Recensione
Sora no Otoshimono
9.0/10
All'inizio avevo un giudizio veramente pessimo riguardo a quest'anime: do un'occhiata alla trama e leggo di questo ragazzo il cui motto è "pace e tranquillità" che di punto in bianco si vede piovere dal cielo una misteriosa ragazza dalle sembianze di angelo che può esaudire ogni suo desiderio. "Non è proprio il massimo dell'originalità", penso.
Poi do un'occhiata all'anime, e vedo che questo ragazzo è il classico soldo di cacio idiota pervertito, senza alcuna qualità, che pensa solo a rubare mutandine e spiare ragazze; ha la classica amica d'infanzia formosa invaghita di lui che abita accanto a casa sua, e grazie ai consigli di un ragazzo-scienziato, che cerca un'assurdità chiamata "nuovo mondo", una sera finisce ad aspettare qualcosa sotto un ciliegio e... Puff! Cade dal cielo questa ragazza-angelo super sexy che si sottomette a lui sin dal primo istante, lo chiama "Master", e gli chiede come può soddisfarlo.
Allora penso: "Che boiata! E' la classica storiellina ridicola che cerca di far ridere con mutandine, nasi sanguinanti e situazioni spinte", e arrivato al 4° episodio non ne potevo veramente più di vedere il protagonista disegnato per il 90% delle volte a caricatura (tra l'altro ancora più tappo di quanto non lo sia normalmente) sfrecciare qua e là utilizzando le carte magiche di Ikaros (l'angelo) per andare in giro nudo o a collezionare mutandine, che per carità può anche essere divertente, ma fino a un certo punto. L'unica cosa che in 4 episodi mi aveva incuriosito era la figura dell'angelo Ikaros con quegli occhi spenti e quella voce così fredda; un personaggio che sin dall'inizio appariva triste, in netto contrasto con ciò che l'anime proponeva. Nel 3° episodio, in particolare, vediamo un primo accenno ai suoi sentimenti e s'inizia a intravedere qualcosa anche del suo passato grazie a Sugata (il ragazzo-scienziato), ma nonostante ciò, queste cose da sole non bastavano a convincermi a guardare anche le altre puntate, così smisi.
Dopo diverso tempo, passando in fumetteria vedo il secondo volume di Angeloid con Ikaros in copertina e, senza una ragione ben precisa, decido di riniziare a vederlo ripartendo dall'episodio numero 5 e, proprio da lì, inizio a cambiare idea; le mutandine che volano in cielo, le scene spinte scompaiono e inizia un mix di situazioni non-sense veramente originali che si ricollegano sempre in modo interessante a Ikaros, mostrandoci a volte qualcosa sulla sua storia e sul misterioso mondo dal quale viene, e a volte sui suoi sentimenti e sui suoi tentativi di capire cose che per un umano sono semplici e spontanee, ma che per lei sembrano indecifrabili.
Si passa proprio dalla banalità divertente all'originalità divertente/riflessiva, senza più riproporre scene inutili ecchi o fan service, ma lasciando spazio a un lato più profondo a tratti pure romantico; certo, qualche scena di seno qua e là rimane, ma a mio parere si trasforma in sensualità. Tutti i personaggi piano piano sviluppano un loro perché e hanno il loro spazio preciso all'interno della storia: persino Tomoki (il protagonista pervertito), che all'inizio non sopportavo, è finito inevitabilmente per starmi simpatico.
La parte riflessiva e romantica non prevale mai su quella divertente e viceversa; si crea il giusto equilibrio fra le due, che rende ogni episodio frizzante fino alla fine; e chiaramente, il simbolo di questo contrasto è Ikaros, talmente ben caratterizzata che ogni sua caratteristica principale riesce a trasmetterci un sentimento diverso in base alla situazione che ci viene proposta; le sue forme, i suoi occhi tristi, la sua innocenza mista a ingenuità riescono a renderla ai nostri occhi malinconica in certi casi, tremendamente sensuale in altri, e pure buffa e divertente in altri ancora, dando vita a un personaggio che non stanca mai e appassiona.
