Vabbe come tipo chiunque in Giappone.
In Italia chiunque lo abbia letto lo apprezza notevolmente, il resto attende le ristampe da anni.
IdemRagazzi voi cosa dite, meglio Vinland Saga o Kingdom? Io dico il secondo
ora voglio sapere se Yukimura è un grande fan di AOT, cosi ogni cosa diviene bilanciata e in equilibrio nel multiverso 🤣
ora voglio sapere se Yukimura è un grande fan di AOT, cosi ogni cosa diviene bilanciata e in equilibrio nel multiverso 🤣
Leggendo l'intervista per bilanciare l'autrice di My dress up darling deve essere fan di AOT
Ragazzi voi cosa dite, meglio Vinland Saga o Kingdom? Io dico il secondo
IdemRagazzi voi cosa dite, meglio Vinland Saga o Kingdom? Io dico il secondo
Lo stile grafico e le ricostruzioni di Vinland Saga sono di altissimo livello, ma a livello tematico personalmente sento diverse unghie sulla lavagna.
Io seguo tutte e due le serie e in effetti non sono in grado di scegliere qual é la miglioreRagazzi voi cosa dite, meglio Vinland Saga o Kingdom? Io dico il secondo
Ho abbandonato l'anime quasi subito a dire il vero, ma da quel poco che ho visto sembra fedele alla trama.Visto che ci siamo, l'anime di kindom è fedele?
IdemRagazzi voi cosa dite, meglio Vinland Saga o Kingdom? Io dico il secondo
Lo stile grafico e le ricostruzioni di Vinland Saga sono di altissimo livello, ma a livello tematico personalmente sento diverse unghie sulla lavagna.
Visto che ci siamo, l'anime di kindom è fedele?
Il problema è che non si può neanche parlare di pacifismo in senso stretto. È più una sorta di delirio socratico-platonico sulla natura umana.Per chi non capisce perchè tutto questo pacifismo e quella voglia di fuggire lontano dalla guerra di Thorfinn, do un pò di contesto della attuale situazione militare giapponese.
4 delle 6 marine militari più forti del mondo sono schierate nel mar del Giappone e stanno continuando ad armarsi, Giappone in testa, e le isole giapponesi confinano a 170 km con Taiwan che è l'epicentro preventivato della possibile terza guerra mondiale.
Chiarito questo, la voglia di fare un manga a proposito di un vichingo che scappa lontano dalla guerra, non sembra più cosi strana.
Il problema è che non si può neanche parlare di pacifismo in senso stretto. È più una sorta di delirio socratico-platonico sulla natura umana.Per chi non capisce perchè tutto questo pacifismo e quella voglia di fuggire lontano dalla guerra di Thorfinn, do un pò di contesto della attuale situazione militare giapponese.
4 delle 6 marine militari più forti del mondo sono schierate nel mar del Giappone e stanno continuando ad armarsi, Giappone in testa, e le isole giapponesi confinano a 170 km con Taiwan che è l'epicentro preventivato della possibile terza guerra mondiale.
Chiarito questo, la voglia di fare un manga a proposito di un vichingo che scappa lontano dalla guerra, non sembra più cosi strana.Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Il nostro si è messo in testa di fondare una specie di utopia, e pensa basti cambiare aria per cambiare le premesse su cui si fondano i contrasti e i conflitti umani.
Eliopoli, Pitcairn o New Harmony sarebbero stati i più grandi successi della storia sociale se gli esiti umani fossero così lineari come lo sono nel cervello di San Thorfinn.
Scappare dalle guerre è un conto, scappare dalla realtà un altro.
