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<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

Nato come merchandising e poi adattato in OAV, "Black ★ Rock Shooter" viene riproposto nell'autunno 2011/2012, con una trama simile a quella del precedente episodio edito per il solo home video.
Mato Kuroi e l'occhialuta Yomi Takanashi (nell'OAV non aveva gli occhiali), detta anche Kotori Asobi per una diversa pronuncia del suo nome, si conoscono al primo anno delle medie e fra le due inizia da subito una sincera, vera e solida amicizia se non fosse per vari impedimenti e inutili preoccupazioni.
Dopo poco Mato a casa di Yomi incontra una sua amica sulla carrozzina, Kagari Izuriha, ragazza handicappata che maltratta Mato (sembra la copia sputata di Haru, la batterista amata dal protagonista del manga "Hallelujah Overdrive!"). Kagari ha una lingua biforcuta e sputa sentenze avvelenate verso tutti anche con il sorriso stampato in faccia e questo suo inspiegabile accanimento verso Mato non fa che destabilizzarla. Nonostante tutto Mato non molla e sta vicina a Yomi scoprendo il suo strano, quanto a senso unico come vedremo in seguito, rapporto con la viziatissima Kagari verso la quale "Kotori Asobi" si sente in debito per gli eventi accaduti quando erano piccole. Anche se più che in debito è come se fra loro vi sia un rapporto di tipo padrona-schiava, considerate le forti frasi di Kagari come "Tu sei di mia proprietà!" e ancora "E' solo colpa tua se sono diventata così!".

Concluso questo importante mini-arco le cose fra Mato e Yomi non saranno rose e fiori complice l'invidia e la gelosia di Yomi verso le altre amiche di Mato: Yuu Koutari, dal triste destino e dal passato drammatico, e Kohata Arata, tontolona ma forte e sincera con le amiche, entrambe del club di basket di Mato. Se a ciò aggiungiamo che al secondo anno le due saranno in due classi diverse il senso di solitudine e di esclusione di Yomi si accentua sempre più.
Ogni volta che le due tornano a casa il tempo per parlare fra loro e la loro intimità viene minata da Yuu alla quale Mato s'affeziona e con la quale parla di eventi successi nella giornata che spesso non coinvolgono Yomi. Il senso di esclusione della ragazza si farà sempre più forte fino al punto da creare in lei una frattura inesorabile quando Kagari le dice schiettamente di non avere più bisogno di lei. Anche il discorrere dei suoi problemi con Saya, insegnante addetta ad ascoltare i problemi degli studenti consigliandoli, è controindicativo poiché Saya invece di confortarla pronuncia frasi per buttare ancora più giù le studentesse.
Questi fatti vengono alternati da combattimenti che si susseguono in un mondo virtuale dove una guerriera, Black Rock Shooter, si confronta e combatte violentemente e all'ultimo sangue con altre sue simili: Dead Master, Strength, Chariot e Black Gold Saw.
La frattura e lo shock psicologico di Yomi porteranno Mato, per salvarla, a scoprire grazie a Yuu alcune verità sul mondo di Black Rock Shooter, l'altra sé stessa, i cui abitanti si fanno carico della tristezza delle ragazze.

Graficamente è stato fatto un buon lavoro, ma resta inferiore all'OAV e ha la pecca di lasciare trasparire fin da subito che nel mondo virtuale/parallelo si riflettono le azioni e le situazioni vissute nella realtà di Mato, mentre nell'OAV era sì intuibile anche se veniva un po' più celato.
Come per l'OAV la differenza nei due mondi è evidenziata dall'uso di colori contrastanti nel mondo di Black Rock Shooter quali il nero e altre tonalità scure e lugubri, in modo da impattare molto con i colori brillanti e intensi degli occhi e dei poteri delle guerriere. Nel mondo reale viene mantenuto uno stile grafico classico facendo attenzione ai colori e ai dettagli dei personaggi e degli scenari, che nel mondo virtuale sono "quadrati", rozzi e minimali.
Sull'animazione è stato fatto un buon lavoro, anche se reputo l'OAV superiore, in particolare nel mondo alternativo dove la fluidità e il fare restare sbalordito l'utente erano il minimo, considerata la "tamarraggine" e l'impronta stilosa che si è voluta dare a quel posto (nell'OAV era molto meno tamarro, anche se manteneva la sua particolarità).

