Quest'anno ho potuto partecipare per la prima volta di persona al FEFF è ne ho ricavato un'esperienza intensa e memorabile pur con qualche incertezza organizzativa. Nel complesso sono estremamente soddisfatto e spero di poterla ripetere in futuro. Pur avendo assistito di persona mi cruccio della limitata selezione della sezione online per chi giustamente non sempre ha modo di presenziare. Il prezzo per l'edizione online è ulteriormente sceso, e forse avvicinerà qualcuno che ancora non conosce questa possibilità, ma è una mera consolazione rispetto alle gloriose edizioni del 2020/2021. Qualche numero: edizione 2020: 46 film (38 in competizione) solo online causa lockdown (49€) edizione 2021: 64 film (45 in competizione) di cui 62 online (45 in competizione, 6 documentari, 3 classici, 8 dedicati a due registi, 29,90€) edizione 2022: 72 film (42 in competizione) di cui 28 online (21 in competizione, 12,90€) edizione 2023: 78 film (43 in competizione) di cui 22 online (17 in competizione di cui 5 in modalità gala per un tempo limitato, 7,90€)
Come si può vedere il numero di film è aumentato rispetto agli scorsi anni, mentre si è ridotta la componente online. Questo sempre proporzionalmente al prezzo dell'abbonamento MyMovies che ti fatto è subentrato nella gestione dello streaming con il suo abbonamento MyMovies ONE. La motivazione ufficiale è che con l'interruzione delle misure anti-contagio e la riapertura delle sale, molti distributori non hanno più acconsentito a rendere disponibili questi film in streaming (inoltre alcuni sono premiere europee o mondiali, ma non so se questo fattore abbia influito). Cosa che continuerò a non capire perché in Italia difficilmente li vedremo più, salvo 2-3 titoli se va bene (Plan 75 con Bashio Chieko dovrebbe uscire a breve). Fortunatamente quast'anno il titolo vincitore, Abang Adik, era visibile a tutti a differenza dello scorso anno in cui il vincitore Miracle: Letters to the President è stato visibile solo in presenza. Almeno personalmente ho trovato il livello di quest'anno molto buono con dei picchi importanti.
Il film che mi è piaciuto di più in assoluto è stato proprio Abang Adik. Dopo la visione, al quarto giorno di festival e ancora scosso, sentivo che potesse vincere qualche premio. Quindi molto soddisfatto del risultato. Vorrei aggiungere qualche appunto alla già ottima breve recensione di bob71. Non mi trovo molto d'accordo che il rapporto tra Abang e Adik sfiori l'omosessualità. Il film non mi sembra darne indizio, piuttosto tratta il loro rapporto dando rilievo alla forte fratellanza e dipendenza forse più unita di una vera famiglia (ricordando che nel film non sono realmente fratelli), dove Abang prende il ruolo di fratello maggiore e padre surrogato per Adik, sfociando poi nell'epilogo a cui si è accennato. Questo dettaglio a parte, volevo in realtà sottolinare l'estrema bravura dell'attore che interpreta il personaggio di Abang (Kang Ren Wu), che forse non è stato citato essere nel film sordo muto, che ci regala un'interpretazione molto convincente che sfocia in un dialogo/monologo interamente a segni di grande intensità emotiva. A me ha lasciato il segno. Spero fortemente che approdi da noi in qualche forma perché merita la visione.
Su Yudo ho pareri un po' contrastanti. Tutto vero quanto detto nella recensione breve, il film è godibile, simpatico e solare e con un cast di volti noti. Però forse è un po' troppo... sciocco? Sopra le righe? Mi spiego, non è l'umorismo di Thermae Romae, qui spesso è persino più imbarazzante oppure non fa ridere ma al massimo sorridere. E anche nelle parti serie non si capisce se si prenda sul serio o faccia il verso a tante storie in cui tutto assume un significato più serio del normale. Peccato perché poi comunque scorre bene ed è piacevole. Visivamente è molto pulito, i bagni sono resi bene. Comunque si esce allegri dalla proiezione e fa venire voglia di immergersi in un bel bagno
Parentesi simpatica alla presentazione del film, lo sceneggiatore Koyama ha donato all'organizzatrice del festival una stampa del monte Fuji, come quelle dipinte in alcuni sento, e una di quelle bacinelle pieghevoli usate per sciacquarsi tipiche dei bagni pubblici ^^
Sono molto, ma veramente felice per il successo di Abang Adik!! Da casa -e in un periodo pieno di altri impegni- non sono riuscita a vedere molto, ma sono felicissima di aver potuto vedere quest'opera prima che mi ha veramente stupito! Il lavoro di Jin Ong mi ha impressionato perché è al contempo feroce e dolcissimo: ritrae una realtà dura con uno sguardo estremamente lucido, una storia che non edulcora, non fa sconto alcuno, ma senza voler spingere alle lacrime. La fotografia è magnifica e ogni inquadratura sembra studiata con cura. Riesce a essere inclusivo senza mai risultare stucchevole. È anche ben recitato: insomma spero che venga ripresentato da qualche parte perchè è un film facile da amare!
