Stanno facendo diventare uno degli eventi più popolari che c'è (le fiere del fumetto etc.) un club esclusivo (per non parlare poi di quella porcata che fanno a Como ...)
Questa roba del dover comprare un tot di roba per sperare di avere un autografo è aberrante e fuori controllo.
@tutti, a Como fanno un evento, il Lake Como Comic Art Festival, i cui soli costi d'ingresso sono a tre cifre. Si rivolge ai collezionisti di tavole originali e di solito gli artisti invitati sono occidentali. Partecipano anche i dealer di carte collezionabili (quelli che stanno a mettere le scatolette di plastica con il voto alle carte pokemon o altri oggetti).
@tutti, a Como fanno un evento, il Lake Como Comic Art Festival, i cui soli costi d'ingresso sono a tre cifre. Si rivolge ai collezionisti di tavole originali e di solito gli artisti invitati sono occidentali. Partecipano anche i dealer di carte collezionabili (quelli che stanno a mettere le scatolette di plastica con il voto alle carte pokemon o altri oggetti).
Quello che non si capisce dall'articolo, qui e sui social J-pop è se l'autore farà solo autografo o anche sketch.... qui parrebbe fare solo autografo..... se è così un pò mi dispiacerebbe... i suoi disegni sono magnifici.... un piccolo sketch sarebbe carino....
Chi parteciperà solo ad una giornata , o due , difficilmente potrà partecipare , un piccolo peccato.
Quello che non si capisce dall'articolo, qui e sui social J-pop è se l'autore farà solo autografo o anche sketch.... qui parrebbe fare solo autografo..... se è così un pò mi dispiacerebbe... i suoi disegni sono magnifici.... un piccolo sketch sarebbe carino....
Per quanto possa dispiacere sarebbero pur sempre 70 sketch al giorno, a volte in 1 altre in 2 sessioni da 1h e 15m . Potrebbe essere stancante.
ciao, sono Marco di J-POP e intervengo per chiarire un punto importante, come mi è già capitato in alcuni eventi dal vivo. Gli autori che fanno commission, in USA come in Italia, sostengono le loro spese di trasferta, pagano i loro spazi in fiera, incassano le loro vendite. Sono espositori veri e propri. Quando un editore ha un ospite straniero, ne sostiene tutti i costi di ospitalità e viaggio, compresi quelli degli accompagnatori, editor e interpreti compresi. Costi recuperabili solo in parte con le vendite in fiera, o con i piccoli e parziali contributi degli organizzatori della fiera, quando ci sono. La richiesta di procedere a un acquisto minimo determina anche una selezione: abbiamo sempre voluto evitare che non lettori si accaparrassero autografi gratis, magari da rivendere qualche ora dopo. Poi, possono esserci sicuramente miglioramenti nel razionale con cui facciamo accedere alle sessioni di autografi, in sedici anni abbiamo affinato le nostre logiche e magari lo faremo ancora in futuro. Chiunque può calcolare facilmente come ospitare autori giapponesi, con la nostra politica, non possa essere un affare da un punto di vista economico. Dopo di che, per noi portare mangaka vicino al pubblico è un importante momento di ringraziamento per i lettori che ci seguono tutto l'anno e sarà sempre una politica connotante della casa editrice. Grazie dell'attenzione.Questa roba del dover comprare un tot di roba per sperare di avere un autografo è aberrante e fuori controllo.
Perché non si fa qui da noi come si fa negli USA ?
Se voglio uno sketch pago la commission direttamente all'autore (generalmente un mesetto prima) e la vado a ritirare dall'autore stesso in fiera e se, visto che ci sono, compro anche un suo volume, me lo autografa (gratis) e sicuramente mi faccio pure un selfie con lui/lei se gli va ...
ciao, sono Marco di J-POP e intervengo per chiarire un punto importante, come mi è già capitato in alcuni eventi dal vivo. Gli autori che fanno commission, in USA come in Italia, sostengono le loro spese di trasferta, pagano i loro spazi in fiera, incassano le loro vendite. Sono espositori veri e propri. Quando un editore ha un ospite straniero, ne sostiene tutti i costi di ospitalità e viaggio, compresi quelli degli accompagnatori, editor e interpreti compresi. Costi recuperabili solo in parte con le vendite in fiera, o con i piccoli e parziali contributi degli organizzatori della fiera, quando ci sono. La richiesta di procedere a un acquisto minimo determina anche una selezione: abbiamo sempre voluto evitare che non lettori si accaparrassero autografi gratis, magari da rivendere qualche ora dopo. Poi, possono esserci sicuramente miglioramenti nel razionale con cui facciamo accedere alle sessioni di autografi, in sedici anni abbiamo affinato le nostre logiche e magari lo faremo ancora in futuro. Chiunque può calcolare facilmente come ospitare autori giapponesi, con la nostra politica, non possa essere un affare da un punto di vista economico. Dopo di che, per noi portare mangaka vicino al pubblico è un importante momento di ringraziamento per i lettori che ci seguono tutto l'anno e sarà sempre una politica connotante della casa editrice. Grazie dell'attenzione.Questa roba del dover comprare un tot di roba per sperare di avere un autografo è aberrante e fuori controllo.
Perché non si fa qui da noi come si fa negli USA ?
Se voglio uno sketch pago la commission direttamente all'autore (generalmente un mesetto prima) e la vado a ritirare dall'autore stesso in fiera e se, visto che ci sono, compro anche un suo volume, me lo autografa (gratis) e sicuramente mi faccio pure un selfie con lui/lei se gli va ...
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Perché non si fa qui da noi come si fa negli USA ?
Se voglio uno sketch pago la commission direttamente all'autore (generalmente un mesetto prima) e la vado a ritirare dall'autore stesso in fiera e se, visto che ci sono, compro anche un suo volume, me lo autografa (gratis) e sicuramente mi faccio pure un selfie con lui/lei se gli va ... .
Stanno facendo diventare uno degli eventi più popolari che c'è (le fiere del fumetto etc.) un club esclusivo (per non parlare poi di quella porcata che fanno a Como ...)