Manga (dai cui é stato tratto l'omonimo Anime) estremamente romantico.
Lui basso e orgoglioso maschilista, lei alta, bella ed estroversa. Frequentano la stessa scuola nelle rispettive sezioni separate (maschile e femminile) ed, inutile dire, che l'amore sboccerà tra i due dopo una serie di varie vicissitudini.
Io invece ho apprezzato moltissimo il tipo di carta. Da un senso di tankobon giapponese. Può non piacere a tutti, ma dire che è un difetto lo trovo esagerato.
ho letto il primo volume grazie alla mia compagna per me è no la tematica di fondo del manga è invecchiata molto male per leggerti tutta l'opera devi essere uno studioso del periodo e del genere
L’ho divorato, sia il primo che il secondo volume non appena sono usciti! Spero che la pubblicazione proceda, il mio fumettaro di fiducia mi ha detto che siamo in pochi a comprarglielo… io mi aspettavo facesse il boom grazie al fattore nostalgia!
È un manga godibilissimo, i due personaggi sono entrambi dolcissimi! È il caso di dire “la strana coppia”, ma sono bello proprio per questo. Spero che ci sia anche un’evoluzione psicologica più profonda, ma da una storia “sempliciotta” come questa non me lo aspetto purtroppo… anche se sarebbe cosa gradita!
Che bella che era la vita di una volta, quando smartphone e social network non esistevano… leggere queste opere mi fa tornare indietro nel tempo! ♥️
Peccato che le pagine a inizio volume non sono a colori, avrei preferito quelle alla galleria a fine volume…
Gradita invece l’intervista e tutti i contenuti extra! Anche questo mi riporta con la mente al passato, quando nei manga degli anni 90 e 2000 c’erano tante rubriche carine a fine volume…
A me il genere di base piace molto, e ovviamente anche quelle anni 80, orange road è una delle serie che ho più amato… il problema è che questa in particolare a me non è piaciuta, mi sono visto tutto l’anime. Il protagonista maschile poi lo trovavo insopportabile, al contrario di lei. Quindi mi dispiace perché avrei supportato volentieri il genere proposto e la nuova casa editrice, ma passo.
scelto a casaccio, non vuol dire nulla. E' spiegato nella recensione
Tradotto da una sinossi reperita sul web: "La parola kabocha si riferisce a una zucca invernale o zucca giapponese (simile per molti versi a una zucca butternut). È noto per essere molto dolce e saporito, ma anche di grandi dimensioni"
Il fatto che la protagonista sia "grossa e dolce" sarà un puro caso...o forse no?
È un titolo particolare, risente dell'età e probabilmente i lettori più giovani non lo prenderanno o comunque lo interromperanno nel giro di pochi volumi. Personalmente mi è piaciuto e lo continuerò. Per quanto riguarda la carta secondo me la scelta è azzeccata, contribuisce a dare quell'effetto nostalgia che è poi il punto principale su cui si basa questo titolo.
Che bella che era la vita di una volta, quando smartphone e social network non esistevano… leggere queste opere mi fa tornare indietro nel tempo! ♥️
ma anche no quando dovevi chiamare una ragazza speravi sempre non rispondesse il padre e se no toccava citofonare per beccarsi non è che siccome eravamo giovani allora tutto quello del passato era meglio se no che bello che era non avere internet a questo punto?
Anime che adoravo, sono felice che finalmente sia stato pubblicato il manga. Mi ha fatto morire dal ridere lo scoprire, anni dopo la visione dell'anime, che Shunsuke era doppiato da Toshio Furukawa (Ataru, ovvero il personaggio antitesi del nostro eroe) !!!
Che bella che era la vita di una volta, quando smartphone e social network non esistevano… leggere queste opere mi fa tornare indietro nel tempo! ♥️
ma anche no quando dovevi chiamare una ragazza speravi sempre non rispondesse il padre e se no toccava citofonare per beccarsi non è che siccome eravamo giovani allora tutto quello del passato era meglio se no che bello che era non avere internet a questo punto?
Era tutto più complicato e più scomodo. Oggi invece abbiamo tutto a portata di mano, eppure siamo più tristi e l'entusiasmo scema facilmente, anche nel conoscere "nuove ragazze".
Non rinnego l'importanza di internet, ma come tutte le cose è stata un'arma a doppio taglio. Tornerei volentieri anche solo a dieci anni fa, prima dell'avvento dei social.
Ogni tanto sento il bisogno di tuffarmi in una lettura tipica degli anni '80 per ricordare la mia infanzia e con quest'opera ci riesco completamente; ho apprezzato anche il tipo di carta.
E' molto carino, l'atmosfera e i personaggi mi piacciono, ma deve ancora svilupparsi. In diciotto volumi ha tutto il tempo di farlo, perciò aspetto fiducioso.
Pubblicazione coraggiosa ma da me apprezzatissima. Molti elementi della trama visti oggi possono essere tra l'invecchiato e il terrificante, ma appunto, va presa come un'opera figlia dei suoi tempi (e poi una protagonista "plus size" in maniera armoniosa era rara ieri com'è rara oggi, e decisamente una scelta ancor più azzardata ai tempi).
