Gleipnir: impressioni finali sull'anime

Siete in cerca di una serie senza troppe prese, ecchi quanto basta ma senza esagerare, ben animato, con una ost discreta e tante mazzate da strada? Gleipnir allora può soddisfare i vostri palati in cerca di qualcosa da guardare a cervello spento.

Trasposizione animata del manga partorito dalla mente di Sun Takeda, già autore di Haru to Natsu, ancora in corso in Giappone (in Italia è edito da Panini) che narra le vicende del timido e riservato Shuichi Kagaya che in realtà cela un potere piuttosto particolare. può infatti trasformarsi in una bestia incredibilmente potente e dall'aspetto pupazzoso. La sua vita trascorre nella paura e nella menzogna fino a che salva la bella Claire Aoki e i destini di entrambi finiranno per unirsi indissolubilmente. Questo titolo non si nasconde dietro un dito, sin dai trailer si era capito che di mazzate ce ne sarebbero state e questo. non viene mai lesinato nel corso di tutta la serie.

Tante scene di battaglia da strada, animate il più delle volte con maestria grazie a un lato tecnico da non sottovalutare anche per quanto riguarda gli sfondi che creano una atmosfera da fantasy metropolitano. Tutto questo sopperisce in parte a due protagonisti che per tutto il corso della serie reggono la scena in maniera altalenante, scena in pratica impostata per la maggior parte su di loro. Shuishi non riesce a uscire dalla parte stereotipata del classico sfigato che si trova di colpo con una bella gnocca accanto e pure una forza sopranaturale, le sue azioni al più sono sconclusionate e solo verso la fine cominciamo a capire di più sul suo passato e sul perché delle azioni di chi ruota attorno a lui. In effetti tutta questa stagione sembra più in gran prologo alla storia vera e propria e sembra essere stata realizzata solo per creare il legame tra i due giovani. Claire di suo, a parte essere utilizzata in maniera più che palese ad uso e consumo del fanservice, non riesce ad uscire anch'essa dallo stereotipo della bella senza scrupoli che vive solo per la vendetta. Si capisce che per lei Shuishi ormai rappresenta qualcosa di più di un partner per ottenere ciò che vuole ma questo lato umano, tranne qualche breve spezzone, non riesce a emergere a dovere. L'idea di fondo però, senza fare troppi spoiler, non era per nulla male. Esseri umani, il più delle volte reietti della società, che si trasformano in grottesche figure di mostri e si combattono senza esclusioni di sorta per realizzare un sogno, un desiderio assoluto se pur per molti effimero.

La trama però non riesce a decollare mai veramente, colpa anche di personaggi secondari buttati in media res in gran quantità e che, nella brevità della serie stessa, non riescono a farsi notare né tanto meno amare dallo spettatore. Alla fine in chi ha guardato questa serie restano, come dicevamo, le belle e fluide scene di combattimento e, ammettiamolo, le forme della protagonista che non disdegna mai di rimanere nuda o in costume da bagno.

Ironic74