ottima recensione

Voto giusto e giusti punti sia a favore che a sfavore.

Personalmente non ho digerito il messaggio finale di questa prima stagione, ossia quello della perfezione esecutiva ad ogni costo altrimenti sei un fallito.
È qualcosa che mi inorridisce ogni volta che ne sento parlare, in oltre 30 anni che suono ho sempre pensato che i musicisti, quelli veri, sono sempre stati quelli che hanno infranto in qualche modo le regole e personalizzato il proprio suono rendendolo unico.

Per questo motivo le lacrime finali di Setsu sono qualcosa che non riesco a tollerare, vanno totalmente contro quelli che sono stati gli insegnamenti del nonno e a ciò che dovrebbe essere realmente un musicista.

Spero che la storia si evolva da questo punto di vista poiché è abbastanza palese che non finisce qui.

Intanto complimenti a Lara per questa recensione accurata e approfondita.
L'anime lo avevo iniziato, avevo e ho tutt'ora intenzione di portarlo a termine ma ora non sono nel periodo anime. La recensione mi aiuta a confermare la mia volontà, perché il mondo descritto in questo anime mi incuriosisce moltissimo.

Recensione da applausi, complimenti, apprezzo soprattutto gli excursus sullo shamisen e la sua storia, vero e indiscusso protagonista della serie; l'unica cosa su cui non concordo è nel confronto coi picchi di intensità di Kono oto tomare che a me colpirono ugualmente, in quella serie si suonava di meno magari ma le esibizioni principali erano bellissime. Mashiro no oto dal canto suo è una bella serie, con musiche meravigliose, personaggi interessanti e diversi momenti degni di nota, ma con un finale tremendo, aperto per necessità ma davvero difficile da accettare dopo quanto visto prima.

Grazie per chi si è soffermato nella lettura, e ha inteso condividere riflessioni il cui scambio apprezzo sempre tantissimo.
Ne approfitto appunto per proseguire nel dibattito:

Personalmente non ho digerito il messaggio finale di questa prima stagione, ossia quello della perfezione esecutiva ad ogni costo altrimenti sei un fallito.
È qualcosa che mi inorridisce ogni volta che ne sento parlare, in oltre 30 anni che suono ho sempre pensato che i musicisti, quelli veri, sono sempre stati quelli che hanno infranto in qualche modo le regole e personalizzato il proprio suono rendendolo unico.
Per questo motivo le lacrime finali di Setsu sono qualcosa che non riesco a tollerare, vanno totalmente contro quelli che sono stati gli insegnamenti del nonno e a ciò che dovrebbe essere realmente un musicista.

Capisco la tua sensazione e condivido la tua opinione sul suono unico e diverso che ciascun vero musicista ha. Anche a me il finale ha fatto arrabbiare perché ci sono personaggi che dicono quanto, appunto, la 'perfezione' del suono sembri il fine ultimo e solo della musica... io non sono d'accordo e anzi, proprio il fraintendimento che si è creato su Setsu mi ha mandato in escandescenze quasi XD
Ciò che intendo dire è che ci sono rimasta male, perché Setsu si sente "sdegnato" e frustrato per il fatto che nessuno è riuscito a comprendere il suo suono personale, proprio nel momento in cui lui sentiva di averlo trovato dopo aver 'virato' dall'imitazione del nonno. In realtà è "quasi normale" che nessuno lo abbia capito, come ha ben spiegato Kamiki in quel bel confronto finale, e tuttavia il fatto che abbiano dato dell'egoista a Setsu, beh, l'ho trovato veramente ingiusto. Infantile sì, parzialmente immaturo anche, non abituato a competere, tutto ci sta... ma egoista per me no, assolutamente no. Se fosse davvero un egoista, non avrebbe fatto tutto quel che ha fatto per e con il suo gruppo T_T

picchi di intensità di Kono oto tomare che a me colpirono ugualmente, in quella serie si suonava di meno magari ma le esibizioni principali erano bellissime.

Preciso solo che anche io ho molto amato Kono Oto Tomare e anche tutti, senza esclusione, i suoi momenti di intensità musicale.
Li ho trovati però diversi perché mentre Kono Oto per me è stato un lento crescendo che conduce lo spettatore a quella esibizione musicale finale da lacrime agli occhi (seriamente, appena finito l'episodio ho dovuto riguardarlo da quanto ero rimasta emozionata e imbambolata), Mashiro si rivela essere più una 'ripetuta sorpresa', che inserisce le esibizioni con lo shamisen anche in momenti della storia 'random' (passatemi il termine) in cui non ti aspetteresti affatto di ritrovarti, di colpo, in un 'mondo altro'. Succede più nella prima parte della storia che non durante il torneo, ovviamente, però ogni volta che è accaduto per me è stata davvero un'emozione sconcertante.
In questo senso ho voluto sottolineare quelle che, per me (e ribadisco, opinione mia personale e non universale ^^), sono state le differenze musicali maggiori che ho riscontrato tra i due.

Molto bella questa recensione e anche molto interessante!
La serie mi incuriosisce, ne ho apprezzato decisamente le sigle, potrebbe essere uno dei prossimi recuperi!

