Recensione
Armitage III
4.0/10
Recensione di Ryoma Nagare
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Si sa, molte volte quello che attira sono i piccoli particolari, la bellissima musica del trailer, una moto simile ad un modello sognato di possedere (cavolo è proprio identica ad una bimota di una quindicina di anni fa!!), e per futili motivi ci si ritrova a visionare un anime solo perchè appartiene ad un genere che si ama (quello cyberpunk), ma la realtà, la dura realtà, è che il più delle volte quello che ci ammalia è solo il fumo: proverò quindi a redarre una breve recensione cercando di rimanere il più oggettivo possibile, il che può essere molto difficile quando si parla di una propria passione, ben sapendo che per me questo OAV resta una delusione e che la tesi fondo non può che essere un giudizio negativo.
La trama risulta ben descritta nelle note e dalle precedenti recensioni quindi non mi sembra il caso di riproporla ulteriormente. Passiamo quindi a valutare i vari aspetti della produzione: le animazioni ed il design risultano tutto sommato, per l'anno di produzione, nella norma, ma il punto debole è nell'intreccio e nella regia. La storia inizia facendo presupporre una deliziosa pennellata di giallo, del tipo "abissi d'acciao" condita da riflessioni psico-esistenziali sul fatto che esistono dei robot con sentimenti umani e con capacità riproduttive tali a quelle umane, ma tutta questa carne al fuoco viene cotta in maniera pessima. Infatti, mi ritrovo ampiamente con quanto dichiarato nella recensione di HaL9000: manca riflessione, atmosfera, suspense, cose che sono alla base del filone cyberpunk. Si avverte sul serio un vuoto nella consequenzialità tra le scene e penso che questo sia un aspetto che qualsiasi sceneggiatore cerca di evitare come la peste.
In poche parole potremmo dire che tale OAV è una riprova del fatto che delle buone idee di fondo non bastano a confezionare un gran prodotto; basti pensare ad un mito come "Conan" del maestro Miyazaki: ho letto "The incredible tide", il libro da cui è tratto, e posso dire, con ampio margine di manovra, che l'anime è mille volte più bello, più complesso e dotato di maggior spessore narrativo ed emotivo.
Non penso basti dire che esistono un'infinità di anime fantascientifiche di mediocre livello per scusare le pecche di Armitage III e per questo non posso far altro che sconsigliarne la visione, anche agli amanti del genere.
La trama risulta ben descritta nelle note e dalle precedenti recensioni quindi non mi sembra il caso di riproporla ulteriormente. Passiamo quindi a valutare i vari aspetti della produzione: le animazioni ed il design risultano tutto sommato, per l'anno di produzione, nella norma, ma il punto debole è nell'intreccio e nella regia. La storia inizia facendo presupporre una deliziosa pennellata di giallo, del tipo "abissi d'acciao" condita da riflessioni psico-esistenziali sul fatto che esistono dei robot con sentimenti umani e con capacità riproduttive tali a quelle umane, ma tutta questa carne al fuoco viene cotta in maniera pessima. Infatti, mi ritrovo ampiamente con quanto dichiarato nella recensione di HaL9000: manca riflessione, atmosfera, suspense, cose che sono alla base del filone cyberpunk. Si avverte sul serio un vuoto nella consequenzialità tra le scene e penso che questo sia un aspetto che qualsiasi sceneggiatore cerca di evitare come la peste.
In poche parole potremmo dire che tale OAV è una riprova del fatto che delle buone idee di fondo non bastano a confezionare un gran prodotto; basti pensare ad un mito come "Conan" del maestro Miyazaki: ho letto "The incredible tide", il libro da cui è tratto, e posso dire, con ampio margine di manovra, che l'anime è mille volte più bello, più complesso e dotato di maggior spessore narrativo ed emotivo.
Non penso basti dire che esistono un'infinità di anime fantascientifiche di mediocre livello per scusare le pecche di Armitage III e per questo non posso far altro che sconsigliarne la visione, anche agli amanti del genere.