Recensione
Ho visto interamente la saga di Darker than Black, e non si può dire certo che sia brutto o fatto male. Fatto sta che comunque è un prodotto particolare e incompleto dal mio punto di vista.
Il centro della storia non sono certo i combattimenti o la storia del protagonista, ma più che altro le storie dei comprimari con cui i protagonisti vengono in contatto. I Contraenti, tanto quanto le loro controparti umane, sembrano appartenere a un mondo fatto di ossimori e contraddizioni. La metafora diventa chiara dopo un po' che si segue la storia: il potere consuma, oltre al non si ottiene niente per niente.
Il tutto si svolge con semplicità attraverso gli occhi freddi e gelidi dei protagonisti, che non esprimono alcun sentimento né tanto meno dovrebbero attirare le simpatie del pubblico.
Se traduciamo questo preambolo in un parere tecnico sulla sceneggiatura e la trama, ci troviamo di fronte a un prodotto che ha provato a distaccarsi dal filone degli anime "carini/simpatici/piacevoli" per creare una storia asettica e sterile che si muove sui binari dell'osservazione e non della partecipazione. Inoltre non cerca neanche di canalizzare l'attenzione del personaggio su ciò che succede, ma la focalizza su ciò che è successo e succederà, scostando la direttiva della sceneggiatura verso luoghi impossibili da raggiungere e da capire per lo spettatore e che non verranno mai ben espressi all'interno dell'anime.
D'altra parte, se questa "idea" fosse stata supportata da un comparto tecnico di un certo livello, magari il prodotto ne avrebbe beneficiato portandosi sicuramente a un livello superiore. Ma purtroppo il livello tecnico dell'anime per me è scarso e le trovate stilistiche sono veramente poche: le innovazioni e le tecniche di animazione non vanno oltre la media, ma il punto più carente è il charachter design dell'opera che, a mio parere, non riesce a dare profondità ai protagonisti, finendo per creare in ognuno di essi uno stereotipo standard facilmente catturabile a prima vista e rendendo così piatti i personaggi stessi.
Non consiglio la visione di quest'anime, seppur non è del tutto da buttare; solo per gli appassionati del genere.
Il centro della storia non sono certo i combattimenti o la storia del protagonista, ma più che altro le storie dei comprimari con cui i protagonisti vengono in contatto. I Contraenti, tanto quanto le loro controparti umane, sembrano appartenere a un mondo fatto di ossimori e contraddizioni. La metafora diventa chiara dopo un po' che si segue la storia: il potere consuma, oltre al non si ottiene niente per niente.
Il tutto si svolge con semplicità attraverso gli occhi freddi e gelidi dei protagonisti, che non esprimono alcun sentimento né tanto meno dovrebbero attirare le simpatie del pubblico.
Se traduciamo questo preambolo in un parere tecnico sulla sceneggiatura e la trama, ci troviamo di fronte a un prodotto che ha provato a distaccarsi dal filone degli anime "carini/simpatici/piacevoli" per creare una storia asettica e sterile che si muove sui binari dell'osservazione e non della partecipazione. Inoltre non cerca neanche di canalizzare l'attenzione del personaggio su ciò che succede, ma la focalizza su ciò che è successo e succederà, scostando la direttiva della sceneggiatura verso luoghi impossibili da raggiungere e da capire per lo spettatore e che non verranno mai ben espressi all'interno dell'anime.
D'altra parte, se questa "idea" fosse stata supportata da un comparto tecnico di un certo livello, magari il prodotto ne avrebbe beneficiato portandosi sicuramente a un livello superiore. Ma purtroppo il livello tecnico dell'anime per me è scarso e le trovate stilistiche sono veramente poche: le innovazioni e le tecniche di animazione non vanno oltre la media, ma il punto più carente è il charachter design dell'opera che, a mio parere, non riesce a dare profondità ai protagonisti, finendo per creare in ognuno di essi uno stereotipo standard facilmente catturabile a prima vista e rendendo così piatti i personaggi stessi.
Non consiglio la visione di quest'anime, seppur non è del tutto da buttare; solo per gli appassionati del genere.