Yuzuru voleva ritirarsi già nel 2018, quindi questa decisione era nell'aria da tanti anni. Da un lato dispiace, perchè era veramente sublime vederlo pattinare, sembrava volare! D'altra parte dopo tutti questi anni è giusto e sacrosanto che si riposi e che pattini solo per se stesso, finalmente.
Voglio fare una considerazione generale che viene dalla lettura di questo articolo. Avete notato come nel mondo ci sia una sorta di disimpegno generale, di fuga dalla competizione, di sensazione di inutilità del sacrificio? Non è il primo atleta che si ritira prematuramente, in altri sport ci sono stati altri esempi e nel mondo lavorativo odierno ce ne sono altri ancora. Forse saranno discorsi da anziano ma mi sembra la fine di un'era sotto i colpi della disillusione e del disinganno o forse, chissà, dopo Covid e guerra c'è un pessimismo generalizzato che invita a godersi la vita perché del doman non c'è certezza. Che ne pensate?
Voglio fare una considerazione generale che viene dalla lettura di questo articolo. Avete notato come nel mondo ci sia una sorta di disimpegno generale, di fuga dalla competizione, di sensazione di inutilità del sacrificio? Non è il primo atleta che si ritira prematuramente, in altri sport ci sono stati altri esempi e nel mondo lavorativo odierno ce ne sono altri ancora. Forse saranno discorsi da anziano ma mi sembra la fine di un'era sotto i colpi della disillusione e del disinganno o forse, chissà, dopo Covid e guerra c'è un pessimismo generalizzato che invita a godersi la vita perché del doman non c'è certezza. Che ne pensate?
Voglio fare una considerazione generale che viene dalla lettura di questo articolo. Avete notato come nel mondo ci sia una sorta di disimpegno generale, di fuga dalla competizione, di sensazione di inutilità del sacrificio? Non è il primo atleta che si ritira prematuramente, in altri sport ci sono stati altri esempi e nel mondo lavorativo odierno ce ne sono altri ancora. Forse saranno discorsi da anziano ma mi sembra la fine di un'era sotto i colpi della disillusione e del disinganno o forse, chissà, dopo Covid e guerra c'è un pessimismo generalizzato che invita a godersi la vita perché del domani non c'è certezza. Che ne pensate?
Ad esempio un atleta con mille sacrifici riesce ad emergere e magari arriva terzo alle olimpiadi ottenendo un grande risultato ma non è abbastanza, per tutti deve ottenere il posto più alto, e questa pressione alla lunga sfinisce.
Ha velatamente, senza fare nomi, mandato a quel paese l'ISU (e ha fatto gran bene), che in questi ultimi ha davvero stravolto questo sport e il modo in cui viene giudicato, tanto che la sottoscritta lo ritiene quasi pattinaggio acrobatico ormai più che artistico.
Con la fama che si è costruito e ancora tanta voglia di pattinare non escludo che possa riportare sulla scena i Campionati Professionistici, io incrocio le dita. Ci vorrà molto molto tempo prima che un altro come lui riesca a coinvolgere così tanto masse di fan in tutto il mondo.
concordo. Anche perché infortuni come questi anche se curati dai migliori specialisti al mondo col passare degli anni si faranno sentire eccome. Mancherà ma la salute è più importanteUna leggenda. Spiace che si sia ritirato, era una pennellata di grazia sul ghiaccio. Ma per restare a quei livelli non puoi avere una vita, e quando il tuo corpo, nonostante la relativa giovinezza, comincia a cedere, occorre riconoscere che le priorità sono cambiate. A che pro continuare a competere se le caviglie non ti reggono? A questi livelli è giusto mollare: se sai che mettendoci tutto te stesso puoi arrivare sul podio, può valerne la pena. Ma se sai che comunque non ce la faresti, o che rischieresti di farti seriamente male, perché continuare? Giusto fare altro.
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