Io quasi quasi arrivo pure ad aspettarmelo per la piega narrativa che Yukimura sta imprimendo a questa storia ormai da anni.Ma infatti sono sicuro che Thorfinn riuscirà a prosperare ed a convivere pacificamente con gli indiani. È per questo che in america tutt'oggi si parla il danese
Io quasi quasi arrivo pure ad aspettarmelo per la piega narrativa che Yukimura sta imprimendo a questa storia ormai da anni.Ma infatti sono sicuro che Thorfinn riuscirà a prosperare ed a convivere pacificamente con gli indiani. È per questo che in america tutt'oggi si parla il daneseAttenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Le premesse da seinen storicamente documentato (e realistico nel senso generale) sono state totalmente tradite dall'impostazione anacronistica e fuori luogo del protagonista, nonché dalla temperie narrativa generale che oltre a raggiungere "le vette" della quasi sit-com per un attimo sembra voglia addirittura citare il fantasy.
Mi piacerebbe pensare che le derive di Thorfinn siano plausibili. Dettate magari da un'adesione al Cristianesimo, come fosse un San Francesco ante litteram o qualcosa di simile. Ma di fatto lui non si converte mai, nonostante alcuni l'abbiano non a caso scambiato per un cristiano.
Oppure mi potrebbe sembrare più sensato che si possa presentare come una sorta di sognatore od utopista. Ma le sue sono più delle strane teorie economico-sociali apprese da non si sa quale scuola del liberismo pre-industriale, fondate peraltro su anni di esperienza servile in un'economia curtense (altro paradosso).
Mi piacerebbe anche che le sue convinzioni, per quanto arbitrarie e ingenue, fossero guidate da premesse empatiche o simpatetiche, ma in realtà lui spiega più volte che la sua è una semplice equazione empiricamente fondata, e che chi intende condividerla deve seguirla acriticamente, senza discutere. O così o così.
Come se lui fosse il fondatore di una nuova religione, depositario di una verità superiore, della quale però non si assume mai davvero la responsabilità: puoi accettarne i termini (e relative conseguenze) o andartene quando vuoi.
Una sorta di comune in pratica. Solo che chi vi aderisce in questo caso rischia seriamente di rimetterci la pelle.
Per non parlare del fatto che questa sorta di epifania interiore somiglia più al nichilismo passivo di matrice buddista (chiara "deformazione professionale" dell'autore) che all'ipotetica conseguenza del senso di perdizione e disperazione che potrebbe avere un europeo dell'XI secolo.
Un vero sfondone cronologicamente e longitudinalmente parlando.
La ciliegina sulla torta è che tutta la "profondità" del pensiero thorfiniano a conti fatti è solo il frutto di una sindrome da stress post-traumatico. Dovuta ai sensi di colpa per i vari lutti subiti e inflitti, e soprattutto al trauma infantile per la perdita della figura paterna (che ha ovviamente avuto un ruolo non da poco nella formazione "ideologica" del nostro eroe).
Il grande scopritore dei mali del mondo è solo uno scemo di guerra che si mette il pollice in bocca gridando «Papàààà!»
C'è già Batman da quasi cent'anni per questo. Si poteva fare di meglio.
È desolante e deprimente che un'opera iniziata bene e con delle premesse grafiche e documentaristiche anche molto puntuali debba ruotare attorno ad una figura così mal costruita e mediocre nei fatti.
Ma è da un po' che non seguo le scanlations ma ero arrivato al momento in cui gli indiani...@ataru moroboshii Ma neanche io pretendevo fosse tutto "filosoficamente" accurato (per quanto più che di filosofia si tratta semplicemente di non caricare una storia con stramberie senza senso).
Bastava evitare di trasformare metà dell'opera in una parabola. Per me poteva rimanere un ottimo racconto d'avventure, con un buon comparto grafico storicamente documentato, senza scomodare idee posticce e sconclusionate. Da un seinen non è pretendere troppo in fondo.
Il manga è a quel punto.Ma è da un po' che non seguo le scanlations ma ero arrivato al momento in cui gli indiani...Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)si iniziavano a preoccupare di questi stranieri e si vedevano armi...
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In Italia chiunque lo abbia letto lo apprezza notevolmente, il resto attende le ristampe da anni.