Mi hanno sorpreso molto in positivo il rapporto qualità/prezzo e la traduzione, perché in queste opere ci sono moltissime citazioni alla cultura popolare che necessitano di note e qui ce n'è in abbondanza.
il mio fumettaro di fiducia mi ha detto che siamo in pochi a comprarglielo… io mi aspettavo facesse il boom grazie al fattore nostalgia!
Io non lo comprero prorpio per questo. O meglio aspetterò che finosca. Non voglio correre il rischio che al 15 volume lo interrompino rimanendo con una serie monca.
scelto a casaccio, non vuol dire nulla. E' spiegato nella recensione
E' dovuto al nome originale, The Kabocha Wine. La Kabocha è molto simile ad una zucca, in alternativa è proprio chiamata in "Japanese Pumpkin", data la somiglianza l'hanno adattato in tal "Vino di zucca".
Non capisco perché "avvisare" i giovani d'oggi sulla data di nascita dell'opera. Avvisare? Ma di che? Avvisare, credo che significhi mettere in guardia qualcuno perché qualcosa di brutto, di temibile ....ecc.ecc. Come dire: non guardate I goonies perché ambientato negli 80. Non leggete Tom Sawyer perchè ambientato nell'800. Oramai il danno è stato fatto e la stragrande maggioranza ragiona così. Quindi, al massimo si potrebbe segnalare che la serie è ambientata negli anni 80, anno di produzione. Se uno è allergico agli anni 80, passa, altrimenti una commedia romantica pungente, originale a suo modo e con due protagonisti che rimangono. Tutto questo basandomi sul ricordo dell'anime, visto che il manga era inedito fino a qualche mese fa. Quindi ben venga. COnsigliato? Certamente, a chi ama la commedia.
Posso dire con assoluta certezza che la storia è strepitosadivetrnte, rccc Perché sono uno dei pochi fortunati che è cresciuto guardando il cartone animato, denominato Sun college.. La versione cartacea mi lascia un po' titubante, cmq ottimo reportage..
Vorrei iniziarlo ma sto già prendendo altre serie e per ora passo, magari in futuro potrei recuperarlo. Ricordo che da bambino vedevo l'anime sui canali regionali e ancora ricordo il trauma che metà serie venne doppiata da un cast romano, l'altra venne doppiata da Mediaset e oltre al cambio delle voci ci fù anche il cambio dei nomi e il protagonista che di colpo si chiamava Alex XD
Sinceramente all'epoca ho visto pochi episodi poi ho smesso. Purtroppo già all'epoca non mi piaceva il stile di disegno e la protagonista se confrontato con Kyoko di Maison Ikkoku o Madoka di Orange road non mi risultava per nulla carina sia fisicamente che per carattere. Poi anche la trama non mi entusiasmava, insomma già all'epoca penso che fosse un prodotto di serie B rispetto ad altre serie dello stesso genere.
A vederlo così mi ricorda vagamente Gigi la trottola. Insomma, mi attira ed è anche un genere che amo particolarmente, potrei farci un pensiero in futuro.
Sinceramente all'epoca ho visto pochi episodi poi ho smesso. Purtroppo già all'epoca non mi piaceva il stile di disegno e la protagonista se confrontato con Kyoko di Maison Ikkoku o Madoka di Orange road non mi risultava per nulla carina sia fisicamente che per carattere. Poi anche la trama non mi entusiasmava, insomma già all'epoca penso che fosse un prodotto di serie B rispetto ad altre serie dello stesso genere.
beh anche avere una volta tanto la ragazza che si innamora del ragazzo non era una brutta idea...
Sinceramente all'epoca ho visto pochi episodi poi ho smesso. Purtroppo già all'epoca non mi piaceva il stile di disegno e la protagonista se confrontato con Kyoko di Maison Ikkoku o Madoka di Orange road non mi risultava per nulla carina sia fisicamente che per carattere. Poi anche la trama non mi entusiasmava, insomma già all'epoca penso che fosse un prodotto di serie B rispetto ad altre serie dello stesso genere.
beh anche avere una volta tanto la ragazza che si innamora del ragazzo non era una brutta idea...
Anche perché è una prerogativa tipica dello shōjo, mentre in questo caso parliamo di shōnen!
Così come trovo molto belli gli shojo in cui il protagonista è un ragazzo 💖
Gustavo69
- 1 anni fa
50
ho letto il primo volume grazie alla mia compagna per me è no la tematica di fondo del manga è invecchiata molto male per leggerti tutta l'opera devi essere uno studioso del periodo e del genere
Esageratoooo...è un'opera abbastanza leggera, divertente, non impegnativa. Mi sta piacendo molto più dell'anime per il momento.
Un'opera che merita: prende una tematica mai esplorata prima di allora e ne ricava una serie di più vicende che hanno il loro peso. Audace ed originale!
