Recensione
Astarotte no Omocha
3.0/10
Per quanto mi dispiace dirlo, quest'anime mi ha molto deluso, nelle puntate avevo visto un buon potenziale, ma poi, beh, diventa la sagra dell'inutilità. Matematicamente parlando ha un limite superiore oltre il quale lo sviluppo dei personaggi è bloccato, questo mi impedisce di dare una sufficienza, seppur alcuni lati positivi. Beh, iniziamo ad analizzare un po quest'anime.
Trama: come consuetudine questo genere di anime, orientati soprattutto a rilassare e divertire il fruitore, ha una trama piuttosto scialba e poco curata, ovvero la principessa (Astarotte) di un mondo magico, essendo una succubus, prima di entrare in età matura deve sviluppare esperienze di tipo sessuale, ma, odiando profondamente il genere maschile, pensando che sia impossibile che un umano possa entrare nel loro mondo, promette che formerà il suo harem solo e unicamente se il suo primo partner sarà un umano.
Detto fatto, il portale per il mondo degli umani viene aperto a Naoya-kun viene "assunto" per i futuri "appetiti" della principessa. Il protagonista si trasferirà insieme alla figlia nel castello di Astarotte, e da qui tutta una serie di eventi che porterà a un finale che per me fa acqua da tutte le parti.
Ecchi: elemento che, con la grafica, risolleva di molto il mio voto è il buon quantitativo di fanservice all'interno di quest'anime, infatti se fosse stato privo anche di questo si sarebbe meritato uno zero spaccato.
Personaggi: abbiamo i soliti personaggi tipo, già collaudati e pronti al fallimento, il maggiordomo piagnone, il protagonista gentile comprensivo etc. etc. etc., le super-amiche di classe, stereotipi senza un minimo di personalità.
Grafica e animazioni: sono punto a favore che permette a quest'anime di non entrare nella mia personale top ten delle schifezze, infatti colori e luci riescono a farsi apprezzare, seppur la location (ma soprattutto l'architettura proprio dei palazzi ed edifici) è piuttosto mediocre.
Conclusione: Non ho molto altro da dire in effetti, quest'anime non mi ha lasciato niente, anzi mi ha levato ore che potevo spendere in ben altri modi. Sconsiglio la visione di quest'anime, a meno che non siate a corto di materiale e volete provare un po' di ecchi, che comunque è apprezzabile come sempre.
Trama: come consuetudine questo genere di anime, orientati soprattutto a rilassare e divertire il fruitore, ha una trama piuttosto scialba e poco curata, ovvero la principessa (Astarotte) di un mondo magico, essendo una succubus, prima di entrare in età matura deve sviluppare esperienze di tipo sessuale, ma, odiando profondamente il genere maschile, pensando che sia impossibile che un umano possa entrare nel loro mondo, promette che formerà il suo harem solo e unicamente se il suo primo partner sarà un umano.
Detto fatto, il portale per il mondo degli umani viene aperto a Naoya-kun viene "assunto" per i futuri "appetiti" della principessa. Il protagonista si trasferirà insieme alla figlia nel castello di Astarotte, e da qui tutta una serie di eventi che porterà a un finale che per me fa acqua da tutte le parti.
Ecchi: elemento che, con la grafica, risolleva di molto il mio voto è il buon quantitativo di fanservice all'interno di quest'anime, infatti se fosse stato privo anche di questo si sarebbe meritato uno zero spaccato.
Personaggi: abbiamo i soliti personaggi tipo, già collaudati e pronti al fallimento, il maggiordomo piagnone, il protagonista gentile comprensivo etc. etc. etc., le super-amiche di classe, stereotipi senza un minimo di personalità.
Grafica e animazioni: sono punto a favore che permette a quest'anime di non entrare nella mia personale top ten delle schifezze, infatti colori e luci riescono a farsi apprezzare, seppur la location (ma soprattutto l'architettura proprio dei palazzi ed edifici) è piuttosto mediocre.
Conclusione: Non ho molto altro da dire in effetti, quest'anime non mi ha lasciato niente, anzi mi ha levato ore che potevo spendere in ben altri modi. Sconsiglio la visione di quest'anime, a meno che non siate a corto di materiale e volete provare un po' di ecchi, che comunque è apprezzabile come sempre.