Ed è proprio per questo che è importante. Essendo qualcosa a cui molti inizialmente non si interessano (soprattutto se l'autore in questione è sotto pseudonimi o di una nazionalità diversa), si comincia a leggere senza preconcetti, o magari con i propri autogenerati, e lo scoprire che la realtà era diversa da quello che ci si aspettava può essere un punto di svolta nella mentalità di molti. Oltre a fungere da "pallottole" nei dibattiti su "le donne non sono brave a fare x".QUANTO È DAVVERO IMPORTANTE SAPERE IL SESSO DI UN O UNA MANGAKA?
Direi che non è rilevante.
Forse i misogini potrebbero avere qualche problema nello scoprire che la loro opera preferita è stata creata da una donna.
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A domande stupide bisognerebbe rispondere in maniera intelligente, ad esempio indicando esempi di scrittici famose che hanno scritto libri apprezzati da un pubblico eterogeneo con protagonisti maschili. Ce ne sono a bizzeffe! Non voglio sminuire le difficoltà ed umiliazioni che le donne possono ancora purtroppo incontrare, ma bisogna ricordarsi che non viviamo più (per fortuna) in un'epoca in cui le donne venivano relegate nel gineceo, ed è necessario ricordarlo anche a chi solleva obiezioni ornai sorpassate. C'è una miriade di scrittici che ha dimostrato di essere in grado di scrivere per qualunque pubblico e su qualsiasi argomento, dall'horror ai manuali di informatica, dai libri di ricette fino all'astrofisica. Chi mette in dubbio ciò dev'essere rimasto ai tempi di "Piccole Donne" (un romanzo niente male comunque) credo, e non fa onore ad un settore che dovrebbe essere l'emblema della cultura di una società, mentre invece continua a reiterare stereotipi di genere da lungo tempo confutati.
Per questo per me è un passo indietro ogni qual volta un'autrice è costretta (o decide di sua spontanea volontà) ad usare pseudonimi per avere una maggiore speranza di successo.