statistiche durante quei 4 anni sono crimini generici, ma l'argomento della discussione è la tutela dei minori da comportamenti sessuali inappropriati degl'adulti, che a tuo dire sono scaturiti degl'hentai.
Cerchiamo di rimanere sull'argomento, i minori. Se vuoi parlare dell'inattendibilità cerca di essere meno vago con il discorso e non così pressapochista come sei stato fin ora.
Ah, sull'uso improprio delle statistiche mi trovi d'accordo. E no, non sono un genio come non lo sei nemmeno tu, e' palese.
Concordo, di certo nemmeno tu puoi essere un genio, infatti non ti ho definito tale ed a quanto pare non comprendi nemmeno dei vecchi modi di dire.
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