Un'opera che merita: prende una tematica mai esplorata prima di allora e ne ricava una serie di più vicende che hanno il loro peso. Audace ed originale!
Ti riferisci al personaggio la cui identità sessuale è ambigua?
Lui basso e orgoglioso maschilista, lei alta, bella ed estroversa. Frequentano la stessa scuola nelle rispettive sezioni separate (maschile e femminile) ed, inutile dire, che l'amore sboccerà tra i due dopo una serie di varie vicissitudini.
L(Eru) wa Lovely.
per me è no
la tematica di fondo del manga è invecchiata molto male
per leggerti tutta l'opera devi essere uno studioso del periodo e del genere
È un manga godibilissimo, i due personaggi sono entrambi dolcissimi! È il caso di dire “la strana coppia”, ma sono bello proprio per questo. Spero che ci sia anche un’evoluzione psicologica più profonda, ma da una storia “sempliciotta” come questa non me lo aspetto purtroppo… anche se sarebbe cosa gradita!
Che bella che era la vita di una volta, quando smartphone e social network non esistevano… leggere queste opere mi fa tornare indietro nel tempo! ♥️
Peccato che le pagine a inizio volume non sono a colori, avrei preferito quelle alla galleria a fine volume…
Gradita invece l’intervista e tutti i contenuti extra! Anche questo mi riporta con la mente al passato, quando nei manga degli anni 90 e 2000 c’erano tante rubriche carine a fine volume…
Il protagonista maschile poi lo trovavo insopportabile, al contrario di lei.
Quindi mi dispiace perché avrei supportato volentieri il genere proposto e la nuova casa editrice, ma passo.
Tradotto da una sinossi reperita sul web:
"La parola kabocha si riferisce a una zucca invernale o zucca giapponese (simile per molti versi a una zucca butternut). È noto per essere molto dolce e saporito, ma anche di grandi dimensioni"
Il fatto che la protagonista sia "grossa e dolce" sarà un puro caso...o forse no?
ma anche no
quando dovevi chiamare una ragazza speravi sempre non rispondesse il padre
e se no toccava citofonare per beccarsi
non è che siccome eravamo giovani allora tutto quello del passato era meglio
se no che bello che era non avere internet a questo punto?
Era tutto più complicato e più scomodo. Oggi invece abbiamo tutto a portata di mano, eppure siamo più tristi e l'entusiasmo scema facilmente, anche nel conoscere "nuove ragazze".
Non rinnego l'importanza di internet, ma come tutte le cose è stata un'arma a doppio taglio. Tornerei volentieri anche solo a dieci anni fa, prima dell'avvento dei social.
Molti elementi della trama visti oggi possono essere tra l'invecchiato e il terrificante, ma appunto, va presa come un'opera figlia dei suoi tempi (e poi una protagonista "plus size" in maniera armoniosa era rara ieri com'è rara oggi, e decisamente una scelta ancor più azzardata ai tempi).
Mi hanno sorpreso molto in positivo il rapporto qualità/prezzo e la traduzione, perché in queste opere ci sono moltissime citazioni alla cultura popolare che necessitano di note e qui ce n'è in abbondanza.
Io non lo comprero prorpio per questo.
O meglio aspetterò che finosca. Non voglio correre il rischio che al 15 volume lo interrompino rimanendo con una serie monca.
E' dovuto al nome originale, The Kabocha Wine.
La Kabocha è molto simile ad una zucca, in alternativa è proprio chiamata in "Japanese Pumpkin", data la somiglianza l'hanno adattato in tal "Vino di zucca".
Come dire: non guardate I goonies perché ambientato negli 80. Non leggete Tom Sawyer perchè ambientato nell'800.
Oramai il danno è stato fatto e la stragrande maggioranza ragiona così.
Quindi, al massimo si potrebbe segnalare che la serie è ambientata negli anni 80, anno di produzione. Se uno è allergico agli anni 80, passa, altrimenti una commedia romantica pungente, originale a suo modo e con due protagonisti che rimangono. Tutto questo basandomi sul ricordo dell'anime, visto che il manga era inedito fino a qualche mese fa. Quindi ben venga.
COnsigliato? Certamente, a chi ama la commedia.
Perché sono uno dei pochi fortunati che è cresciuto guardando il cartone animato, denominato Sun college..
La versione cartacea mi lascia un po' titubante, cmq ottimo reportage..
a nulla, é stata semplicemente un'idea dell'autore guardando il vino e la zucca che aveva sul tavolo
beh anche avere una volta tanto la ragazza che si innamora del ragazzo non era una brutta idea...
Anche perché è una prerogativa tipica dello shōjo, mentre in questo caso parliamo di shōnen!
Così come trovo molto belli gli shojo in cui il protagonista è un ragazzo 💖
Esageratoooo...è un'opera abbastanza leggera, divertente, non impegnativa. Mi sta piacendo molto più dell'anime per il momento.
Ti riferisci al personaggio la cui identità sessuale è ambigua?
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