Lucca 2018: ecco l'elenco delle mostre visitabili

Fra le varie esposizioni spiccano quelle dedicate a Ito e Matsumoto

di tenshi5100

Riportiamo dal sito ufficiale una panoramica delle mostre che verranno presentate durante l'edizione 2018 di Lucca Comics & Games.


Leiji Matsumoto: Sensei dallo spazio

 

Nessuno come Leiji Matsumoto ha incarnato i valori profondi del Giappone degli anni '70, trasformandoli in narrazioni e personaggi che si sono impressi indelebilmente nell'immaginario collettivo, non solo nipponico; neanche Go Nagai, che pure negli stessi anni imperversava in TV con Mazinga e gli altri “robottoni”.

Le lunghe saghe spaziali di Matsumoto sono in primo luogo dei racconti morali: la comunità ideale a bordo della Corazzata Spaziale Yamato (1975) riscatta con il suo spirito di sacrificio la sconfitta del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale; l'apparentemente anarchico Capitan Harlock (1977) propone a sua volta, sulla sua astronave Arcadia, un modello di comunitarismo ideale contrapposto a una Terra in preda all'edonismo e al consumismo del boom economico; infine il romanzo di formazione Galaxy Express 999 (ancora 1977) racconta il viaggio di un ragazzo che, guidato da una donna che gli fa da madre e da prima, irraggiungibile, amante, matura e trova finalmente il suo posto nel mondo. Ad accomunare queste narrazioni un’insopprimibile fascinazione per lo spazio, che non ha paragoni in “space opera” occidentali come Guerre Stellari e Star Trek.

La mostra, in cui si potranno mirare 40 dei suoi originali scelti per i suoi fan italiani (tra cui alcuni realizzati di recente appositamente in occasione di questa sua visita), che Lucca Comics & Games dedica a Leiji Matsumoto non è solo il doveroso omaggio a un grande autore: è anche ritrovare un pilastro del nostro immaginario, riconoscere una parte di noi stessi.
 
 
Ingresso gratuito

 
 

Junji Itō: La spirale della mente, l’inferno della carne

 

Junji Itō lascia la professione di odontoiatra per dedicarsi a tempo pieno al fumetto. Se l'ispirazione per l’horror gli viene dai maestri giapponesi che l'hanno preceduto, come Hino e l'amatissimo Umezz, fin da subito Itō rivela una cifra stilistica originale e fortemente caratterizzante.

Al tratto scarno e caricaturale dei suoi predecessori contrappone un minuzioso, elegante ed efferato realismo grafico, reso brutalmente efficace dalle sue approfondite conoscenze medico-anatomiche. Parimenti, le sue opere beneficiano di una rara capacità di comprensione ed espressione tanto delle profondità più recondite e contorte dell'animo umano, quanto di forme, difformità e mostruosità della società consumistica contemporanea.

Così, se da un lato il suo body horror colpisce e intriga anche il pubblico mainstream, dall'altro Itō dissemina i suoi lavori di sottotesti – dall'introspezione psicopatologica alla critica sociale – riuscendo nella difficile impresa di essere pop e intellettuale allo stesso tempo. Sue tematiche principali sono i disturbi di percezione, le somatizzazioni ossessivo-compulsive, le paure ataviche, la fascinazione per l’autodistruzione, l’alienazione.

Nello sviluppo del suo discorso artistico Itō pesca a piene mani da altre forme espressive come il cinema (Hitchcock, la fantascienza classica, i b-movie), la letteratura (Lovecraft, King), la pittura (Dorè, Escher, Bosch).

Svariate sue opere sono state trasposte in animazione e live-action, annoverando non di rado lo stesso Itō alla sceneggiatura.
Ingresso gratuito

 

L'elenco delle altre esposizioni comprende:
 
Le sette monografiche dedicate a Leiji Matsumoto, Neal Adams, Sara Colaone, Junji Ito, Benjamin Lacombe, LRNZ e Jérémie Moreau sono state già inaugurate lo scorso 13 ottobre presso il Palazzo Ducale.

Fonti Consultate:
Lucca Comics & Games I, II, III

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