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Kannagi è secondo me l'esempio perfetto di un anime con molte potenzialità sprecate.
L'animazione la trovo perfetta, i personaggi hanno caratteri interessanti e promettenti, la storia non è particolarmente originale ma egualmente carina, però il tutto è penalizzato da una trama mal trattata e lasciata in sospeso.

Un ragazzo si ritrova a vivere con una dea, o almeno così dichiaratasi, che prende vita da una scultura realizzata dal ragazzo intagliando il tronco di un albero sacro. Lo scopo della dea è, ovviamente, sconfiggere il male che si sta diffondendo in forma di strane creature maligne nel mondo e in particolare nella città dove vive il ragazzo, per motivi sconosciuti.
Per evitare troppe domande il ragazzo, Jin, dice a tutti che la ragazza, Nagi, è sua sorella. Ma ciò non fa altro che creare ulteriori malintesi, che aumentano esponenzialmente con l'arrivo di altri personaggi, in particolare di un'altra ragazza magica, Zange, che si presenta come antagonista a Nagi, sopratutto dal punto di vista fisico, cercando di conquistare subdolamente Jin.

Dalla seconda puntata in poi il focus dell'anime è solo e soltanto il fanservice, condito da un umorismo di bassa classe. La storia si perde in puntate filler piene di personaggi promettenti, ma non approfonditi, fino a perdersi in un finale quasi tragico, tra crisi esistenziali e misteri irrisolti.
Lo consiglio comunque per l'animazione e per i personaggi, che rimangono comunque interessanti.
Spero vivamente in una seconda serie che sveli un po' di misteri e sciolga dubbi, magari con un briciolo di coerenza in più.