Recensione
<b>Attenzione! Contiene possibili spoiler!</b>
"AnoHana", abbreviazione per "Ano hi mita hana no namae o bokutachi wa mada shiranai" ("Ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno"), è un anime originale prodotto da Aniplex e animato dalla A-1 Pictures; e deve in particolare sceneggiatura e character design alle stesse stimate persone del ben conosciuto "Toradora!".
Ben presto vi accorgerete che quest'anime non è un semplice e già visto slice of life come ormai vengono ripresentati stagione dopo stagione e anno dopo anno. AnoHana è qualcosa di più, una lezione di vita. Ma partiamo dall'inizio.
Cinque amici d'infanzia vivono separati dopo la scomparsa della loro migliore amica, Meiko Honma. Jinta Yadomi, leader del gruppo di quando tutti erano amici, i "Super Peace Busters", è adesso un recluso che ha lasciato la scuola e vive con il solo padre. Durante l'estate di dieci anni dopo la separazione del gruppo, Yadomi inaspettatamente inizia a vedere il fantasma di Meiko, che può però solo interagire con lui e non può esser vista da nessun altro. L'amica gli chiede di realizzare il suo desiderio per potere andare in paradiso, e questo porterà alla graduale riunione degli amici che ormai hanno preso strade diverse.
Ammetto di avere iniziato la visione solo dopo avere letto così tanti commenti più che positivi sui primi episodi, anche perché pensavo che una trama del genere, originale di suo, non potesse portare oltre quello che vediamo o abbiamo già visto in diversi anime. E ho preso la migliore decisione. Quest'anime non solo mi ha conquistato sin dal primo episodio, ma è riuscito anche a emozionarmi senza pause per tutta la sua durata. Il tutto punta su emozioni e sentimenti, e sarei pronto a scommettere che i creatori abbiano utilizzato un qualche pulsante 'aggiungi emozione' che ha funzionato perfettamente. Il primo episodio ne è un esempio: personalmente pochi anime sono riusciti a farmi immergere in modo tanto completo e così velocemente, e durante la visione di ogni puntata mi è sembrato di rimanere in un mondo a parte anche se per un breve (o meglio veloce, dal modo in cui ti prende) momento.
Partiamo dal fatto che una 'conclusione felice' che in molti vorrebbero vedere è impossibile, a meno di stupide scelte degli autori - molti anime recenti insegnano -, dal momento che la protagonista è morta, e questo aggiunge un velo di tristezza di fondo davvero toccante. Aggiungiamo quella spensieratezza che la protagonista porta nonostante tutto, e con questa allegria e vivacità. E non dimentichiamoci ovviamente della durezza della realtà di tutti i giorni, con la quale i personaggi si scontreranno. Insomma, c'è un mix perfetto di emozioni anche sovrapposte che non lascia mai solo lo spettatore.
I personaggi completano poi quel che manca a un mini-capolavoro del genere. Tutti i protagonisti sono così dannatamente reali che potrebbero saltarti in faccia e incominciare a parlarti come dei conoscenti. E cosa li rende così... umani (sì, è la parola migliore per definirli al meglio)? I sentimenti che davvero ognuno di noi prova durante la vita. Le sensazioni più e meno profonde, che sono sintetizzate perfettamente in ognuno di essi. Il passaggio reale dal mondo dei bambini a quello degli adulti, in cui purtroppo molti cambiano, compresi i nostri protagonisti - la sola Meiko è in effetti l'unica rimasta la stessa, nonostante sia cresciuta fisicamente anche lei, un'ottima metafora anche questa direi.
La gelosia, la timidezza, l'odio e l'amore: è inutile anticiparvi le caratteristiche di ogni personaggio, seppur mi fremerebbe di raccontarvi tutto di ognuno di loro, fidatevi e basta.
Ah, e l'ignoranza in cui la gente si intrappola è un altro piccolo, colossale esempio di quanto siano veri i personaggi. "Perché diavolo non avete parlato, non vi siete chiariti e non avete detto prima la verità... Perché non avete fatto questo e quello prima... forzatura". No, assolutamente, non ci sono forzature. Tutto è stato montato alla perfezione. Ogni singola parola è stata ben gestita per fare conoscere bene ogni personaggio sin dal principio, e per portare l'anime alla conclusione solo dopo che ciò è avvenuto. Nel migliore dei modi, ripeto.
