Non dirò nulla di nuovo ma... non deve essere rose e fiori lavorare con Miyazaki. Bello diretto, vagamente misogino, autoritario quanto basta con un pizzico di dramma e pessimismo che non fanno mai male... un bel caratterino, insomma.
Arrietty è stato, no è, veramente un piccolo capolavoro. Assolutamente degno di stare alla pari con le opere dei vari Miyazaki e Takahata. Il punto è stato - come spesso accade- la seconda opera, Marnie, che alla fine non è stato, veramente, un fallimento economico, semplicemente l'asticella era stata piazzata troppo, davvero troppo in alto, per quanto riguarda le attese ( non solo economiche). L'abbandono dello STudio Ghibli da parte di questo regista, purtroppo, rimarrà legato all'eclisse dello Studio Ghibli, che però paga errori - se vogliamo parlare di errori, ma forse il termine è sbagliato, forse dovremmo dire scelte di indirizzo - fatte molto tempo prima.
P.S. eclisse apparente, perchè, a parte l'influenza ultradecennaledegli autori icona dello Studio, sulla comunità degli animatori, sul "gusto" degli spettatori,non dobbiamo dimenticare che dalla "chiusura" sono gemmate molteplici iniziative e soprattutto lo Studio Ghibli non è affatto "chiuso".E continua ad operare, sia per la produzione di corti di animazione, che per il prossimo film di Miyazaki, cheper la gestione del Museo Ghibli ( e del Parco, prossimo venturo)
Anche se comprendo quanto affermato nelle interviste, io seguirò sempre "l'ukiyo-e". Se appunto si parla ancora del Serpente Bianco, Nausicaa, Totoro e si celebrano i decennali di Arrietty & co. non può essere solo nostalgia da cultura pop baby boomers.
Utente120304
- 4 anni fa
30
P.s. povero La Ricompensa del Gatto, viene troppo spesso bistrattato...
Bello diretto, vagamente misogino, autoritario quanto basta con un pizzico di dramma e pessimismo che non fanno mai male... un bel caratterino, insomma.
Comunque interviste molto, molto interessanti.