Il tema principale è la prospettiva, dalla prospettiva in prima persona della telecamera in mano al protagonista, ma soprattutto alla prospettiva in cui vediamo le persone e come vogliamo e scegliamo ricordarle.
Il One shot è un piccolo capolavoro inganna continuamente e più volte il lettore e fino alla fine li lascia nel dubbio su cosa è reale e cosa è il film... Forse era tutto un film dato che anche nel primo incontro tra Eri e il protagonista lei non porta gli occhiali (e quindi non è il vero primo incontro ma solo quello rifatto per il film ) e si continua così fino al finale, è solo parte del film anche quello o è vero ed è quel pizzico di fantasy che l'autore aggiunge alle sue storie (come in look back)? Non c'è una risposta giusta ed è anche questo il bello del One shot.
Senza contare i grandi dettagli delle scene, vari cambi di prospettiva, altezze, zoom, i tremolii della camera e le sfocature.
Poi beh le solite citazioni di Fujimoto, da "lasciami entrare" a "perfect Blue" di satoshi Kon (basta guardare la copertina del One shot)
A solo 28 anni il mangaka sta sfornando una perla dopo l'altra (per non parlare dei suoi assistenti inspirato dal suo lavoro)
Il tema principale è la prospettiva, dalla prospettiva in prima persona della telecamera in mano al protagonista, ma soprattutto alla prospettiva in cui vediamo le persone e come vogliamo e scegliamo ricordarle.
Il One shot è un piccolo capolavoro inganna continuamente e più volte il lettore e fino alla fine li lascia nel dubbio su cosa è reale e cosa è il film... Forse era tutto un film dato che anche nel primo incontro tra Eri e il protagonista lei non porta gli occhiali (e quindi non è il vero primo incontro ma solo quello rifatto per il film ) e si continua così fino al finale, è solo parte del film anche quello o è vero ed è quel pizzico di fantasy che l'autore aggiunge alle sue storie (come in look back)? Non c'è una risposta giusta ed è anche questo il bello del One shot.
Senza contare i grandi dettagli delle scene, vari cambi di prospettiva, altezze, zoom, i tremolii della camera e le sfocature.
Poi beh le solite citazioni di Fujimoto, da "lasciami entrare" a "perfect Blue" di satoshi Kon (basta guardare la copertina del One shot)
A solo 28 anni il mangaka sta sfornando una perla dopo l'altra (per non parlare dei suoi assistenti inspirato dal suo lavoro)
si, il fatto degli inganni è stato sicuramente uno dei suoi punti forti, ad una certa ho addirittura pensatoAttenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)che quello che si vede alla fine è il padre del protagonista che sbarbato e pettinato si è messo a fare la parte del protagonista del futuro e che quindi il tutto continuasse a far parte del film dopotutto a quanto pare il padre è un "bravo attore" e aveva già recitato in un'altra scena del film, anche se mi rendo conto che con tutta probabilità non è così, per quanto i disegni del padre e del protagonista da adulto siano abbastanza simili penso sia più che altro dovuto allo stile di disegno abbozzato che ad una scelta volontaria fatta apposta, o forse no, chissà, anche perchè altrimenti Eri è effettivamente un vampiro, avevo anche pensato che magari quella parte finale fosse una costruzione del film fatta a posteriori con magari i campi su Eri fatti quando era viva e le inquadrature sul protagonista in un secondo momento, ma oltre ad essere troppo macchinosa la cosa in una scena di vedono loro due contemporaneamente, bho, quindi alla fine di questo sproloquio direi che al 95% è effettivamente un vampiro, e al 5% più che altro per avere un'alternativa la mia prima ipotesi
Il tema principale è la prospettiva, dalla prospettiva in prima persona della telecamera in mano al protagonista, ma soprattutto alla prospettiva in cui vediamo le persone e come vogliamo e scegliamo ricordarle.
