Letto tempo fa... consigliato a chi ama opere molto melodrammatiche...
Caro Fratello è uno di quei rari casi in cui l'anime è migliore del manga. Che è ben fatto, però approfondisce poco sia i personaggi che le situazioni, cosa che la serie tv diretta da Osamu Dezaki riesce a fare in modo impeccabile
Caro Fratello è uno di quei rari casi in cui l'anime è migliore del manga. Che è ben fatto, però approfondisce poco sia i personaggi che le situazioni, cosa che la serie tv diretta da Osamu Dezaki riesce a fare in modo impeccabile, approfondendo anche alcuni personaggi secondari a cui Riyoko Ikeda dà poco rilievo. Inoltre è meno pessimista e tragico, modificando i motivi della morte di un certo personaggio e regalando un meritato lieto fine ad un altro; inoltre è assente nel manga la bella amicizia che viene a crearsi tra Nanako, Mariko e Tomoko, e caratterizza Fukiko in modo più umano (la Ikeda invece la dipinge sempre gelida e impenetrabile fino alla fine nonostante tutto). Unica piccolissima pecca della versione animata è l'assenza dell'ironia tipica della Ikeda, che ha caratterizzato alcuni membri della Sorority in modo volutamente umoristico; ma d'altronde sarebbero state fuori posto con la seriosità della regia di Dezaki. Poi nulla da togliere ad Akio Sugino, ma l'assenza di Shingo Araki e Michi Himeno al character design si fa sentire (o meglio vedere). La Himeno in particolare (che quando lavorava con Araki si occupava solo del design dei personaggi femminili, mentre Araki di quelli maschili), avrebbe conferito al cast quasi totalmente femminile una bellezza unica nonchè più fedele al tratto dell'autrice... Lady Oscar docet.
L'anime per me è da 8.5 mentre il manga, che secondo me non è una delle opere migliori della Ikeda, è da 7.
Un'opera a mio avviso sottovalutata. Non so perché, ma i siparietti comici non mi hanno infastidita come quelli di Versailles no bara.
Insomma, cambia totalmente il rapporto e la caratterizzazione delle sorelle per fare una storietta banalotta di " trovo la squinzia che mi piace e risolvo i miei problemi".
Un'opera a mio avviso sottovalutata. Non so perché, ma i siparietti comici non mi hanno infastidita come quelli di Versailles no bara.
Probabilmente a causa del fatto che tutti sappiamo la drammaticità della storia ( nel vero senso del termine ) e vediamo i protagonisti come figure reali che avranno realmente una fine tragica e quindi la comicità pare stonare. In Caro fratello oltre i drammi parliamo comunque di ragazzine delle superiori di un'opera di fantasia.
In Versailles no bara solo alcuni personaggi sono reali. Ed anzi, proprio per questo, non si rimane troppo male per la morte di quelli reali perché già si sapeva dall'inizio che sarebbe finita così.
In Caro fratello parliamo di ragazzine, e proprio per questo solo chi conosce bene l'autrice ed il suo modo di trattare la maggior parte dei suoi personaggi può non aspettarsi cosa accadrà. Proprio per questo durante la lettura le gag non stonano, perché fino alla fine non ci sono spoilers. Quando lo lessi avevo letto Versailles no bara, ma anche un manga breve mai apparso in volumetto in Italia, Rosa pasticcio, che era un'opera molto più leggera. Anche in quello c'erano gag simili, ma il finale era di tutt'altro genere ed all'epoca non immaginavo che fosse quel breve manga fosse per la Ikeda un'eccezione che confermava la regola!
Certo che ci vuole coraggio a definire Caro Fratello (sia l'anime che il manga) "banalotto", complimenti.
Personalmente Saint Just e Miya-sama le trovo più banali nel manga, monolitiche nell'essere quasi perennemente depressa e nichilista la prima e glaciale ed impassibile la seconda.
Rei animata, con i suoi guizzi di allegria e vitalità, è molto più credibile, mentre Fukiko in animazione mostra che anche lei, dopotutto, fa parte della razza umana.
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)E poi Rei si suicida. Wow incredibile, chi l'avrebbe mai detto?
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)a parte gli scherzi, Saint Just e Nanako non si sarebbero messe insieme comunque
Ancora di più per non comprendere un testo e replicare pure.
Così monolitiche da reggere praticamente tutto il manga da sole ( Kaoru è la controparte di Rei mentre Nanako è semplicemente l'occhio dello spettatore ).
Così poco credibili che la co-dipendenza è studiata nei manuali clinici di psicologia.
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Effettivamente il personaggio che muore quando stava per raggiungere la felicità è la cosa più originale del mondo.