Non ho potuto vedere The Sales Girl, Day Off e Rebound, spero avrò modo di recuperare un futuro. Mi volevo soffermare un attimo su Lost Love, che ha ricevuto una menzione speciale come Migliore Opera Prima. Il film tratta il tema della maternità in modo inusuale, attraverso gli occhi di un genitore affidatario che vede intercambiarsi diversi figli in affido. Questo soffermandosi su gioie e dolori di questo ruolo: avere molto amore da dare ma non poter diventare una famiglia a tutti gli effetti in una sorta di limbo che non concede la completa felicità. L'ho trovato estremamente bello e delicato.
In concorso A light never goes out Abang Adik Ajoomma Bad Education December Ditto Egoist Everyphone Everywhere Full River Red Gaga Guilty Conscience Hachiko Hidden Blade Killing Romance Lost love Mad Fate Phantom Phases of the Moon She is me, I am her Techno Brothers The Abandoned The Legend & Butterfly The other child The sunny side of the road Vital Sign Where is the lie Where the wind blows You & Me & Me Your lovely smile Yudo
Non in concorso A moment of romance Aum - The cult at the end of the world Convenience Story Plan 75 Swallowtail Butterfly Tora-san - our lovable tramp
Tecno Brothers e Your Lovely Smile Perché accostare questi due film? Perché in entrambi come interprete c'è Watanabe Hirobumi, regista e attore per il primo, solo attore per il secondo (diretto da Lim Kah Wai). Lo stile di direzione è molto simile per entrambi (Your Lovely Smile è realizzato per sembrare uno dei film di Watanabe). Personalmente non sono fa di questo tipo di comicità, che fa sorridere ma nemmeno troppo. Però risulta simpatico. Techno Brothers non l'ho apprezzato molto (nonostante il cast si sia presentato in sala vestito allo stesso modo), mentre ho trovato in Your Lovely Smile qualcosa in più: il film parte come uno dei film di Watanabe ma nella seconda metà diventa il pretesto per un documentario semiserio sul cinema d'essai e le sale indipendenti (che ci ricordano l'esperimento di quest'anno del JFF Plus Indipendent Cinema), in difficoltà tra pandemia e piattaforme di streaming ma vero tesoro per un certo tipo di pubblico e registi. Il film mostra proprio alcune sale realmente esistenti con i rispettivi proprietari mentre Watanabe tenta di proporgli uno screening del suo film.
Parentesi simpatica 1: L'attore di December, Shogen Itokazo, ha posticipato il suo rientro in Giappone per godersi un po' il festival ma anche per apparire sul palco con Watanabe e Lim Kah Wai. Questo perché nel film di Kah Wai ha una particina odiosetta ma simpatica che non ci si aspetterebbe vedendolo ^^
Parentesi simpatica 2: Gli ultimi giorni di festival ho incrociato i fratelli Watanabe allo shop interno al teatro, in pantaloncini e zainetto, che si facevano riempire una borsa di gadget da farsi spedire ^^ Sono esattamente come nei suoi film XD
Parentesi simpatica 3: il video ricordo del viaggio di Watanabe in Italia https://www.facebook.com/watch/?v=187913733700666
The Legend & Butterfly e Full Red River Entrambi film epici vicini alle tre ore, non potrebbero essere più diversi. In The Legend & Butterfly (di Keishi Otomo) si vede assolutamente il budget speso, le scenografie e le ricostruzioni di paesaggi ed edifici sono maestosi, il cast è ottimo così come la recitazione, le scene di combattimento pure. Difficile trovare un difetto oggettivo, eppure manca qualcosa, non l'ho sentito coinvolgente ed emozionante come mi sarei aspettato. Questo me l'ha reso un film pesante che forse poteva durare un'ora in meno, pur rimanendo notevole. Full River Red (di Zhang Yimou) invece non era affatto ciò che mi aspettavo ma tutto ciò che avrei voluto The Legend & Butterfly fosse a livello di intrattenimento. Il film spiazza subito allontanandoci l'idea del film epico e mettendoci di fronte la premessa: un emissario di un altro regno è stato assassinato e va ritrovata la lettera che portava entro due ore altrimenti il protagonista verrà giustiziato. Questo apre ad un film che incorpora diversi generi (comico quasi slapstick, epico, intrighi, misteri e volta faccia, sacrificio e tragedia) e lo fa molto bene finendo per intrattenere e stupire di continuo fino alla fine senza annoiare pur conservando coerenza e dando un epilogo soddisfacente. Anche la musica accompagna il film in un modo che non ci aspettiamo ma assolutamente adatto a come si vuole rappresentare le diverse scene.
December Due ex-coniugi devono venire a patti col passato per partecipare al processo di scarcerazione dell'assassina della figlia. Più che un legal drama è un film su accettazione e perdono, su dolore e compassione. Emotiva interpretazione degli attori.
In sala presenti Shogen Itokazo e Ryo Matsuura (rimasta fino a fine festival), due dei protagonisti principali. Sullo schermo hanno interpretato rispettivamente il padre e l'assassina della figlia in una contrapposizione sofferta che più che darci una morale mostra le sfaccettature di un'umana sofferenza alla ricerca di comprensione e chiusura col passato.