Recensione
Red Garden
9.0/10
"Red garden" mi è piaicuto moltissimo.
Mi ha catturata subito con i primi epsodi pilot e mi ha fatta affezionare nel corso degli episodi alle quattro protagoniste e agli altri personaggi della serie.
L'anime racconta la storia di Kate,Clare,Rachel e Rose,che frequantano tutte la stessa scuola superiore a New York,sebbene siano talmente diverse da ignorarsi anche se si trovano a lezione nella stessa aula.
Le quattro ragazze hanno in comune solo una persona,Lise,che era amica di ognuna di loro e di cui sappiamo che ne è stato ritrovato il corpo nel primo episodio della serie.
Dopo la scoperta della morte di Lise,le ragazze si rendono conto che hanno perso i ricordi della sera precedente,si sentono strane e riescono a vedere delle misteriose quanto inquietanti farfalle color porpora che volano per la città.
E' inseguendo le farfalle che si ritrovano insieme quando un uomo e una donna danno loro la notizia più sconvolgente della loro esistenza: sono tutte morte la notte precedente nel tentativo di rintracciare Lise,vivono in un corpo "in prestito" e se rivogliono indietro la loro vita devono uccidere degli zombie ogni volta che vedono volare le farfalle.
Raccontato così l'incipit di Red garden non è dei più originali,ma il resto della trama lo è,soprattutto per il fatto che questo è il primo anime horror in cui gli zombie vengono umanizzati e mostrati prima della loro trasformazione.
Inoltre gran parte degli episodi è finalizzata a farci conoscere le ragazze e per questo Red Garden è anche un anime spiccatamente psicologico.
Ognuna di loro non è il classico personaggio giapponese,ma in primo luogo una ragazza americana come tante.
Non una sempliciotta dotata di superpoteri,ma una giovane che è morta,risorta e costretta a uccidere zombie e che per questo soffre in modo così umano da sembrare più realistico di quello di molti personaggi dei film/telefilm.
E' vero che la trama si perde un pò a favore appunto dei caratteri di ognuno e delle loro vite,ma questo accade per volontà di Ayamura Kirihito,autrice del manga che non ha potuto mostrare appieno i caratteri dei suoi personaggi in soli 4 volumi e ha fatto sì che ciò avvenisse nell'anime.
Oggettivamente,nè nel manga nè nell'anime il raaporto trama/personaggi risulta equilibrato,però a me piacciono entrambi per motivi diversi.
L'anime mi piace per il suo character design particolarissimo e per una volta davvero rispecchiante l'anatomia umana e per i personaggi anch'essi quasi umani,il manga è migliore appunto per la trama e per altri piccoli particolari della vita di Lise che nell'anime non vengono mostrati.
Li consiglio entrambi.
Mi ha catturata subito con i primi epsodi pilot e mi ha fatta affezionare nel corso degli episodi alle quattro protagoniste e agli altri personaggi della serie.
L'anime racconta la storia di Kate,Clare,Rachel e Rose,che frequantano tutte la stessa scuola superiore a New York,sebbene siano talmente diverse da ignorarsi anche se si trovano a lezione nella stessa aula.
Le quattro ragazze hanno in comune solo una persona,Lise,che era amica di ognuna di loro e di cui sappiamo che ne è stato ritrovato il corpo nel primo episodio della serie.
Dopo la scoperta della morte di Lise,le ragazze si rendono conto che hanno perso i ricordi della sera precedente,si sentono strane e riescono a vedere delle misteriose quanto inquietanti farfalle color porpora che volano per la città.
E' inseguendo le farfalle che si ritrovano insieme quando un uomo e una donna danno loro la notizia più sconvolgente della loro esistenza: sono tutte morte la notte precedente nel tentativo di rintracciare Lise,vivono in un corpo "in prestito" e se rivogliono indietro la loro vita devono uccidere degli zombie ogni volta che vedono volare le farfalle.
Raccontato così l'incipit di Red garden non è dei più originali,ma il resto della trama lo è,soprattutto per il fatto che questo è il primo anime horror in cui gli zombie vengono umanizzati e mostrati prima della loro trasformazione.
Inoltre gran parte degli episodi è finalizzata a farci conoscere le ragazze e per questo Red Garden è anche un anime spiccatamente psicologico.
Ognuna di loro non è il classico personaggio giapponese,ma in primo luogo una ragazza americana come tante.
Non una sempliciotta dotata di superpoteri,ma una giovane che è morta,risorta e costretta a uccidere zombie e che per questo soffre in modo così umano da sembrare più realistico di quello di molti personaggi dei film/telefilm.
E' vero che la trama si perde un pò a favore appunto dei caratteri di ognuno e delle loro vite,ma questo accade per volontà di Ayamura Kirihito,autrice del manga che non ha potuto mostrare appieno i caratteri dei suoi personaggi in soli 4 volumi e ha fatto sì che ciò avvenisse nell'anime.
Oggettivamente,nè nel manga nè nell'anime il raaporto trama/personaggi risulta equilibrato,però a me piacciono entrambi per motivi diversi.
L'anime mi piace per il suo character design particolarissimo e per una volta davvero rispecchiante l'anatomia umana e per i personaggi anch'essi quasi umani,il manga è migliore appunto per la trama e per altri piccoli particolari della vita di Lise che nell'anime non vengono mostrati.
Li consiglio entrambi.