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6.0/10
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Durante tutta la visione di quest'anime mi sono sempre sentito in sospeso, in attesa di qualche colpo di scena che desse la giusta svolta al tono della storia, ma arrivati alla conclusione posso finalmente dare un giudizio finale, che purtroppo non è proprio positivo.
Intanto parliamo un po' del plot: in un giorno di primavera, scende dal cielo in perfetto stile Mary Poppins Kobato, assieme al pupazzo Ioryogi. A quanto pare la missione della ragazza è curare i cuori feriti della gente riempiendo una misteriosa bottiglia con i loro cuori spezzati, che prendono forma di Konpeito - un tipo di caramella giapponese. Se riuscirà a riempire la bottiglia nel tempo stabilito, potrà realizzare il suo desiderio, altrimenti...

L'animazione non è particolarmente brillante, i primi piani sono fatti abbastanza bene, ma basta già allontanarsi alla media distanza che i disegni diventano decisamente approssimativi. Le musiche sono adeguate ma niente di più, inoltre una nota va detta sulla canzone che la protagonista canta abitualmente (usando un timbro secondo me eccessivamente infantile): è sicuramente carina ma non avrebbe guastato mettere un repertorio di canzoni invece di riusare sempre la stessa ogni volta, perdendo così l'effetto meraviglia a ogni "replica". Anche le sigle raggiungono appena la mediocrità: la sigla iniziale, per quanto musicalmente accettabile, è supportata da un'animazione con un sacco di tempi morti che potevano benissimo essere risparmiati, ad esempio la sequenza in cui Kobato corre in mezzo agli alberi. Delle due sigle finali la prima è una banale animazione in 3d, mentre la seconda è uno slideshow di illustrazioni tratte dal manga originale, che grazie a questo diventa la sigla più bella per merito della grandissima bravura delle CLAMP nel realizzare illustrazioni, non certo della produzione dell'anime.

Passiamo al vero punto dolente, ovvero la storia: già dai primi episodi si percepisce che manca qualcosa, ma dato che i personaggi e la storia di fondo mi sembravano interessanti gli ho dato una possibilità; tuttavia con il passare del tempo le vicende si sono trascinate senza particolari colpi di scena, e dire che di piccoli e stuzzicanti indizi ne vengono dati. Perché Kobato non può togliersi l'onnipresente cappello? E perché Ioryogi è costretto a seguirla?
Solo in parte questi quesiti trovano risposta alla conclusione della serie, che lascia le domande forse più interessanti irrisolte. E questo è il maggiore problema dell'anime: in realtà è la trasposizione animata di un fumetto ancora incompleto (se non sbaglio siamo ad appena quattro o cinque volumetti in Giappone). Soffre quindi di tante questioni irrisolte, rimanendo quindi più un'opportunità per vedere i personaggi di Kobato animati che non altro.

In definitiva, non riesco a dare più della sufficienza a questa produzione: è incompleta e lascia l'amaro in bocca ai fan delle CLAMP, ma d'altro canto non riesco a scendere oltre visto che è un'opportunità di vedere trasposta in animazione almeno una parte delle storie narrate nel manga. Insomma, prendete questa serie per com'è e se vi piace procuratevi l'eccellente edizione italiana del fumetto, sperando che le autrici accelerino la pubblicazione del manga.