Anche a me sembra ieri, mamma mia. Una giornata pazzesca, continuavano ad arrivare notizie sempre più catastrofiche, sembrava che al peggio non ci fosse mai fine...
Sulla nuova serie di Unsolved mysteries su netflix hanno dedicato un episodio alle conseguenze psicologiche di questo terremoto. È uno dei loro episodi "diversi" e parte da un approccio sciocco (fantasmi etc) ma in realtà dietro questo strato racconta in modo splendido l'impatto morale e materiale di questa tragedia, che perdura ancora negli anni soprattutto in quanto in Giappone non c'è molta attenzione per la cura della salute mentale e i sopravvissuti su questo aspetto sono stati un pò abbandonati a loro stessi.
Pio D'Emilia ha detto che purtroppo, per il "razzismo dei Giapponesi" (parole sue), i sopravvissuti sono sostanzialmente dei paria cui non viene riconosciuto quasi nulla delle loro perdite. Non solo a livello materiale ma soprattutto sociale e morale. E che l'approccio alle vittime in pratica è il proverbiale "il morto giace e il vivo si dà pace".
Parallelamente però riferisce che la catastrofe ha avuto l'unico merito di far cambiare indirizzo sul piano energetico al Giappone che, sempre secondo le sue impressioni, è ormai pienamente avviato all'abbandono del nucleare in favore delle energie rinnovabili. Soprattutto dal punto di vista dell'opinione pubblica, dopo la tragedia, le cose stanno cambiando in questo senso.
Mamma già 10 anni sono passati. Vedevo un documentario sul 9 l'altra sera e diceva che hanno cumulato non si sa quanti silos di acqua contaminata e che la cifra continua a crescere. Non si sa quanto tempo ci metterannoa soprattutto non si sa che cosa dovranno fare con quest'acqua.
Un disastro ambientale e umano di cui sentiremo parlare per generazioni, ben più che quello di Chernobyl.
Non sii deve uscire solo dagli impianti di produzione elettrica a carbone ma anche da quelli nucleari almeno finche non si trova l'araba fence alias il "nucleare pulito" che non fa male e non crea scorie
Sono già passati dieci anni e pure per me sembra ieri quando è successo. Non ho nemmeno le parole per descrivere un disastro del genere. Lascio parlare questo video per me...
Non mi sembra affatto vero che siano passati dieci anni da allora, ricordo quel giorno come se fosse successo ieri.
Andavo in quarta superiore e stavo guardando la tv quella mattina alle 6 e 46 (seguivo RaiNews24 mentre facevo colazione prima di andare a scuola) ma nessuno diede la notizia, era ancora troppo presto…… Però già durante le lezioni di quel giorno correva voce tra i miei compagni che in Giappone fosse successo qualcosa di orribile……quell’anno poi avevamo un compagno giapponese in classe per uno scambio interculturale e, a metà della lezione di storia dell’arte, gli suonò il cellulare (ricordo ancora il prof che, a sentire la suoneria, esclamò: “Chi è, Batman?!?” ) e dovette uscire per qualche minuto dall’aula……capimmo poi il perché La conferma definitiva del terremoto nel Tohoku e dello tsunami mi venne data da un amico alla fermata dell’autobus mentre tornavamo a casa…… Adesso ho ripercorso mentalmente quella mattinata perché è davvero un ricordo ancora “vivo” per me, praticamente un altro 11 settembre
E ovviamente ricordo benissimo anche l’angoscia quando poi ho cominciato a cercare più informazioni su internet (anche qui su Animeclick), ricordo ancora le prime notizie confuse e contradditorie date dalle agenzie, i migliaia di sfollati nella prefettura di Sendai, tantissimi morti e dispersi sui treni, la punta piegata della Torre di Tokyo, le iniziative di solidarietà #PrayForJapan nate sui social…………….e ovviamente la centrale di Fukushima, il più grave di tutti gli incidenti capitati quel maledetto 11 marzo
E’ difficile descrivere lo stato d’animo che provai in quel periodo: il timore che ci fossero altre violenti scosse, l’aggravarsi delle condizioni del reattore n°3 della centrale (nell’aria c’era davvero la sensazione che si fosse a un passo dal replicare Äernobyl'….....o peggio…..), era come se mi trovassi in una condizione di lutto perpetuo……… Ma in fondo non solo io, quel sentimento d’apprensione l’avevano un po’ tutti, chi più chi meno (qui su Animeclick la notizia del terremoto raggiunse ben 869 commenti in 13 pagine, credo che sia a tutt’oggi un record per il sito): chi pensava ai dispersi, chi temeva nuovi tsunami, chi era in apprensione per gli italiani residenti in Giappone, magari parenti o amici……
Poi va beh………….ricordo pure molto bene anche di gente che “piagnucolava” per i manga rovinati a terra e la action-figure distrutte………individui con una pochezza spirituale che si commentano da soli, allora come oggi.