Capisco la tua sensazione e condivido la tua opinione sul suono unico e diverso che ciascun vero musicista ha. Anche a me il finale ha fatto arrabbiare perché ci sono personaggi che dicono quanto, appunto, la 'perfezione' del suono sembri il fine ultimo e solo della musica... io non sono d'accordo e anzi, proprio il fraintendimento che si è creato su Setsu mi ha mandato in escandescenze quasi XD
Ciò che intendo dire è che ci sono rimasta male, perché Setsu si sente "sdegnato" e frustrato per il fatto che nessuno è riuscito a comprendere il suo suono personale, proprio nel momento in cui lui sentiva di averlo trovato dopo aver 'virato' dall'imitazione del nonno. In realtà è "quasi normale" che nessuno lo abbia capito, come ha ben spiegato Kamiki in quel bel confronto finale, e tuttavia il fatto che abbiano dato dell'egoista a Setsu, beh, l'ho trovato veramente ingiusto. Infantile sì, parzialmente immaturo anche, non abituato a competere, tutto ci sta... ma egoista per me no, assolutamente no. Se fosse davvero un egoista, non avrebbe fatto tutto quel che ha fatto per e con il suo gruppo T_T

Che Setsu sia un personaggio ancora immaturo ed infantile lo si capisce fin dall'inizio, per non dire che ce lo sbattono proprio in faccia per evitare fraintendimenti.
Ciò che mi ha urtato i nervi è il discorso finale del padre dopo il concorso, dove rimprovera Setsu di non avere tecnica sufficiente per poter sviluppare uno stile che non sia una copia di quello del defunto nonno e che senza studiare lo strumento sarebbe rimasto un fallito.
Questo messaggio lo trovo tossico e deleterio, la musica, e l'altre, è innanzitutto libertà di espressione e se così non fosse avremmo solo esecutori e nessun artista degno di tale nome.
Su di un messaggio del genere ruota anche "Bugie d'aprile", ma lì il protagonista

Ripeto, è palese che la storia non sia terminata, quindi spero che questo aspetto venga migliorato dando a Setsu la possibilità di evolversi come artista anche senza sessioni di "studio matto e disperato" alla Leopardi.

Volevo solo segnalare il refuso nel titolo: Non è Mashiro no Ōto, con vocale lunga, ma Mashiro no Oto, vocale breve. (Oto è appunto suono, Ōto significa vomito ).

Bellissima e approfondita recensione per una serie che non ho visto ma che mi ha subito ricordato il film Itomichi, giustamente citato anche da @zettailara. Da quel che capisco, il "problema" della serie è la frettolosità sia nello sviluppo che nella grafica.... peccato
Una curiosità: come sono stati gestiti tutti questi diversi dialetti a livello di sottotitoli? Immagino che deve essere stato molto difficile per i traduttori rendere le varie differenze....

Bellissima recensione. I momenti musicali sono talmente intensi che catturano con forza l'ascoltatore, nonostante non sia abituato al suono dello shamisen, nè allo stile musicale. Il trovare il proprio modo di esprimersi, per un musicista studente, è una questione complessa che va di pari passo con la maturità personale, oltre che il raggiungimento di una tecnica perfetta. Senza una tecnica eccellente, non si può ricercare alcunchè, senza una riflessione personale e tanta pratica, non si può ottenere il proprio stile personale. La spiegazione della storia dello strumento è stata utilissima anche per capire la natura "spirituale" dei musicisti che suonano lo shamisen, e quindi l'aura quasi sacrale che avvolgeva il nonno, e da qui anche capendo il tormento interiore di Setsu. Quando parla con Wakana è uno spettacolo Serie con pregi e difetti, come è stato detto, ma godibile

Complimenti per la recensione, davvero molto dettagliata e approfondita. Sono d'accordo quasi in tutto. È una serie godibile ma, ahimè, molto breve. Considerando che il manga ha 28 volumi all'attivo, questi 12 episodi sono probabilmente un semplice assaggio. Mi piacerebbe vedere altro. Setsu è davvero un bel personaggio e a me piace il suo suono capriccioso 🖤

Volevo solo segnalare il refuso nel titolo: Non è Mashiro no Ōto, con vocale lunga, ma Mashiro no Oto, vocale breve. (Oto è appunto suono, Ōto significa vomito ).

Grazie per la segnalazione, hai perfettamente ragione e onestamente non so nemmeno come ho fatto a inciampare su questo errore (pure ripetuto O_O). Ho corretto tutto, grazie ancora ^^

come sono stati gestiti tutti questi diversi dialetti a livello di sottotitoli? Immagino che deve essere stato molto difficile per i traduttori rendere le varie differenze....

Perlopiù... non sono stati gestiti. O meglio, ogni tanto nei discorsi dei personaggi ci sono delle espressioni più "colloquiali", per così dire (ad esempio un " 'ste" anziché "queste"), che fanno intuire che in originale non si esprime nella parlata educata consueta, però sono piccoli dettagli che da soli non riescono assolutamente a far capire che tizio viene da Aomori e Caio da Osaka, e così via. Ad esempio, sia Setsu che il fratello che il nonno vengono da Aomori, tutti e tre parlano in dialetto, ma solo in qualche frase del fratello si percepisce qualche influsso dialettale a livello di sottotitoli. Negli altri due no.
Capisco la difficoltà di adattamento, in verità. Scegliere se adattare anche i sottotitoli verso ad esempio uno o più dei nostri dialetti non è detto che sia la decisione più ovvia e più rispettosa, perché alla fine come si fa anche solo a scegliere come accostare un nostro dialetto a uno giapponese? E' onestamente una valutazione parecchio ardua, purtroppo T_T