Recensione
DNA^2
5.0/10
Serie tratta da una delle prime opere in cui Masakatu Katsura ha deciso di adottare uno stile di disegno realistico, quest'anime presenta alcuni pregi ma anche troppi difetti.
La trama, come al solito nelle opere di Katsura, si fa notare per le sue lacune e le sue debolezze. Qui parla di Junta, un liceale affetto da una singolare "allergia alle donne": lo sventurato finisce infatti per vomitare ogni volta che vede delle forme femminili troppo in evidenza. Un giorno Junta incontra Karin, una ragazza che dice di venire da un futuro con un grave problema di sovrappopolamento. Il problema pare sia stato originato soprattutto da un Megaplayboy che ha lasciato migliaia di discendenti, ognuno con caratteristiche da Megaplayboy. E secondo le informazioni provenienti dal futuro il Megaplayboy sarebbe proprio Junta: per questo Karin gli spara contro un proiettile speciale in grado di modificarne il DNA e renderlo inoffensivo. Ma Karin ha sbagliato proiettile: da quel momento in avanti ogniqualvolta Junta vede una ragazza in difficoltà si trasforma proprio nel temuto Megaplayboy, dotato di poteri straordinari e di un fascino a cui nessuna ragazza può resistere.
Rispetto all'originale cartaceo la serie inverte la successione cronologica di alcuni avvenimenti per rendere la storia più coerente.
Sorvolando sulla trama, certo non particolarmente brillante, i problemi veri nascono se si analizzano i personaggi. Oltre ad essere troppo "tipizzati" sembrano agire in base a modelli di condotta assolutamente assurdi, irrealistici e melodrammatici. Senza contare la scarsa eleganza nella scelta di alcune caratteristiche. Passi pure l'idea degli attacchi di vomito di Junta, che comunque ritengo di cattivo gusto. Ma l'idea di inserire un personaggio come Kotomi, che lancia peti a ripetizione ogniqualvolta si trova sotto stress, è francamente una gigantesca caduta di stile dal momento che questa caratterizzazione viene affrontata come una questione seria e non come espediente comico.
Dal punto di vista tecnico l'opera presenta aspetti positivi e negativi. A suo favore giocano il character design fedele all'originale (quindi realistico e accattivante, soprattutto per quel che riguarda i personaggi femminili) e la colorazione attentissima, con molte ombreggiature e lumeggiature. Per contro la regia è insignificante e l'animazione ridotta all'essenziale (il dinamismo viene reso soprattutto con movimenti di camera). Possono gioire gli appassionati di fan service, visto che la trama stessa fornisce più di una scusa per mostrare belle ragazze dal corpo mozzafiato in abiti discinti, lingerie e costumi, il tutto corredato da pose provocatorie e "ballonzolamenti" vari.
La colonna sonora è deludente, dovendo sottostare al dictat melodrammatico che gli autori hanno voluto inserire in molte scene. I temi romantici si sprecano, e appaiono banali e scontati. Unica nota positiva per la sigla di testa, l'efficace "Blurry Eyes" cantata dagli Arc-en-Ciel (gli stessi che hanno firmato "Driver's High" per "Great Teacher Onizuka").
Insomma, la serie vale la pena di essere vista solo se avete un debole per ragazze ben disegnate che mostrano ammiccanti tutte le loro "curve". In caso contrario astenetevi, è un consiglio.
La trama, come al solito nelle opere di Katsura, si fa notare per le sue lacune e le sue debolezze. Qui parla di Junta, un liceale affetto da una singolare "allergia alle donne": lo sventurato finisce infatti per vomitare ogni volta che vede delle forme femminili troppo in evidenza. Un giorno Junta incontra Karin, una ragazza che dice di venire da un futuro con un grave problema di sovrappopolamento. Il problema pare sia stato originato soprattutto da un Megaplayboy che ha lasciato migliaia di discendenti, ognuno con caratteristiche da Megaplayboy. E secondo le informazioni provenienti dal futuro il Megaplayboy sarebbe proprio Junta: per questo Karin gli spara contro un proiettile speciale in grado di modificarne il DNA e renderlo inoffensivo. Ma Karin ha sbagliato proiettile: da quel momento in avanti ogniqualvolta Junta vede una ragazza in difficoltà si trasforma proprio nel temuto Megaplayboy, dotato di poteri straordinari e di un fascino a cui nessuna ragazza può resistere.
Rispetto all'originale cartaceo la serie inverte la successione cronologica di alcuni avvenimenti per rendere la storia più coerente.
Sorvolando sulla trama, certo non particolarmente brillante, i problemi veri nascono se si analizzano i personaggi. Oltre ad essere troppo "tipizzati" sembrano agire in base a modelli di condotta assolutamente assurdi, irrealistici e melodrammatici. Senza contare la scarsa eleganza nella scelta di alcune caratteristiche. Passi pure l'idea degli attacchi di vomito di Junta, che comunque ritengo di cattivo gusto. Ma l'idea di inserire un personaggio come Kotomi, che lancia peti a ripetizione ogniqualvolta si trova sotto stress, è francamente una gigantesca caduta di stile dal momento che questa caratterizzazione viene affrontata come una questione seria e non come espediente comico.
Dal punto di vista tecnico l'opera presenta aspetti positivi e negativi. A suo favore giocano il character design fedele all'originale (quindi realistico e accattivante, soprattutto per quel che riguarda i personaggi femminili) e la colorazione attentissima, con molte ombreggiature e lumeggiature. Per contro la regia è insignificante e l'animazione ridotta all'essenziale (il dinamismo viene reso soprattutto con movimenti di camera). Possono gioire gli appassionati di fan service, visto che la trama stessa fornisce più di una scusa per mostrare belle ragazze dal corpo mozzafiato in abiti discinti, lingerie e costumi, il tutto corredato da pose provocatorie e "ballonzolamenti" vari.
La colonna sonora è deludente, dovendo sottostare al dictat melodrammatico che gli autori hanno voluto inserire in molte scene. I temi romantici si sprecano, e appaiono banali e scontati. Unica nota positiva per la sigla di testa, l'efficace "Blurry Eyes" cantata dagli Arc-en-Ciel (gli stessi che hanno firmato "Driver's High" per "Great Teacher Onizuka").
Insomma, la serie vale la pena di essere vista solo se avete un debole per ragazze ben disegnate che mostrano ammiccanti tutte le loro "curve". In caso contrario astenetevi, è un consiglio.