Non sono d'accordo invece sulla CGI. Seppur molto sopra la media, rimane la classica CGI giapponese, però a sto giro l'effetto videogioco è per lo meno contestualizzato, anzi personalmente ho gradito molto questo contrasto tra i due mondi e le due tecniche.
Si concordo sul mondo troppo scarno e volendo anche sulla CG, però qui sembra quasi voluto diciamo, o almeno ti fanno credere che lo sia xDAnch'io ho gradito il netto contrasto tra realtà (2D) e social network (3D), ma il mondo di U mi è parso davvero scarno e poco interessante. Un peccato, perché le idee di Wong non sono male, ma quello che mi è rimasto di U è stata una grandissima strada dove un ammasso di avatar circola... e basta.
E il fatto che un film cinematografico del genere abbia una CG negli standard di una produzione tv (per altro integrata malissimo a livello di compositing) è una cosa che non si può omettere. Ci sono alcuni momenti, come la street fight "Justin & Friends VS il Drago" che mi ha ricordato i bellissimi prodotti Polygon Pictures...
Ma solo io stavo per mettermi a piangere durante la visione? Parlo da normale ragazza che non riesce a notare problemi tecnici come potrebbe fare un esperto, ma per quanto riguarda la storia, i personaggi, il mondo di U che prima o poi avremo per davvero (o forse già abbiamo sotto falso nome), le tematiche...
Suzu. Ecco, Suzu sono io.
Mai mi è capitato di trovare una protagonista a cui mi sento così vicina in un modo "reale". Le sue paure, la sua bassa autostima, la sua fragilità emotiva, amici che si possono contare sulle dita delle mani, o ancor meno su una sola. La lotta della propria identità. L'essere Te stessa o l'essere U, l'user. Per me ha fatto centro, sotto ogni punto di vista, ed è una mia personalissima opinione.
"... La narrativa solita delle vecchie generazioni riguardo Internet, però, sembra sempre prediligere la parte dell’odio, della pericolosità e della paura, come si vede nel rapporto tra Justin e il Drago. Le nuove generazioni sono cresciute con la rete e con i social network creati dalle generazioni precedenti, eppure queste continuano costantemente a dire loro quanto siano malevoli e pericolosi..."
"... La narrativa solita delle vecchie generazioni riguardo Internet, però, sembra sempre prediligere la parte dell’odio, della pericolosità e della paura, come si vede nel rapporto tra Justin e il Drago. Le nuove generazioni sono cresciute con la rete e con i social network creati dalle generazioni precedenti, eppure queste continuano costantemente a dire loro quanto siano malevoli e pericolosi..."
Ed è sbagliato?
Essere un ebete nella vita di tutti i giorni senza il coraggio di affrontare la vita e lottare. Rifugiarsi in un avatar in un mondo immaginato non è sbagliato? Non è pericoloso per se stessi e per la società? I disadattati ci son sempre stati e ci saranno sempre, è una cosa naturale, ma dargli anche un posto dove far del male e/o farsi del male è da incoscenti. Personalmente, ai tempi in cui nacquero "i social" vi entrai, mi spaventai e ne fuggii. Ok, forse non ho le "palle", ma se me le devo giocare, me le gioco nel mondo di tutti i giorni.
"... La narrativa solita delle vecchie generazioni riguardo Internet, però, sembra sempre prediligere la parte dell’odio, della pericolosità e della paura, come si vede nel rapporto tra Justin e il Drago. Le nuove generazioni sono cresciute con la rete e con i social network creati dalle generazioni precedenti, eppure queste continuano costantemente a dire loro quanto siano malevoli e pericolosi..."
Ed è sbagliato?
Essere un ebete nella vita di tutti i giorni senza il coraggio di affrontare la vita e lottare. Rifugiarsi in un avatar in un mondo immaginato non è sbagliato? Non è pericoloso per se stessi e per la società? I disadattati ci son sempre stati e ci saranno sempre, è una cosa naturale, ma dargli anche un posto dove far del male e/o farsi del male è da incoscenti. Personalmente, ai tempi in cui nacquero "i social" vi entrai, mi spaventai e ne fuggii. Ok, forse non ho le "palle", ma se me le devo giocare, me le gioco nel mondo di tutti i giorni. Bel film? Non lo so ancora. Può darsi, per me Mamoru Hosoda ha fatto molte belle cose, sin'ora.
"... La narrativa solita delle vecchie generazioni riguardo Internet, però, sembra sempre prediligere la parte dell’odio, della pericolosità e della paura, come si vede nel rapporto tra Justin e il Drago. Le nuove generazioni sono cresciute con la rete e con i social network creati dalle generazioni precedenti, eppure queste continuano costantemente a dire loro quanto siano malevoli e pericolosi..."
Ed è sbagliato?
Essere un ebete nella vita di tutti i giorni senza il coraggio di affrontare la vita e lottare. Rifugiarsi in un avatar in un mondo immaginato non è sbagliato? Non è pericoloso per se stessi e per la società? I disadattati ci son sempre stati e ci saranno sempre, è una cosa naturale, ma dargli anche un posto dove far del male e/o farsi del male è da incoscenti. Personalmente, ai tempi in cui nacquero "i social" vi entrai, mi spaventai e ne fuggii. Ok, forse non ho le "palle", ma se me le devo giocare, me le gioco nel mondo di tutti i giorni. Bel film? Non lo so ancora. Può darsi, per me Mamoru Hosoda ha fatto molte belle cose, sin'ora.
Non ho visto Belle quindi parlerò in generale
Sicuramente è una critica giusta quella della pericolosità e specificamente la tossicità degli utenti che interagiscono nei social, il problema è che spesso viene ripetuta fino alla nausea e trattata con superficialità che si rischia di far passare l'unico messaggio che i social e l'internet in generale è un posto sbagliato per i giovani, quindi generalizzando, più che pretendere di fargli capire che usare i social sia sbagliato, a quei tipi di ragazzi che li usano principalmente per sfogarsi dalla propria rabbia trasportandola ad altri ragazzi, gli si dovrebbe far recepire un messaggio che gli faccia capire come comportarsi nei social
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