Recensione
Itazura na Kiss
5.0/10
Il manga “Itazura na kiss” nasce per mano della stessa mangaka del famosissimo Kiss me Licia (Love me Knight) e risale al lontano 1991. La versione animata è invece del 2008.
La trama è la solita storia di lei che ama lui senza essere ricambiata. Lei, Kotoko, insiste, insiste e insiste ancora per anni nonostante le svariate umiliazioni e offese a cui viene sottoposta dal suo principe azzurro, Irie. Soffermiamoci un attimo su Irie: questo personaggio è meschino, non ha rispetto per i sentimenti altrui e pensa di essere superiore a un'altra persona solo perché è più acculturato, inoltre ha sempre un'espressione arrabbiata sul viso. Kotoko invece è buona ma è la classica sfigata dei manga: è distratta, sbadata e va male a scuola.
Alcuni episodi li ho trovati davvero noiosi e grondanti di un superficiale buonismo, ma ciò che più mi ha irritato è la protagonista. Kotoko trasmette un messaggio negativo, perché subisce passivamente le angherie del protagonista maschile. Nonostante in alcuni momenti pare che odi Irie e provi anche a vendicarsi di lui, poi, fondamentalmente non riesce a opporsi in modo convincente. Se il personaggio di Kotoko fosse stato inserito in un contesto diverso, come quello di un anime demenziale, l’avrei apprezzato di più. Ma, essendo questa una commedia romantica che vuole raccontare una storia d’amore e possibilmente veicolare anche una morale, non riesco proprio a farmela piacere, la protagonista. Kotoko avrebbe dovuto rinunciare a Irie o almeno comportarsi in modo più dignitoso, invece dimostra di essere una persona con poca forza di volontà e a tratti patetica – mi spiace usare un termine così forte, ma non ho trovato un degno sinonimo – pur essendo apprezzabile per la sua generosità e bontà d'animo.
Il messaggio che vuole trasmettere quest’anime è di farsi calpestare e umiliare dalla persona che si ama pur di conquistarla?!
Un altro shoujo è riuscito a raccontare molto meglio di questo una storia d’amore tra due personalità agli antipodi, parlo di Kodomo no Omocha (Rossana). Irie e Kotoko, con le dovute differenze, mi hanno ricordato Akito e Sana: lui cattivello e scorbutico, lei buona e solare. In Kodocha, Sana non era mai succube della sua controparte maschile, a poco a poco i due crescevano e maturavano insieme, completandosi a vicenda. Niente di simile ho visto in Itazura Na Kiss.
Altro aspetto che proprio non ho mandato giù è che Kotoko fa una sua importante scelta di vita in base al lavoro che farà Irie. Quindi, invece di andare alla ricerca di una sua realizzazione personale, invece di scegliere un lavoro che le piaccia veramente, ne sceglie uno che possa permetterle di stare al fianco del suo amato.
Quest’anime è intriso di una mentalità arcaica e maschilista, e per quanto ciò possa essere giustificato dai non pochi anni del manga, concepito 20 anni fa, veicola, comunque, valori che ormai non esistono più, almeno per noi occidentali.
Uno dei pochi aspetti positivi di Itazura na Kiss è che segue la protagonista dall'adolescenza fino all'età adulta, invece di fermarsi agli anni delle superiori, come la maggior parte delle commedie sentimentali. L’OST, infine, l’ho trovata molto anonima, il chara non mi ha particolarmente entusiasmato, ma se non altro è apprezzabile perché i vari personaggi dell'anime sono molto diversi tra di loro.
La trama è la solita storia di lei che ama lui senza essere ricambiata. Lei, Kotoko, insiste, insiste e insiste ancora per anni nonostante le svariate umiliazioni e offese a cui viene sottoposta dal suo principe azzurro, Irie. Soffermiamoci un attimo su Irie: questo personaggio è meschino, non ha rispetto per i sentimenti altrui e pensa di essere superiore a un'altra persona solo perché è più acculturato, inoltre ha sempre un'espressione arrabbiata sul viso. Kotoko invece è buona ma è la classica sfigata dei manga: è distratta, sbadata e va male a scuola.
Alcuni episodi li ho trovati davvero noiosi e grondanti di un superficiale buonismo, ma ciò che più mi ha irritato è la protagonista. Kotoko trasmette un messaggio negativo, perché subisce passivamente le angherie del protagonista maschile. Nonostante in alcuni momenti pare che odi Irie e provi anche a vendicarsi di lui, poi, fondamentalmente non riesce a opporsi in modo convincente. Se il personaggio di Kotoko fosse stato inserito in un contesto diverso, come quello di un anime demenziale, l’avrei apprezzato di più. Ma, essendo questa una commedia romantica che vuole raccontare una storia d’amore e possibilmente veicolare anche una morale, non riesco proprio a farmela piacere, la protagonista. Kotoko avrebbe dovuto rinunciare a Irie o almeno comportarsi in modo più dignitoso, invece dimostra di essere una persona con poca forza di volontà e a tratti patetica – mi spiace usare un termine così forte, ma non ho trovato un degno sinonimo – pur essendo apprezzabile per la sua generosità e bontà d'animo.
Il messaggio che vuole trasmettere quest’anime è di farsi calpestare e umiliare dalla persona che si ama pur di conquistarla?!
Un altro shoujo è riuscito a raccontare molto meglio di questo una storia d’amore tra due personalità agli antipodi, parlo di Kodomo no Omocha (Rossana). Irie e Kotoko, con le dovute differenze, mi hanno ricordato Akito e Sana: lui cattivello e scorbutico, lei buona e solare. In Kodocha, Sana non era mai succube della sua controparte maschile, a poco a poco i due crescevano e maturavano insieme, completandosi a vicenda. Niente di simile ho visto in Itazura Na Kiss.
Altro aspetto che proprio non ho mandato giù è che Kotoko fa una sua importante scelta di vita in base al lavoro che farà Irie. Quindi, invece di andare alla ricerca di una sua realizzazione personale, invece di scegliere un lavoro che le piaccia veramente, ne sceglie uno che possa permetterle di stare al fianco del suo amato.
Quest’anime è intriso di una mentalità arcaica e maschilista, e per quanto ciò possa essere giustificato dai non pochi anni del manga, concepito 20 anni fa, veicola, comunque, valori che ormai non esistono più, almeno per noi occidentali.
Uno dei pochi aspetti positivi di Itazura na Kiss è che segue la protagonista dall'adolescenza fino all'età adulta, invece di fermarsi agli anni delle superiori, come la maggior parte delle commedie sentimentali. L’OST, infine, l’ho trovata molto anonima, il chara non mi ha particolarmente entusiasmato, ma se non altro è apprezzabile perché i vari personaggi dell'anime sono molto diversi tra di loro.