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"Black Rock Shooter" ha finalmente messo piede nel campo dell'animazione ufficiale.
La storia tratta di Kuroi Mato, una ragazza che si appresta a mettere piede nella sua nuova scuola e già dal primo giorno prova un particolare interesse per una sua compagna di classe, Takanashi Yomi. Le due ragazze cominciano a stringere amicizia, diventando così migliori amiche; tale amicizia, però, viene minata da una nuova presenza, Yuu. La nuova arrivata sembrerà "portare via" l'amicizia di Mato da Yomi e quest'ultima ne risente a tal punto che sparisce inspiegabilmente. Starà a Mato riuscire a ritrovarla, ma per farlo le servirà l'aiuto della sua alter ego: "Black Rock Shooter".

Premettendo che questo era solo l'episodio pilota, i ruoli dell'anime e quello del pilot si sono invertiti. Da che mondo e mondo un episodio pilota dovrebbe indirizzare lo spettatore a capire la storia per poi portarlo alla decisione di vedere o non vedere il seguito. L'OVA di "Black Rock Shooter" si limita semplicemente a introdurre la fantomatica Black Rock Shooter e la sua acerrima nemica Dead Master, presentando poi Kuroi Mato e Takanashi Yomi, le rispettive alter ego del mondo reale. Le due ragazze condividono una forte amicizia, mentre le altre due fanno quello che tutti si aspettano: combattere. Tuttavia non viene mai spiegato il perché queste ragazze si scontrino, lasciando la questione sul vago. Non si accenna a un minimo di collegamento fra il mondo reale e l'Hazama (definito così in uno dei manga dedicati alla ragazza in nero), lasciando allo spettatore il compito d'intuire da solo che sono delle alter ego, guidato dalla somiglianza fra le protagoniste di tali mondi. Tutti i punti oscuri vengono finalmente chiariti nella serie animata, capovolgendo i ruoli fra pilot e anime.

Dal punto di vista grafico, mi sono subito innamorata della grafica dell'OVA. Alcuni degli scenari dell'Hazama mi hanno ricordato moltissimo il gioco di "Shadow Of The Colossus", ma forse "Black Rock shooter" ha aggiunto quel tocco dark che rendeva la scena più affascinante. L'animazione era fluida e schietta, talvolta fin troppo scattante nei combattimenti ma ovviamente non meno spettacolare. Passando al mondo reale, gli scenari erano ben dettagliati e freschi senza però raggiungere i livelli di "5cm per sec", sebbene la differenza non fosse poi molta. La particolarità dell'OVA si basa su una grafica diversa, per evidenziare ancora di più lo stacco fra il mondo reale e l'Hazama.

Dal punto di vista sonoro, le colonne sonore leggere e delicate si alternano a un rock distruttivo, incalzanti e azzeccate nelle scene. Le protagoniste silenziose dell'Hazama non possono fare altro che lasciare la scena ai soli effetti sonori, dagli scontri delle loro armi e alle adrenaliniche colonne sonore. Per il mondo reale invece, ogni tanto si alternano semplici musiche accompagnatrici a scene mute dove sono le musiche a dirigere la scena e, a mio personale parere, ci riescono benissimo.
Sostanzialmente, come OVA dal punto di vista della trama si poteva fare un po' di più, ma per il resto è un ottimo episodio.