Buona la scelta di tenere in poche le altre comparse o i personaggi meno importanti, come il padre di Jintan, le amiche di Anaru e la famiglia di Meiko; che servono a una migliore comprensione della "trasformazione" dei personaggi. E vi farà anche appassionare non poco l'intreccio delle relazioni fra ognuno di loro, il modo in cui si confideranno e cresceranno ancora.
Il reparto tecnico è di altissima qualità. Graficamente non è il top rispetto ad altri prodotti, ma ho apprezzato molto gli sfondi e il character design.
L'OST è fatta a pennello, e sicuramente non potrete fare a meno di risentire più volte l'opening, "Aoi Shiori" di Galileo Galilei, e l'ending, "Secret Base - Kimi Gakure ta Mono (10 years after Ver.)" di Ai Kayano, Haruka Tomatsu e Saori Hayami. E' esatto, è la versione dopo dieci anni del celebre successo delle ZONE che qualcuno magari già conosce - notare anche che gli anni sono gli stessi nella trama e ciò fa calzare la sigla ancora meglio, basta che vi leggiate il testo. Sono entrambe davvero belle.
Ho tirato un sospiro di sollievo quando ho visto che ci sarebbero stati "solo" 11 episodi, anche un solo episodio in più avrebbe rovinato l'atmosfera. Sono stati tutti molto intensi, senza dialoghi o scene inutili. Anche il finale penso sia stato il migliore possibile, rispetto a molte altre soluzioni che mi erano venute in mente.
Andare sempre avanti, è questa, magari, in una sintesi estrema, la lezione di vita a cui accennavo all'inizio.
Concludendo, penso che AnoHana sia uno degli anime più belli di questo genere che abbia visto da tempo. Consigliatissimo a tutti, nella speranza che possa regalarvi lacrime e sorrisi, oltre che tante emozioni, come è successo a me. Per me sfiora le perfezione, e scusate se sono così ripetitivo. Ma anime così non capitano molto spesso.
"AnoHana", abbreviazione per "Ano hi mita hana no namae o bokutachi wa mada shiranai" ("Ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno"), è un anime originale prodotto da Aniplex e animato dalla A-1 Pictures; e deve in particolare sceneggiatura e character design alle stesse stimate persone del ben conosciuto "Toradora!".
Ben presto vi accorgerete che quest'anime non è un semplice e già visto slice of life come ormai vengono ripresentati stagione dopo stagione e anno dopo anno. AnoHana è qualcosa di più, una lezione di vita. Ma partiamo dall'inizio.
Cinque amici d'infanzia vivono separati dopo la scomparsa della loro migliore amica, Meiko Honma. Jinta Yadomi, leader del gruppo di quando tutti erano amici, i "Super Peace Busters", è adesso un recluso che ha lasciato la scuola e vive con il solo padre. Durante l'estate di dieci anni dopo la separazione del gruppo, Yadomi inaspettatamente inizia a vedere il fantasma di Meiko, che può però solo interagire con lui e non può esser vista da nessun altro. L'amica gli chiede di realizzare il suo desiderio per potere andare in paradiso, e questo porterà alla graduale riunione degli amici che ormai hanno preso strade diverse.
Ammetto di avere iniziato la visione solo dopo avere letto così tanti commenti più che positivi sui primi episodi, anche perché pensavo che una trama del genere, originale di suo, non potesse portare oltre quello che vediamo o abbiamo già visto in diversi anime. E ho preso la migliore decisione. Quest'anime non solo mi ha conquistato sin dal primo episodio, ma è riuscito anche a emozionarmi senza pause per tutta la sua durata. Il tutto punta su emozioni e sentimenti, e sarei pronto a scommettere che i creatori abbiano utilizzato un qualche pulsante 'aggiungi emozione' che ha funzionato perfettamente. Il primo episodio ne è un esempio: personalmente pochi anime sono riusciti a farmi immergere in modo tanto completo e così velocemente, e durante la visione di ogni puntata mi è sembrato di rimanere in un mondo a parte anche se per un breve (o meglio veloce, dal modo in cui ti prende) momento.
