Il problema delle vendite degli shojo manga rispetto agli shonen è che, così come accade per i libri scritti da donne (emblematico il caso di J.k Rowling, che ha camuffato il suo genere con le iniziali per anni), li leggono e li comprano quasi esclusivamente ragazze. I maschi se ne tengono ben alla larga
Il problema delle vendite degli shojo manga rispetto agli shonen è che, così come accade per i libri scritti da donne (emblematico il caso di J.k Rowling, che ha camuffato il suo genere con le iniziali per anni), li leggono e li comprano quasi esclusivamente ragazze. I maschi se ne tengono ben alla larga
Ti dimentichi della Takahashi.
Il problema delle vendite degli shojo manga rispetto agli shonen è che, così come accade per i libri scritti da donne (emblematico il caso di J.k Rowling, che ha camuffato il suo genere con le iniziali per anni), li leggono e li comprano quasi esclusivamente ragazze. I maschi se ne tengono ben alla larga
Ti dimentichi della Takahashi.
La differenza con la Takahashi direi che è nel fatto che lei cmq disegna shounen manga principalmente...quindi il target è quello maschile. Anche Kazuya Minekura (l'autrice di Saiyuki) è una donna ma disegna shounen...tra l'altro se non ricordo male quello della Minekura è uno pseudonimo e quando ero in Giappone la mamma della famiglia che mi ha ospitato mi diceva che a sentire il nome lei pensava fosse un uomo.
Come riflessione generale mi pare che il punto sia che il pubblico femminile si faccia meno problemi a leggere opere non pensate espressamente per loro come target ma valuti di più la bontà dell'opera in generale, e questo si vede anche come vendite. Poi sicuramente ci sono anche uomini che vanno a leggere opere che sono pensate per un pubblico femminile, ma sembrerebbero purtroppo una minoranza.
Mi pare che dal punto di vista delle letture per il pubblico femminile sia più facile scavalcare le logiche di genere. Sarebbe bello se così fosse anche per il pubblico maschile.
Questo manga non mi ispira per niente sia come trama che come grafica, ma il primo numero lo prenderò di sicuro sono aperta a ricredermi. Per quanto riguarda il discorso uomini/donne, premesso che sono femmina, mi sembra un po' riduttivo pensare che i maschi non comprino opere di donne, semplicemente comprano delle opere che gli interessano poi se sono di donne o uomini non credo ci facciano caso, c'è da dire che i nomi giapponesi non aiutano, io stessa non ho idea del sesso della maggior parte degli autori che leggo e non me ne importa di meno. Si vede che le donne, come scriveva qualcuno in un post sopra, principalmente si buttano su generi come i boys love o gli shoujo, che non interessano ai ragazzi.
Anche nel tuo piccolo puoi vederlo: quanti tuoi amici/conoscenti maschi hanno letto Tolstoj, Murakami, Calvino, Pavese, Fitzgerald, Tolkien, Ende e quanti, invece, hanno preso in mano un libro di Margareth Atwood, Natalia Ginzburg, Alice Munro, Harper Lee, Jane Austen, le sorelle Bronte, Louisa May Alcott?
Idem con i manga
Il problema delle vendite degli shojo manga rispetto agli shonen è che, così come accade per i libri scritti da donne (emblematico il caso di J.k Rowling, che ha camuffato il suo genere con le iniziali per anni), li leggono e li comprano quasi esclusivamente ragazze. I maschi se ne tengono ben alla larga, sia mai qualcuno possa farsi strane idee.
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