Mi fa molto piacere che abbia ricevuto questo riconoscimento, primo perché la serie mi è piaciuta un sacco e penso se lo meriti, e poi anche perché è una presenza molto meno scontata di Yorimoi che finì citato dallo stesso giornale e che era aperto a un pubblico decisamente più vasto.

Esagerato come riconoscimento. Peccato che ho visto questa serie con le migliori intenzioni, la sigla balla ancora nella mia testa, però non è per niente riuscita a dare quel mordente di consapevolezza nel fare un anime, un po' come succede in Bakuman. La struttura narrativa poi si ripeteva troppo. I dodici episodi si dividevano in 3 mini archi, 4 episodi per ogni anime da produrre, era abbastanza seccante verso la fine soprattutto con quei dialoghi davvero frustanti per le tempie, troppo veloci, troppo incomprensibili e troppo inutilmente prolissi. Le protagoniste speravo risultassero piuttosto originali, ma alla fine oltre a qualche chicca carina (Come il tenere le bacchette in modo sbagliato di Misuzaki) sono abbastanza piatte, solo Kanamori ha un background davvero affascinante. Un peccato, perché ha davvero il potenziale per essere qualcosa di grande, ma si è rivelato troppo piatto. Spero in una seconda stagione, magari migliora.

era abbastanza seccante verso la fine soprattutto con quei dialoghi davvero frustanti per le tempie, troppo veloci, troppo incomprensibili e troppo inutilmente prolissi. .

Invece io quei dialoghi deliranti li adoravo pur non riuscendo a capirci quasi un'acca proprio perchè mettevano in rilievo la passione delle protagoniste, la loro perfetta intesa(perchè fra di loro si capivano eccome!) e il carattere un po' elitario del mestiere di disegnatore/animatore di anime con tutti quei tecnicismi sconosciuti ai più.
Diciamo che il vero punto di forza era proprio la passione e la fantasia sfrenate delle protagoniste, votate anima e corpo alla strada indicata loro dal destino.
Poi, beh, c'è Kanamori e tanto basta: l'icona anime del 2020, inarrivabile!!
Io ho iniziato la serie così per caso, senza molta convinzione e mi sono trovata poi ad aspettare con curiosità ogni nuovo episodio: e le animazioni delle fantasticherie e la sigla valevano l'attesa! Geniale e divertente, forse sconta un po' l'inesperienza dell'autrice, per qualche ripetizione, ma come debutto è straordinario!

Forse non è la serie anime migliore dell'anno, ma per quello che ha da dire e dice sull'animazione e sul processo creativo... secondo me ci stà in classifica. Anche perché spulciando le altre posizioni, si capisce che l'articolista del NYT ha citato non le serie di punta dell'anno, quelle più famose o seguite, ma roba di nicchia e particolare, mirata a gusti precisi, quindi secondo me ci stà nel complesso della valutazione. Non è una top ten delle serie più seguite ecco, i criteri sono diversi.

Io ho iniziato la serie così per caso, senza molta convinzione e mi sono trovata poi ad aspettare con curiosità ogni nuovo episodio: e le animazioni delle fantasticherie e la sigla valevano l'attesa! Geniale e divertente, forse sconta un po' l'inesperienza dell'autrice, per qualche ripetizione, ma come debutto è straordinario!

La trasposizione animata di Eizouken ni wa Te wo Dasuna! deriva dal manga seinen di Sumito Oowara, che per l'appunto è un uomo, non una donna.
La trasposizione animata è stata curata da Science SARU, studios creato da Masaki Yuaasa che qui si occupa della regia e della struttura della serie, le uniche donne di rilievo sono Eunyoung Choi che riveste il ruolo di produttore (oltre che essere una fidata di Masaki Yuaasa) e Eriko Kimura che invece riveste il ruolo di direttore del suono.
Fatta questa doverosa promessa, non capisco a chi ti riferisci come autrice.

Congratulations

Riconoscimento meritato!

💥💥💥 capolavoro

Sì la opening é stupenda. L'ho seguito con molto piacere ed a me é sembrato che le personalità delle protagoniste vengano fuori alla grandissima attraverso i dialoghi cosa che apprezzo molto di più che tramite flashback o ricostruzioni di background troppo articolate. Comunque ripeto la opening é stupenda e adoro le chelmico

Mi manca questo titolo di Yuasa, ma sono comunque contento per il riconoscimento che gli è stato riconosciuto. Vedrò di recuperarla non appena possibile.

era abbastanza seccante verso la fine soprattutto con quei dialoghi davvero frustanti per le tempie, troppo veloci, troppo incomprensibili e troppo inutilmente prolissi. .

Invece io quei dialoghi deliranti li adoravo pur non riuscendo a capirci quasi un'acca proprio perchè mettevano in rilievo la passione delle protagoniste, la loro perfetta intesa(perchè fra di loro si capivano eccome!) e il carattere un po' elitario del mestiere di disegnatore/animatore di anime con tutti quei tecnicismi sconosciuti ai più.
Diciamo che il vero punto di forza era proprio la passione e la fantasia sfrenate delle protagoniste, votate anima e corpo alla strada indicata loro dal destino.
Poi, beh, c'è Kanamori e tanto basta: l'icona anime del 2020, inarrivabile!!
Io ho iniziato la serie così per caso, senza molta convinzione e mi sono trovata poi ad aspettare con curiosità ogni nuovo episodio: e le animazioni delle fantasticherie e la sigla valevano l'attesa! Geniale e divertente, forse sconta un po' l'inesperienza dell'autrice, per qualche ripetizione, ma come debutto è straordinario!

Che le protagoniste si capivano eccome non è un metro di giudizio, è come vedere dieci scimmie che fanno UH UH UH e stupirsi del tecnicismo di come stiano raccontando la storia delle banane. Che la passione si intraveda è vero, ma era la classica passione Shonen, nulla di diverso dal "Diventerò Hokage", per carità ho amato la velata critica ai mecha, l'anime è stato più che godibile e ha raccontato aspetti più che verosimili nel mondo dell'animazione, tanto da farmi volere una seconda stagione per vedere come continua il loro viaggio.

Troppo bellina Kanamori quando era piccola <3

Mitica kanamoney 😁

Volevo vederlo in simulcast con Crunchyroll ma non ci sono riuscito. Dopo i riconoscimenti che ha ricevuto non vedo l'ora di recuperarlo.

Penso siano abbastanza esagerati questi elogi

Meritati, anime che fa sognare insieme alle protagoniste.