Recensione
Sword of the Stranger
9.0/10
Recensione di AlessandroXV
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Premessa: la seguente recensione non contiene spoiler.
Sword of the stranger rappresenta un film dalla grande mole e spessore.
Innanzitutto è interessante notare come viene inserita una storia inventata all'interno di un contesto storico vero, ove si rappresentano fedelmente diversi aspetti del tardo medioevo giapponese. La vicenda narra di un giovane samurai vagabondo che incontra un bambino, il quale, con il suo modo di fare scorbutico, andrà a urtare nell'animo una sua vecchia ferita; tuttavia, proprio grazie a questo il samurai proverà a superare le proprie difficoltà e in un certo senso a redimersi dalle cattive azioni commesse in passato per la "ragion di Stato".
Le vicende interiori dei differenti personaggi che qui appaiono sono sviluppate in ottima maniera: tutto emerge (in diversi e particolari modi) e niente è lasciato per scontato. Si può dire che, nei molti combattimenti presenti, si possa riscontrare lo stato d'animo e il movente più nascosto del soggetto; questo ovviamente non alla prima visione, ma almeno alla seconda - infatti, come ben si dovrebbe sapere, non basta mai una prima visione, che si tratti di un film o addirittura di una serie, per poter capire appieno il contenuto.
Come detto, il contesto storico è ben ricostruito e circondato i disegni paesaggistici assolutamente bellissimi: ogni particolare risalta, cosicché nulla passi inosservato. I combattimenti in questi ambienti risaltano dunque spettacolari, dal momento che un punto forte di questo film è la dinamicità e la precisione assoluta in quest'ultima. Gli effetti animati sono davvero belli.
Per quanto riguarda i disegni dei personaggi, si può dire siano ben fatti ed elaborati, per niente semplificati e stilizzati, nemmeno in momenti poco rilevanti del film.
Le musiche sono il vero punto forte di quest'anime: sono veramente stupende. Ovviamente non si tratta per niente di J-Pop, Rock o quale altro genere sviluppatosi a partire dal secolo scorso, ma invece sono presenti musiche tradizionali estremamente caratteristiche e coinvolgenti. Per il nostro udito, corrotto dalle semplici, banali e snervanti (poiché ripetute "a iosa") canzoni commerciali, si può dire possa essere un incontro unico e da un atmosfera che procura i brividi dal piacere.
Ebbene, è proprio un film consigliato: gli amanti del genere storico, samurai o anche di azione non dovrebbero rimanere delusi dalla visione.
Riassumendo il tutto in voti singoli, si ottiene:
Musiche: 10
Disegni: 9
Storia: 9
Profondità dei personaggi: 9
Sword of the stranger rappresenta un film dalla grande mole e spessore.
Innanzitutto è interessante notare come viene inserita una storia inventata all'interno di un contesto storico vero, ove si rappresentano fedelmente diversi aspetti del tardo medioevo giapponese. La vicenda narra di un giovane samurai vagabondo che incontra un bambino, il quale, con il suo modo di fare scorbutico, andrà a urtare nell'animo una sua vecchia ferita; tuttavia, proprio grazie a questo il samurai proverà a superare le proprie difficoltà e in un certo senso a redimersi dalle cattive azioni commesse in passato per la "ragion di Stato".
Le vicende interiori dei differenti personaggi che qui appaiono sono sviluppate in ottima maniera: tutto emerge (in diversi e particolari modi) e niente è lasciato per scontato. Si può dire che, nei molti combattimenti presenti, si possa riscontrare lo stato d'animo e il movente più nascosto del soggetto; questo ovviamente non alla prima visione, ma almeno alla seconda - infatti, come ben si dovrebbe sapere, non basta mai una prima visione, che si tratti di un film o addirittura di una serie, per poter capire appieno il contenuto.
Come detto, il contesto storico è ben ricostruito e circondato i disegni paesaggistici assolutamente bellissimi: ogni particolare risalta, cosicché nulla passi inosservato. I combattimenti in questi ambienti risaltano dunque spettacolari, dal momento che un punto forte di questo film è la dinamicità e la precisione assoluta in quest'ultima. Gli effetti animati sono davvero belli.
Per quanto riguarda i disegni dei personaggi, si può dire siano ben fatti ed elaborati, per niente semplificati e stilizzati, nemmeno in momenti poco rilevanti del film.
Le musiche sono il vero punto forte di quest'anime: sono veramente stupende. Ovviamente non si tratta per niente di J-Pop, Rock o quale altro genere sviluppatosi a partire dal secolo scorso, ma invece sono presenti musiche tradizionali estremamente caratteristiche e coinvolgenti. Per il nostro udito, corrotto dalle semplici, banali e snervanti (poiché ripetute "a iosa") canzoni commerciali, si può dire possa essere un incontro unico e da un atmosfera che procura i brividi dal piacere.
Ebbene, è proprio un film consigliato: gli amanti del genere storico, samurai o anche di azione non dovrebbero rimanere delusi dalla visione.
Riassumendo il tutto in voti singoli, si ottiene:
Musiche: 10
Disegni: 9
Storia: 9
Profondità dei personaggi: 9