E comunque purtroppo, pur con il passare degli anni, la vicenda legata alla centrale è ben lungi dall’essere conclusa: ormai i media internazionali hanno spento i riflettori da un bel pezzo, ma la messa in sicurezza della Fukushima Dai-Ichi e la bonifica della prefettura richiederà ancora decine di anni, letteralmente……non c’è da scherzare quando si tratta del nucleare.
A chi è interessato ad approfondire l’argomento c’è il manga 1F: Diario di Fukushima che descrive in maniera molto dettagliata i compiti degli operai per la messa in sicurezza dell'impianto negli anni successivi, oppure anche il manga Giappone 2 Anni Dopo con otto storie di autori diversi. Poi, anche se non trattano direttamente questo avvenimento, c’è anche l’anime Tokyo Magnitude 8.0 (lo vidi pochi giorni dopo la tragedia, proprio perché ero consapevole che non avrei mai avuto il coraggio di vederlo in un’altra occasione…………ed è agghiacciante pensare che sia stato realizzato nel 2009, appena due anni prima, come fu anche questo confronto tra anime e realtà) e il manga 51 Modi per Salvarla di Usamaru Furuya, sempre legato al tema dei terremoti…… In questi giorni poi dovrebbe uscire anche Fukushima Anno Zero: alle radici di un disastro annunciato di Sususu Katsumata; sono molto curioso di leggerlo.
Insomma fu davvero un brutto trauma, non solo per me……… Penso che chiunque ami o sia in qualche modo legato al Giappone abbia “perso qualcosa” quell’11 marzo del 2011……………e che il dolore provato quel giorno abbia lasciato come una cicatrice, che forse non se ne andrà mai
Sono passati dieci anni. Sembra ieri e allo stesso tempo sembra molto di più. All'epoca non ero iscritta ad Animeclick, lo visitavo abbastanza regolarmente però ed ero già innamorata del Giappone. Quel terremoto ha cambiato la mia vita in molti modi. Forse se non ci fosse stato, per una serie di eventi a catena, non sarei ora qui. Le famose slinding doors. Divenni staffer a metà marzo del 2013 e uno dei primi compiti che mi fu affidato fu quello di scrivere un reportage a due anni dal terremoto. Iniziai a raccogliere informazioni e mi ritrovai con tantissimo materiale. Così tanto che, essendo alle prime armi, decisi di stamparlo per riuscire ad averlo sottomano. Passai il mio tempo libero davanti al pc, con i fogli sparsi sul tavolo, cercando di raccapezzarmi fra le informazioni. Ne nacque uno speciale in due parti. E da allora ogni anno scrivo un articolo per ricordare. Ogni anno penso che non potrà essere più straziante del precedente. Invece lo è. E così ogni anno mi sembra sempre più doveroso ricordare.
Dieci anni. E sembra ieri, come scordare l'acqua che sommergeva tutto, camion e auto che sembravano giocattolini trascinati via sui viadotti. Da allora nomi come Fukushima o Tohoku sono rimasti sempre sfortunatamente associati a un evento. Un po' come Kobe o Hiroshima prima di loro. È difficile concepire l'entità del dolore che quest'evento deve aver causato a migliaia e migliaia di persone. Ma i loro ricordi e le loro testimonianze sono il mezzo più efficace per portarci lì, in empatia con loro, provare a immaginare, e ricordare.
Erano giornate di orrore. Ricordo il processo della tragedia di Fukushima, anche, e che si poteva evitarne il livello del disastro, se avessero accettato di cementarla immediatamente. Però, boh, chissà, non sono esperta, è solo l'impressione che avevamo tutti ai tempi delle notizie. Ricordo di averle seguite con timore, vivevo già in Corea, ed eravamo sulle spine anche noi, si parlava di una possibile evacuazione. I miei mi avevano subito contattata per e-mail per vedere se da noi va tutto bene. Ricordo che si cercava anche di nascondere il problema con le radiazioni, che anche Tokyo non era a livelli sicuri. Cmq... Sono lieta che il Giappone si sia cmq ripreso. Speriamo che tali catastrofi non si ripetono molto spesso. Un orrore, davvero.
È stata una tragedia di proporzioni assurde, per quanto avvenuto sul momento e per le conseguenze a lungo termine. Ricordo l'orrore e lo sgomento dei primi giorni e tante riflessioni successive, una che mi era parsa molto ben documentata e interessante è quella di Margherita Fronte: