Recensione
Pandora Hearts
8.0/10
Oz Bezarius, protagonista di questa storia, è il discendente di una delle 4 famiglie di duchi. La sua vita scorre serena in compagnia della sorella Ada e del suo amico e servitore Gilbert. Il giorno della cerimonia di passaggio alla maggiore età Oz sente una melodia. Deciso a scoprire da dove essa provenga cade in un buco dove si imbatte in una lapide. Qui trova la fonte della melodia sentita in precedenza, che si rivela essere un semplice orologio da tasca. Appena lo tocca però ha una visione di una ragazza che dice di volerlo uccidere, buttandolo a terra e cercando di pugnalarlo. È l'amico Gilbert a riportarlo alla realtà. Scosso da quanto appena accaduto decide di portare con sé l’orologio e si congeda per andarsi a preparare per la serata. Purtroppo per il nostro protagonista i guai sono appena iniziati. Durante il rito, dopo aver pronunciato il giuramento, risveglia l’orologio che non suonava più da cento anni (solo quando il prescelto sarebbe giunto esso avrebbe ricominciato a ticchettare). È in questo momento che tre persone incappucciate fanno la loro apparizione, e servendosi di Gilbert (sotto il controllo di uno di questi), viene accusato di aver commesso una grave colpa e che per questo deve essere buttato nell’abisso. A questo punto, il Chain che possiede Gilbert sfugge al controllo di uno dei Baskerville (i tipi incappucciati) ed è proprio in questo momento che fa la sua apparizione la ragazza della visione, che salva inaspettatamente Oz dichiarando che questi è sua proprietà. Comincia così la lotta tra B-Rabbit (la ragazza trasformata) e i Baskerville. Tutto termina con la netta vittoria della ragazza, che però decide di non ostacolarli perché intenzionati a buttare Oz nell’Abisso (altra dimensione aperta grazie al sangue di Oz pugnalato da Gilbert). Gilbert, ripresosi, vede la faccia di uno degli uomini incappucciati e rimane sconvolto. Nel frattempo Oz, temendo una reazione da parte di questi, afferra una spada e si fionda sul nemico, che inaspettatamente fa da scudo al Baskerville, venendo così ferito. A questo punto Oz verrà condotto nell’Abisso, in cui scoprirà il nome della ragazza, Alice, provando una sorta di nostalgia e stipulando un contratto con quest’ultima capendo che non è cattiva e che può fidarsi di lei. Il resto è tutto un susseguirsi di avvenimenti. Infatti, i due ragazzi fuggiti dall’abisso si uniranno ad una associazione e viaggeranno per risolvere problemi creati dagli altri Chain usciti dall’Abisso, che ormai è collegato al mondo normale. In questi viaggi i ragazzi impareranno molto sui Chain e mentre Oz cercherà un modo per rompere il contratto (che lo porterebbe alla morte), senza dover uccidere Alice, questa cerca invece i suoi ricordi perduti.
La trama è molto accattivante, ricca di misteri e colpi di scena, direi leggermente Dark (non troppo). Preciso che i momenti divertenti non mancano e sono davvero esilaranti! I personaggi sono molto dinamici e particolareggiati; il loro carattere è facilmente riconoscibile e delineato. I disegni sono minuziosi e molto curati, anche negli sfondi si può notare la grande attenzione dell’artista che è riuscito a mantenere bene fino alla fine. Le musiche sono davvero bellissime! Non solo le sigle di apertura e chiusura, ma anche quelle all’interno dell’anime. Estremamente belle sono “Everytime you kiss me”, “Beside” e “Melody (Lacie)”, tra le mie preferite. Riescono a trasmetterti i sentimenti di quel preciso istante vissuto dai personaggi e a vivere con loro le avventure che affrontano. Il doppiaggio è ben fatto e il protagonista Oz Bezarius è doppiato da Junko Minagawa, famosa per i doppiaggi di ragazzini maschi (es: Ryuuou di Tsubasa Chronicle o Ruka Souen in Vampire Knight). Anche la voce di Alice, Ayako Kawasumi, mi ha colpito particolarmente. Questa doppiatrice ha una forza nella voce, che riesce a spronarti e a renderti partecipe delle vicende. Molto bella è anche la voce di Break, personaggio molto misterioso ma estremamente calmo. È uno dei miei personaggi preferiti, poiché con la sua “serietà” riesce a farmi divertire! Adoro i personaggi come lui!
Per concludere, l’unica pecca che ho per questo anime, per questo lo sconsiglio a chi non vuole rimanere con niente in mano e pieno di dubbi, è il finale. Il finale è infatti aperto e anche poco chiaro, e si discosta completamente dal manga, per questo motivo consiglio di leggere il manga, che invece si avvia pian piano verso il vero finale.
La trama è molto accattivante, ricca di misteri e colpi di scena, direi leggermente Dark (non troppo). Preciso che i momenti divertenti non mancano e sono davvero esilaranti! I personaggi sono molto dinamici e particolareggiati; il loro carattere è facilmente riconoscibile e delineato. I disegni sono minuziosi e molto curati, anche negli sfondi si può notare la grande attenzione dell’artista che è riuscito a mantenere bene fino alla fine. Le musiche sono davvero bellissime! Non solo le sigle di apertura e chiusura, ma anche quelle all’interno dell’anime. Estremamente belle sono “Everytime you kiss me”, “Beside” e “Melody (Lacie)”, tra le mie preferite. Riescono a trasmetterti i sentimenti di quel preciso istante vissuto dai personaggi e a vivere con loro le avventure che affrontano. Il doppiaggio è ben fatto e il protagonista Oz Bezarius è doppiato da Junko Minagawa, famosa per i doppiaggi di ragazzini maschi (es: Ryuuou di Tsubasa Chronicle o Ruka Souen in Vampire Knight). Anche la voce di Alice, Ayako Kawasumi, mi ha colpito particolarmente. Questa doppiatrice ha una forza nella voce, che riesce a spronarti e a renderti partecipe delle vicende. Molto bella è anche la voce di Break, personaggio molto misterioso ma estremamente calmo. È uno dei miei personaggi preferiti, poiché con la sua “serietà” riesce a farmi divertire! Adoro i personaggi come lui!
Per concludere, l’unica pecca che ho per questo anime, per questo lo sconsiglio a chi non vuole rimanere con niente in mano e pieno di dubbi, è il finale. Il finale è infatti aperto e anche poco chiaro, e si discosta completamente dal manga, per questo motivo consiglio di leggere il manga, che invece si avvia pian piano verso il vero finale.