Fiori di biscotto: recensione di un manga delicato come un petalo e confortante come un dolce
Dieci racconti brevi dedicati al mondo scolastico
di Hachi194
Che ci sia piaciuta o che l'abbiamo odiata, la scuola ha un posto centrale nella vita di tutti noi. Ci siamo passati tutti e, volenti o nolenti, ci ha reso almeno in parte quello che siamo oggi. Questo vale a qualunque latitudine ed è quindi facile empatizzare e riconoscersi nei personaggi e nelle storie descritte da Hisae Iwaoka nel suo Fiori di biscotto, volume unico edito dalla Bao Publishing nella sua nuova collana Aiken dedicata al manga giapponese. Dieci racconti brevi (più un epilogo di un paio di pagine) dedicati a tutti coloro che popolano il mondo scolastico: alunni di varie età, professori, custodi, cuochi della mensa.
Sono piccole tranches de vie, minuscoli frammenti in cui non accade nulla di eclatante, ma nonostante questo importanti, perché anche un piccolo evento come accudire un coniglio selvatico, rivedere una persona dopo tanto tempo o cercare un club a cui iscriversi possono cambiare la vita, renderci persone migliori o aiutarci a superare un trauma infantile. Sono appunto "fiori di biscotto" e trovo che questo sia titolo decisamente appropriato! Ogni racconto è leggero e colorato come i petali di un fiore, ma denso di gusto e piacevole come il sapore di un biscotto.
Ma la vita non è tutta rose e fiori, e anche in questi racconti troviamo l'angoscia che può attanagliare indistintamente bambini e adulti. Non riuscire in quello che si credeva essere il proprio ruolo, ritrovarsi soli o essere gelosi di chi sembra sbandierare al mondo la propria felicità sono tutte emozioni che possono capitarci nel corso della vita, non importa quale età si abbia. Anzi, spesso, più si è piccoli e più forti possono essere i sentimenti e maggiore può essere lo smarrimento. Ma a volte la soluzione per uscire dallo stallo è più semplice di quello che si poteva credere: basta spesso trovare qualcuno che ci ascolti, che arrivi al momento giusto e ci salvi dai nostri demoni interiori.
Ogni racconto si chiude con una nota di speranza e questo rende il volume leggero, nonostante siano trattati temi importanti come bullismo, solitudine e pressione sociale.
Molto interessante vedere anche come l'autrice leghi i vari racconti facendo diventare protagonista un personaggio che in uno dei capitoli precedenti aveva magari solo poche battute. In questo modo si crea un continuum che rende tutto più omogeneo e ci fa sentire parte di una piccola ma unita famiglia. Tutte le età sono toccate: si va dagli alunni delle elementari fino ai maestri in pensione e sono raffigurati anche esterni che fanno da corollario: un minimarket dove fare un lavoretto part time, una palestra dove tenersi in forma o un negozio dove gustare un dolcetto.
Più si va avanti nella lettura e più gli argomenti assumono spessore fino ad arrivare agli ultimi tre capitoli che si tingono di una vena surreale, permettendo così alla mangaka di affrontare temi adulti come la crescita individuale e la presa di coscienza di sé. Il fantastico fa breccia nella quotidianità e diventa metafora di altro, più profondo, un po' come succedeva nelle Favole di Gianni Rodari, autore italiano che quelli della mia età ricorderanno per i suoi racconti tanto semplici e adatti ai bambini quanto carichi di significato. D'altronde, Hisae Iwaoka, classe 1976, sembra prediligire la qualità alla quantità, con una ricerca non solo tematica ma anche stilistica piuttosto particolare.
Laureatasi presso il dipartimento artistico della Joshibi University of Art and Design di Tokyo, partecipa nel 2004 alla grande mostra collettiva "Tokyo Girls Bravo" organizzata da Takashi Murakami per la Marianne Boesky Gallery, importante galleria d’arte moderna di New York. L’evento raccoglie un agguerrito gruppetto di illustratrici e disegnatrici nipponiche che avrebbero fatto strada, come Chiho Aoshima, Chinatsu Ban, Aki Fujimoto, Yumiko Inada, Rieko Kasahara, Makiko Kudo, Mahomi Kunikata, Rei Sato ed Aya Takano. Inoltre, nel 2011 vince il Japan Media Arts Festival con Dosei Mansion, la sua opera più nota, pubblicata anche questa ora da Bao. Con tale curriculum non stupisce un tratto grafico fuori dal comune.
Non vi aspettate occhioni espressivi e figure filiformi: i personaggi di Fiori di biscotto hanno teste tonde, quasi sproporzionate rispetto al corpo e tratti del viso appena abbozzati. Eppure sanno comunicare efficacemente le loro emozioni, grazie a pochi tratti piazzati nel punto giusto. I paesaggi sono anch'essi minimali, ma non per questo sacrificati: anche in questo caso pochi dettagli servono a dare la giusta importanza. Ad una prima occhiata la sensazione è di leggerenza, di semplicità ma osservando meglio le tavole, si nota invece un lavoro molto accurato.
L'edizione Bao rispecchia bene questo senso di pulizia: essenziale ma curata, con note ai margini per tradurre cartelli e scritte e un piccolo glossario finale per spiegare meglio alcuni termini senza appesantire così le vignette.
Fiori di biscotto si è rivelata una lettura piacevole, diversa dal solito, leggera eppure profonda. Una serie di racconti brevi, perfetti per staccare dallo stress o per affrontare magari un lungo viaggio in treno. Come piccole madeleine, ci riportano alla mente il nostro passato da studenti facendoci vedere anche l'altro lato della barricata, quello dei professori e di come anche loro siano stati alunni una volta. Un po' di dolcezza ogni tanto non guasta.