Partiamo dal fatto che una 'conclusione felice' che in molti vorrebbero vedere è impossibile, a meno di stupide scelte degli autori - molti anime recenti insegnano -, dal momento che la protagonista è morta, e questo aggiunge un velo di tristezza di fondo davvero toccante. Aggiungiamo quella spensieratezza che la protagonista porta nonostante tutto, e con questa allegria e vivacità. E non dimentichiamoci ovviamente della durezza della realtà di tutti i giorni, con la quale i personaggi si scontreranno. Insomma, c'è un mix perfetto di emozioni anche sovrapposte che non lascia mai solo lo spettatore.
I personaggi completano poi quel che manca a un mini-capolavoro del genere. Tutti i protagonisti sono così dannatamente reali che potrebbero saltarti in faccia e incominciare a parlarti come dei conoscenti. E cosa li rende così... umani (sì, è la parola migliore per definirli al meglio)? I sentimenti che davvero ognuno di noi prova durante la vita. Le sensazioni più e meno profonde, che sono sintetizzate perfettamente in ognuno di essi. Il passaggio reale dal mondo dei bambini a quello degli adulti, in cui purtroppo molti cambiano, compresi i nostri protagonisti - la sola Meiko è in effetti l'unica rimasta la stessa, nonostante sia cresciuta fisicamente anche lei, un'ottima metafora anche questa direi.
La gelosia, la timidezza, l'odio e l'amore: è inutile anticiparvi le caratteristiche di ogni personaggio, seppur mi fremerebbe di raccontarvi tutto di ognuno di loro, fidatevi e basta.
Ah, e l'ignoranza in cui la gente si intrappola è un altro piccolo, colossale esempio di quanto siano veri i personaggi. "Perché diavolo non avete parlato, non vi siete chiariti e non avete detto prima la verità... Perché non avete fatto questo e quello prima... forzatura". No, assolutamente, non ci sono forzature. Tutto è stato montato alla perfezione. Ogni singola parola è stata ben gestita per fare conoscere bene ogni personaggio sin dal principio, e per portare l'anime alla conclusione solo dopo che ciò è avvenuto. Nel migliore dei modi, ripeto.
Buona la scelta di tenere in poche le altre comparse o i personaggi meno importanti, come il padre di Jintan, le amiche di Anaru e la famiglia di Meiko; che servono a una migliore comprensione della "trasformazione" dei personaggi. E vi farà anche appassionare non poco l'intreccio delle relazioni fra ognuno di loro, il modo in cui si confideranno e cresceranno ancora.
Il reparto tecnico è di altissima qualità. Graficamente non è il top rispetto ad altri prodotti, ma ho apprezzato molto gli sfondi e il character design.
L'OST è fatta a pennello, e sicuramente non potrete fare a meno di risentire più volte l'opening, "Aoi Shiori" di Galileo Galilei, e l'ending, "Secret Base - Kimi Gakure ta Mono (10 years after Ver.)" di Ai Kayano, Haruka Tomatsu e Saori Hayami. E' esatto, è la versione dopo dieci anni del celebre successo delle ZONE che qualcuno magari già conosce - notare anche che gli anni sono gli stessi nella trama e ciò fa calzare la sigla ancora meglio, basta che vi leggiate il testo. Sono entrambe davvero belle.
Ho tirato un sospiro di sollievo quando ho visto che ci sarebbero stati "solo" 11 episodi, anche un solo episodio in più avrebbe rovinato l'atmosfera. Sono stati tutti molto intensi, senza dialoghi o scene inutili. Anche il finale penso sia stato il migliore possibile, rispetto a molte altre soluzioni che mi erano venute in mente.
Andare sempre avanti, è questa, magari, in una sintesi estrema, la lezione di vita a cui accennavo all'inizio.
Concludendo, penso che AnoHana sia uno degli anime più belli di questo genere che abbia visto da tempo. Consigliatissimo a tutti, nella speranza che possa regalarvi lacrime e sorrisi, oltre che tante emozioni, come è successo a me. Per me sfiora le perfezione, e scusate se sono così ripetitivo. Ma anime così non capitano molto spesso.