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Ecco la terza opera cinematografica dedicata a Saint Seiya. Dopo i fasti delle 12 case e l'entrata in scena dei 12 cavalieri d'oro il film, prodotto subito dopo la fine di quella serie, ha come elemento principale proprio la resurrezione dei custodi dorati morti durante quel combattimento per volontà del divino Apollo, fratello di Atena, a cui i cavalieri giurano fedeltà.
Il film sembra non seguire il solito copione della dea da salvare in quanto è Atena stessa che sembra non volere la protezione dei suoi cavalieri, tuttavia è inevitabile ricadere negli stessi filoni narrativi che hanno fatto di questa serie un must degli anni 80/90.
Il disegno unico nel suo genere è curato dalla mitica coppia Araki Himeno mentre la regia è affidata a Yamauchi già regista del secondo film cinematografico sui saint.
La storia sebbene strutturata in maniera dignitosa(molto meglio che negli altri film) pecca come al solito di scontri troppo brevi e di una sceneggiatura che come marchio cinematografico del regista tende a sviluppare più il co-protagonista che il protagonista negativo.
Assistiamo infatti a uno scontro con Atlas, servitore di Apollo, troppo lungo ad appannaggio di quello dello stesso dio che fa sembrare il finale quasi frettoloso benchè molto curato.
Stesso difetto verrà riscontrato anni dopo nell'altra opera su saint seiya diretta da Yamauchi, Hades Sanctuary.
Le musiche sono invece tra le migliori se non le migliori in assoluto di tutto il vasto repertorio saintseiyano.
"You are my reason to me" è un ending tra le più belle che abbia mai sentito.
Meriterebbe un dieci se pensiamo all'anno di produzione e al fatto che con quest'opera saint seiya raggiunge il suo picco massimo di popolarità e di fasto ma i difetti elencati prima mi fanno togliere un punto.
Altamente consigliato.