Non capirò mai perchè l'anime di quest' opera non piace molto. Forse perchè è lungo e stucchevole, ma resta uno dei miei preferiti di sempre.
Non capirò mai perchè l'anime di quest' opera non piace molto. Forse perchè è lungo e stucchevole, ma resta uno dei miei preferiti di sempre.
Non sapevo che non piacesse... io lo reputo uno dei migliori anime di sempre (come del resto il manga originario), nessun altro cartone animato mi ha mai fatto immergere nella 'normale' vita giapponese come questo, e trovo che non ci sia nessuna puntata "inutile" o riempitiva, tutte concorrono a ritrarre un quadro esemplare di quella società negli anni 80, per quel che posso valutare io.
L'unico difetto forse è il doppiaggio italiano, che andrebbe decisamente rifatto.
che se fosse interpreato in live(ed e' stato fatto) davvero non ci sarebbe niente da cambiare
Non capirò mai perchè l'anime di quest' opera non piace molto. Forse perchè è lungo e stucchevole, ma resta uno dei miei preferiti di sempre.
La Takahashi è famosa per il suo misto di un senso di umorismo pieno zeppo di gag, storielle romantiche con fan service erotici o quasi e l'elemento d'azione, combattimenti, arti marziali etc. E, naturalmente, folk lore.
Maison Ikkoku questi elementi non è che non ce li ha, però, rispetto ai suoi altri lavori, questo è senza dubbio il più serio e più realistico.
Non sono aggiornatissimo sui suoi ultimi titoli ma credo che Maison Ikkoku sia l'unico suo lavoro realistico, salvo forse il breve "One pound gospel"; in tutti gli altri ci sono elementi fantastici ed irreali, da Lamù a Ranma a Inuyasha, Rinne, ecc.
Io direi che forse ha un target meno ampio: dubito che un bambino di 10-11 anni ci si possa appassionare quanto a Lamù o Ranma, Maison Ikkoku ha tematiche e tempi che sono più in sintonia con i gusti di un adulto o adolescente.
Io direi che forse ha un target meno ampio: dubito che un bambino di 10-11 anni ci si possa appassionare quanto a Lamù o Ranma, Maison Ikkoku ha tematiche e tempi che sono più in sintonia con i gusti di un adulto o adolescente.
Non capirò mai perchè l'anime di quest' opera non piace molto. Forse perchè è lungo e stucchevole, ma resta uno dei miei preferiti di sempre.
La Takahashi è famosa per il suo misto di un senso di umorismo pieno zeppo di gag, storielle romantiche con fan service erotici o quasi e l'elemento d'azione, combattimenti, arti marziali etc. E, naturalmente, folk lore.
Maison Ikkoku questi elementi non è che non ce li ha, però, rispetto ai suoi altri lavori, questo è senza dubbio il più serio e più realistico.
Non sono aggiornatissimo sui suoi ultimi titoli ma credo che Maison Ikkoku sia l'unico suo lavoro realistico, salvo forse il breve "One pound gospel"; in tutti gli altri ci sono elementi fantastici ed irreali, da Lamù a Ranma a Inuyasha, Rinne, ecc.
Io direi che forse ha un target meno ampio: dubito che un bambino di 10-11 anni ci si possa appassionare quanto a Lamù o Ranma, Maison Ikkoku ha tematiche e tempi che sono più in sintonia con i gusti di un adulto o adolescente.
E c'è ancora gente che critica la Takahashi e le sue opere, bah, chissà cosa leggono di così bello...
che se fosse interpreato in live(ed e' stato fatto) davvero non ci sarebbe niente da cambiare
Tralasciando il mediocre (a esser generosi) Apartment fantasy del 1986, del doppio live del 2007-2008 non ho mai capito le decisioni editoriali: il primo copre una decina di episodi scarsi, il secondo completa tutta la storia, tagliando personaggi e situazioni fondamentali, quasi da non poterlo considerare veramente Maison Ikkoku.
Una miniserie da 8-10 episodi sarebbe stata perfetta.
E c'è ancora gente che critica la Takahashi e le sue opere, bah, chissà cosa leggono di così bello...
Io però devo ammettere che ho abbandonato la Takahashi dopo Ranma, che già di per sé mi aveva un po' annoiato... ho letto un paio di numeri di Inuyasha, che non mi ha preso per nulla, e poi basta. 'Rinne' l'ho giusto sfogliato e non mi ha minimamente attratto.
'Maison Ikkoku' è secondo me il suo capolavoro, poi c'è l'ottimo 'Uruseiyatsura' che sto rileggendo ora con le ristampe, e a seguire tutti gli altri, più o meno riusciti ma a mio parere inferiori. Naturalmente è sempre questione di gusti.
Con questo non voglio sminuirla, eh, resta comunque uno dei principali nomi nell'ambito dei/delle mangaka, ma principalmente grazie a Lamù e Kyoko: se dopo di questi si fosse fermata oggi sarebbe (giustamente) famosa lo stesso.
Bella cosa. Ben giocata la combinazione fra vignette e musica.
Pur tuttavia, parlando di Maison Ikkoku e musica mi verrà sempre alla mente questa sigla finale dell'anime che a distanza di anni ancora mi cattura:
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