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Peccato che nel manga il suicidio di Rei sia importantissimo perchè chiude la storia di ben due personaggi. Rei capisce che se rimane in vita la sorella ( che è lei stessa una vittima del loro rapporto malsano ) non sarà mai liberà ed in quanto lei la ama sopra ogni cosa ( altro che Nanako ) rinuncia alla vita per lei. Difatti alla sua morte Lady Miya diventa una ragazza normale non più legata al loro rapporto morboso. La sua morte inoltre fa da specchio a quella di Kaoru che a differenza sua voleva vivere per se stessa ed invece si ritroverà a morire.
Questo non conta, è lo schema che rimane banale " ho un problema, trovo la ragazza che mi piace, riesco a risolverloAttenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Oh no, sono felice schioppo.
ho aspettato a comprare il manga perché aspettavo la nuova edizione di jpop e poi già sapevo delle differenze da te elencate, ma in tutto ciò mi hai fatto venir voglia di rivedere l'anime ahahCaro Fratello è uno di quei rari casi in cui l'anime è migliore del manga. Che è ben fatto, però approfondisce poco sia i personaggi che le situazioni, cosa che la serie tv diretta da Osamu Dezaki riesce a fare in modo impeccabile, approfondendo anche alcuni personaggi secondari a cui Riyoko Ikeda dà poco rilievo. Inoltre è meno pessimista e tragico, modificando i motivi della morte di un certo personaggio e regalando un meritato lieto fine ad un altro; inoltre è assente nel manga la bella amicizia che viene a crearsi tra Nanako, Mariko e Tomoko, e caratterizza Fukiko in modo più umano (la Ikeda invece la dipinge sempre gelida e impenetrabile fino alla fine nonostante tutto). Unica piccolissima pecca della versione animata è l'assenza dell'ironia tipica della Ikeda, che ha caratterizzato alcuni membri della Sorority in modo volutamente umoristico; ma d'altronde sarebbero state fuori posto con la seriosità della regia di Dezaki. Poi nulla da togliere ad Akio Sugino, ma l'assenza di Shingo Araki e Michi Himeno al character design si fa sentire (o meglio vedere). La Himeno in particolare (che quando lavorava con Araki si occupava solo del design dei personaggi femminili, mentre Araki di quelli maschili), avrebbe conferito al cast quasi totalmente femminile una bellezza unica nonchè più fedele al tratto dell'autrice... Lady Oscar docet.
L'anime per me è da 8.5 mentre il manga, che secondo me non è una delle opere migliori della Ikeda, è da 7.
ho aspettato a comprare il manga perché aspettavo la nuova edizione di jpop e poi già sapevo delle differenze da te elencate, ma in tutto ciò mi hai fatto venir voglia di rivedere l'anime ahah
Caro Fratello è uno di quei rari casi in cui l'anime è migliore del manga. Che è ben fatto, però approfondisce poco sia i personaggi che le situazioni, cosa che la serie tv diretta da Osamu Dezaki riesce a fare in modo impeccabile, approfondendo anche alcuni personaggi secondari a cui Riyoko Ikeda dà poco rilievo. Inoltre è meno pessimista e tragico, modificando i motivi della morte di un certo personaggio e regalando un meritato lieto fine ad un altro; inoltre è assente nel manga la bella amicizia che viene a crearsi tra Nanako, Mariko e Tomoko, e caratterizza Fukiko in modo più umano (la Ikeda invece la dipinge sempre gelida e impenetrabile fino alla fine nonostante tutto). Unica piccolissima pecca della versione animata è l'assenza dell'ironia tipica della Ikeda, che ha caratterizzato alcuni membri della Sorority in modo volutamente umoristico; ma d'altronde sarebbero state fuori posto con la seriosità della regia di Dezaki. Poi nulla da togliere ad Akio Sugino, ma l'assenza di Shingo Araki e Michi Himeno al character design si fa sentire (o meglio vedere). La Himeno in particolare (che quando lavorava con Araki si occupava solo del design dei personaggi femminili, mentre Araki di quelli maschili), avrebbe conferito al cast quasi totalmente femminile una bellezza unica nonchè più fedele al tratto dell'autrice... Lady Oscar docet.
L'anime per me è da 8.5 mentre il manga, che secondo me non è una delle opere migliori della Ikeda, è da 7.
Da considerare, comunque, che la sigla dei Cavalieri del re è perfetta, anche per il testo
Io vorrei recuperare eroika - la gloria di napoleone...Manga che mi attira parecchio e che effettivamente vorrei prendere. Però prima mi piacerebbe anche leggere altro della Ikeda.
A me Eroica non è piaciuto. La politica domina un po' troppo sulle storie dei personaggi e poi non ho gradito ciò che l'autrice ha fatto a due vecchie conoscenze.Io vorrei recuperare eroika - la gloria di napoleone...Manga che mi attira parecchio e che effettivamente vorrei prendere. Però prima mi piacerebbe anche leggere altro della Ikeda.
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