Il One shot è un piccolo capolavoro inganna continuamente e più volte il lettore e fino alla fine li lascia nel dubbio su cosa è reale e cosa è il film... Forse era tutto un film dato che anche nel primo incontro tra Eri e il protagonista lei non porta gli occhiali (e quindi non è il vero primo incontro ma solo quello rifatto per il film ) e si continua così fino al finale, è solo parte del film anche quello o è vero ed è quel pizzico di fantasy che l'autore aggiunge alle sue storie (come in look back)? Non c'è una risposta giusta ed è anche questo il bello del One shot.
Senza contare i grandi dettagli delle scene, vari cambi di prospettiva, altezze, zoom, i tremolii della camera e le sfocature.
Poi beh le solite citazioni di Fujimoto, da "lasciami entrare" a "perfect Blue" di satoshi Kon (basta guardare la copertina del One shot)
A solo 28 anni il mangaka sta sfornando una perla dopo l'altra (per non parlare dei suoi assistenti inspirato dal suo lavoro)
si, il fatto degli inganni è stato sicuramente uno dei suoi punti forti, ad una certa ho addirittura pensatoAttenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)che quello che si vede alla fine è il padre del protagonista che sbarbato e pettinato si è messo a fare la parte del protagonista del futuro e che quindi il tutto continuasse a far parte del film dopotutto a quanto pare il padre è un "bravo attore" e aveva già recitato in un'altra scena del film, anche se mi rendo conto che con tutta probabilità non è così, per quanto i disegni del padre e del protagonista da adulto siano abbastanza simili penso sia più che altro dovuto allo stile di disegno abbozzato che ad una scelta volontaria fatta apposta, o forse no, chissà, anche perchè altrimenti Eri è effettivamente un vampiro, avevo anche pensato che magari quella parte finale fosse una costruzione del film fatta a posteriori con magari i campi su Eri fatti quando era viva e le inquadrature sul protagonista in un secondo momento, ma oltre ad essere troppo macchinosa la cosa in una scena di vedono loro due contemporaneamente, bho, quindi alla fine di questo sproloquio direi che al 95% è effettivamente un vampiro, e al 5% più che altro per avere un'alternativa la mia prima ipotesi
No potrebbe essere il padre, perché il finale potrebbe essere semplicemente parte del film e il suo relativo finale (con di nuovo l'esplosione come il primo film) oppure potrebbe essere la realtá e il pizzico di fantasy che piace aggiungere al mangaka, non ci sono probabilità perché non c'è una risposta giusta entrambe le interpretazioni sono giuste e deve rimanerti il dubbio perché è proprio questo l'intento del mangaka.
Il one-shot ha sicuramente degli elementi interessanti, ma anche alcuni che non mi hanno fatto apprezzare a pieno la storia. È che visti i temi che trattava, poteva uscirne una storia nel complesso più profonda, ma invece nelle ultime 20 pagine ha perso quel realismo che aveva in origine. Le ultime tavole poi sono proprio un'americanata, Fujimoto deve essere fan di Michael Bay🙄
Il one-shot ha sicuramente degli elementi interessanti, ma anche alcuni che non mi hanno fatto apprezzare a pieno la storia. È che visti i temi che trattava, poteva uscirne una storia nel complesso più profonda, ma invece nelle ultime 20 pagine ha perso quel realismo che aveva in origine. Le ultime tavole poi sono proprio un'americanata, Fujimoto deve essere fan di Michael Bay🙄
Sinceramente mi sa non è stato colto bene il punto del one shot, perchè questa tua reazione è la stessa che hanno gli studenti alla fine della proiezione del primo film lol
Partendo dal presupposto che è tutto volutamente ambiguo e all'interpretazione del lettore dato che non c’è un confine netto tra realtà e finzione, l'esplosione alla fine non è una trovata a caso, dovrebbe rappresentare il distacco dal passato e l'accettazione della morte.Ma non ha proprio senso, lei è una vampira che non sta di certo morendo, perché devi farla esplodere in aria?😅 Nonsense. Non è come il per la parte della madre, dove lei sta morendo e non la vuole affrontare, con Eri ha avuto un confronto ed un addio. Inoltre si è parlato per quasi tutto il capitolo del come fare film, alla fine il protagonista ha dimostrato di non avere avuto una crescita. Comunque con realismo comprendevo anche la rivelazione di lei come vampira, molto improvvisa lì nella fine.
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