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"Phantom" è un anime che per quanto riguarda la trama non offre nulla di speciale; tratta della storia di una guerra di bande mafiose americane e in particolare di quella che vuole prendere il sopravvento su tutte le altre, la Inferno. Lo scorrere della storia è abbastanza lento con qualche colpo di scena e qualche punto dove si ha un'accelerazione del ritmo, anche se ci sono un paio di episodi dove viene presentato un resoconto di ciò che è accaduto prima e questo spezza notevolmente lo scorrere dei fatti. La trama in alcuni punti si fa complicata da seguire, ma il tutto viene sempre successivamente chiarito e spiegato.

Lo svolgersi dei fatti non è lineare e ci sono molti flashback dove vengono approfonditi aspetti della storia o dove ci vengono mostrati dettagli prima non disponibili. Vi è una componente amorosa scarsa che non influisce molto sullo svolgersi dei fatti o sulle caratterizzazioni dei personaggi, ma serve giusto per dare un po' più di sotto-testo ai rapporti dei vari personaggi, in maniera molto "soft".
La dimensione psicologica dei personaggi cerca di dare un'analisi che a mio avviso non riesce molto e non sorprende più di tanto poiché ripresa già da molti altri anime. C'è da dire che la trama, pur non essendo eccezionale, presenta dei discreti colpi di scena, in alcuni casi penosi o completamente irreali.

Nella trama si possono comunque identificare tre parti principali: la prima, con la contrapposizione di Ein e Zwei, la seconda, con Zwei, e Cal e la terza che tira un po' le somme, a mio avviso la meno riuscita con un contesto snaturato e senza filo logico. La ragazza in due anni sembra faccia un salto temporale di 10 anni e il contesto dell'amicizia scolastica ha personaggi che fanno a calci e a pugni con il senso dell'anime - vedi gli incontri/appuntamenti mediati dalla compagna di classe.
I dialoghi sono molto blandi e pare rallentati, ci sono frequenti pause con stacchi dove si ha la sola musica e ci sono inquadrature e primi piani dei soggetti; questo ne contribuisce a rallentare molto il ritmo.

I personaggi variano durante il corso della storia e molti vengono ripresi e abbandonati. Essi sono i classici personaggi stereotipati da mondo mafioso, con abilità particolari e per alcuni versi sovrumane, ma mai sconfinate nell'irreale. L'occhio è una parte centrale dell'anime, anche come disegni è indice del cambiamento di stato d'animo dei vari personaggi e caratterizza i protagonisti principali dal resto dei personaggi. L'unico personaggio veramente deludente è il grande capo della Inferno che alla fine della fiera risulta poco più che una comparsa.
In particolare un personaggio, Master, è quello che rende il tutto più teatrale con la sua concezione scenica della storia e questo lo porterà a una pazzia e a un delirio manifestato molto bene nella fine della serie.
Un aspetto che ricorre molto nell'anime, oltre all'eticità del tutto, è il fatto che questi assassini phantom non hanno una propria vita ma vivono su quella degli altri, i loro unici obiettivi sono dipendenti da altre persone. Da esseri senza uno scopo e senza sentimenti si trasformano in macchine che uccidono solo per una promessa fatta o per proteggere una specifica persona, con motivi più o meno validi.

Le musiche sono ben fatte e accompagnano bene l'anime, sono spesso presenti e danno un tocco d'enfasi alle scene salienti che si presentano.
I colori ricordano il genere noir, poco sfumati e a volte scuri, i fondali sono curati e ci sono a volte effetti realizzati in computer grafica.
Se non fosse stato per il finale a mio avviso terribile l'anime avrebbe preso la sufficienza, ma non è il mio genere data la lentezza in alcuni punti e la storia non originalissima.