Recensione
Fullmetal Alchemist: Brotherhood
10.0/10
Recensione di amestrisianalchemist.29
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Quando ho iniziato a vedere questo anime ero piuttosto scettica: "Ok, non ci capisco nulla" è stato il mio primo pensiero. Ciò non può che dimostrare che un anime va visto da cima a fondo prima di giudicarlo. Se dovessi sceglierne uno come preferito, sarebbe questo.
In breve, la storia si svolge ad Amestris, un paese nel quale si pratica l'alchimia, arte chimico-magica basata sul principio dello scambio equivalente - "Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos'altro del medesimo valore". I protagonisti, i fratelli Edward e Alphonse Elric, da bambini tentano di eseguire una trasmutazione umana per cercare di riportare in vita la defunta madre, ma essa non va come previsto e Alphonse perde l'intero corpo, ed Edward la gamba sinistra. Per recuperare l'anima del fratello, Edward dà in cambio il braccio destro, legando poi l'anima ad un'armatura.
Dopo anni di studi sull'alchimia e la riabilitazione di Edward, al quale vengono impiantate delle particolari protesi meccaniche chiamate automail, quest'ulitmo diviene alchimista di stato e, con il fratello, intraprenderà un lungo e tortuoso cammino per recuperare il suo corpo.
Lo spettatore si ritrova improvvisamente catapultato in un mondo in cui alchimia, forze militari e normalità si intrecciano in modi del tutto inaspettati, in uno stato soggetto a dittatura militare.
Il mio voto è dieci perché quest'anime mi ha insegnato tanto e perché mi ha realmente fatta tornare a uno stato di credulità nei confronti della magia che credevo non avrei mai più raggiunto dopo i sei anni circa.
Ovviamente, a ciò si aggiungono la massima rifinitura nei disegni e nella caratterizzazione di ogni singolo personaggio (ci si riesce a immedesimare in ognuno di essi, poiché, umani o no, sono tanto intensi da conquistarci irrimediabilmente), secondario o marginale che sia. La trama è ben congegnata, in modo da sfruttare al massimo sia il soprannaturale - ma non troppo - sia le emozioni umane e non meno l'azione.
Ci sono infiniti motivi per spiegare il successo di quest'anime ma nessuno può essere eguagliato dalla visione dello stesso.
In breve, la storia si svolge ad Amestris, un paese nel quale si pratica l'alchimia, arte chimico-magica basata sul principio dello scambio equivalente - "Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos'altro del medesimo valore". I protagonisti, i fratelli Edward e Alphonse Elric, da bambini tentano di eseguire una trasmutazione umana per cercare di riportare in vita la defunta madre, ma essa non va come previsto e Alphonse perde l'intero corpo, ed Edward la gamba sinistra. Per recuperare l'anima del fratello, Edward dà in cambio il braccio destro, legando poi l'anima ad un'armatura.
Dopo anni di studi sull'alchimia e la riabilitazione di Edward, al quale vengono impiantate delle particolari protesi meccaniche chiamate automail, quest'ulitmo diviene alchimista di stato e, con il fratello, intraprenderà un lungo e tortuoso cammino per recuperare il suo corpo.
Lo spettatore si ritrova improvvisamente catapultato in un mondo in cui alchimia, forze militari e normalità si intrecciano in modi del tutto inaspettati, in uno stato soggetto a dittatura militare.
Il mio voto è dieci perché quest'anime mi ha insegnato tanto e perché mi ha realmente fatta tornare a uno stato di credulità nei confronti della magia che credevo non avrei mai più raggiunto dopo i sei anni circa.
Ovviamente, a ciò si aggiungono la massima rifinitura nei disegni e nella caratterizzazione di ogni singolo personaggio (ci si riesce a immedesimare in ognuno di essi, poiché, umani o no, sono tanto intensi da conquistarci irrimediabilmente), secondario o marginale che sia. La trama è ben congegnata, in modo da sfruttare al massimo sia il soprannaturale - ma non troppo - sia le emozioni umane e non meno l'azione.
Ci sono infiniti motivi per spiegare il successo di quest'anime ma nessuno può essere eguagliato dalla visione dello stesso.