Senza quindi stare a dire altro né sulla storia né sui personaggi, concludo dicendo che se solo non mi fossi fatto trarre in inganno dall'apparenza e avessi guardato un solo episodio in più, avrei scoperto e apprezzato questo bellissimo anime molto prima.
Poi do un'occhiata all'anime, e vedo che questo ragazzo è il classico soldo di cacio idiota pervertito, senza alcuna qualità, che pensa solo a rubare mutandine e spiare ragazze; ha la classica amica d'infanzia formosa invaghita di lui che abita accanto a casa sua, e grazie ai consigli di un ragazzo-scienziato, che cerca un'assurdità chiamata "nuovo mondo", una sera finisce ad aspettare qualcosa sotto un ciliegio e... Puff! Cade dal cielo questa ragazza-angelo super sexy che si sottomette a lui sin dal primo istante, lo chiama "Master", e gli chiede come può soddisfarlo.
Allora penso: "Che boiata! E' la classica storiellina ridicola che cerca di far ridere con mutandine, nasi sanguinanti e situazioni spinte", e arrivato al 4° episodio non ne potevo veramente più di vedere il protagonista disegnato per il 90% delle volte a caricatura (tra l'altro ancora più tappo di quanto non lo sia normalmente) sfrecciare qua e là utilizzando le carte magiche di Ikaros (l'angelo) per andare in giro nudo o a collezionare mutandine, che per carità può anche essere divertente, ma fino a un certo punto. L'unica cosa che in 4 episodi mi aveva incuriosito era la figura dell'angelo Ikaros con quegli occhi spenti e quella voce così fredda; un personaggio che sin dall'inizio appariva triste, in netto contrasto con ciò che l'anime proponeva. Nel 3° episodio, in particolare, vediamo un primo accenno ai suoi sentimenti e s'inizia a intravedere qualcosa anche del suo passato grazie a Sugata (il ragazzo-scienziato), ma nonostante ciò, queste cose da sole non bastavano a convincermi a guardare anche le altre puntate, così smisi.
Dopo diverso tempo, passando in fumetteria vedo il secondo volume di Angeloid con Ikaros in copertina e, senza una ragione ben precisa, decido di riniziare a vederlo ripartendo dall'episodio numero 5 e, proprio da lì, inizio a cambiare idea; le mutandine che volano in cielo, le scene spinte scompaiono e inizia un mix di situazioni non-sense veramente originali che si ricollegano sempre in modo interessante a Ikaros, mostrandoci a volte qualcosa sulla sua storia e sul misterioso mondo dal quale viene, e a volte sui suoi sentimenti e sui suoi tentativi di capire cose che per un umano sono semplici e spontanee, ma che per lei sembrano indecifrabili.
Si passa proprio dalla banalità divertente all'originalità divertente/riflessiva, senza più riproporre scene inutili ecchi o fan service, ma lasciando spazio a un lato più profondo a tratti pure romantico; certo, qualche scena di seno qua e là rimane, ma a mio parere si trasforma in sensualità. Tutti i personaggi piano piano sviluppano un loro perché e hanno il loro spazio preciso all'interno della storia: persino Tomoki (il protagonista pervertito), che all'inizio non sopportavo, è finito inevitabilmente per starmi simpatico.
La parte riflessiva e romantica non prevale mai su quella divertente e viceversa; si crea il giusto equilibrio fra le due, che rende ogni episodio frizzante fino alla fine; e chiaramente, il simbolo di questo contrasto è Ikaros, talmente ben caratterizzata che ogni sua caratteristica principale riesce a trasmetterci un sentimento diverso in base alla situazione che ci viene proposta; le sue forme, i suoi occhi tristi, la sua innocenza mista a ingenuità riescono a renderla ai nostri occhi malinconica in certi casi, tremendamente sensuale in altri, e pure buffa e divertente in altri ancora, dando vita a un personaggio che non stanca mai e appassiona.
Senza quindi stare a dire altro né sulla storia né sui personaggi, concludo dicendo che se solo non mi fossi fatto trarre in inganno dall'apparenza e avessi guardato un solo episodio in più, avrei scoperto e apprezzato questo bellissimo anime molto prima.