Il comparto sonoro si assesta su BGM "tarrose" che bene accompagnano l'azione del mondo di BRS (Black Rock Shooter) anche se non sono degne di nota. Mentre per le sigle l'opening "Black Rock Shooter" (ブラック★ロックシューダー Burakku Rokku Shūtā) eseguita da Supercell sung by Hatsune Miku, corredata da immagini relative al solo mondo virtuale, non convince soprattutto per il tono di voce artificioso e poco melodioso; nonostante abbia un buon ritmo incalzante - è un vocaloid. L'ending "Bokura no Ashiato Pf ver." (僕らのあしあと Pf ver. Our Footsteps Pf ver.) di Supercell sung by Koeda, affiancata alle illustrazioni del libro dell'uccellino di Mato, invece è molto più carina e con un pizzico di nostalgia e tristezza che la rende più ascoltabile, nonostante la voce non mi convinca troppo - altro vocaloid.

Sulla trama possiamo dire che è ben congegnata, ricca di colpi di scena, fluida anche se un poco prevedibile. L'intreccio, pur mantenendo la medesima struttura di fondo, si discosta da quello dell'OAV per il mini-arco iniziale di Kagari, personaggio inedito nel mediometraggio precedente, e per una seconda parte in cui la storia prosegue: vengono svelati i misteri delle guerriere, la loro correlazione con le ragazze delle medie e una loro caratterizzazione psicologica più approfondita.
Nonostante queste rivelazioni che svelano quasi in toto i misteri di BRS, l'OAV riesce a mantenere il suo fascino se visto come un prodotto a sé stante. Stessa cosa mi sento di potere affermare per questo che può essere considerato come un "re-telling alternativo", un'altra possibile visione della stessa storia che viene più approfondita, ma con alcuni elementi differenti.

Per quanto riguarda la caratterizzazione psicologica le ragazze escono presto dai classici stereotipi in cui si potrebbero incasellare. Mato è sbarazzina, allegra, solare; ama la vita, stare con le proprie amiche, uscire con loro e giocare a basket. Ha una profonda considerazione dell'amicizia ed è molto radicata alle sue amiche, facendo di tutto per loro soprattutto quando non stanno bene o sono turbate.
Yomi invece è un po' più ombrosa, posata, timida, insicura e "sulle sue"; ama in modo morboso le sue amiche e una volta legate a loro ne soffre in modo smisurato per i torti subiti. In questa serie la sua sanità mentale è messa alla prova da eventi che la getteranno nell'autodistruzione, nell'autolesionismo e nello sconforto più buio.
Yuu è anch'essa una ragazza problematica e insicura che ha subito forti traumi da bambina: vittima del bullismo e di una famiglia a metà che la faceva sentire come la spazzatura, non considerandola. Getta il suo cuore lontano dal mondo reale in modo da non venire più ferita e combattendo strenuamente pur non sentendo il dolore. Appare come una ragazzina a modo, allegra e spensierata come le sue coetanee ma nasconde questi drammi che l'hanno segnata inequivocabilmente.
Kagari è la classica ragazzina viziata, antipatica e cattiva fino nel midollo che si prenderebbe a sberle per tutto il giorno. A causa di un suo dramma egoistico che non viene soddisfatto, condanna l'esistenza delle persone intorno a lei, Yomi in particolare è costretta a essere la sua proprietà. In seguito si rivelerà comunque odiosa, ma in grado di essere apprezzata dalle compagne (forse masochiste) per il suo lato fin troppo schietto e senza peli sulla lingua.

Le differenze rispetto all'OAV sono perciò l'introduzione del personaggio di Kagari, gli occhiali di Yomi, il pendaglio del cellulare differente (nell'OAV una stellina azzurra), la storia dell'uccellino e ciò che avviene dall'episodio 5 in poi.
Nell'altro mondo, nonostante Black Rock Shooter mantenga lo stesso fascino dell'OAV, vi sono più combattimenti con elementi del mondo reale, animati diversamente e facendo inquadrature differenti dall'OAV rendendo il mondo alternativo più tamarro e stiloso, ma meno cupo e oppressivo. Anche a livello grafico il mondo virtuale sembra manchi di un qualcosa che è sicuramente la CG, ma non solo.
Negli ultimi episodi vedremo svelate finalmente le interconnessioni fra le ragazze del mondo reale e le guerriere del mondo alternativo, destinate per natura a combattere facendosi carico delle sofferenze della loro "altra loro stessa".

Le tematiche di fondo sono quelle che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita. Dalla consapevolezza che non siamo soli al mondo in tenera età, alla maturazione in seguito a eventi spiacevoli o angherie subite, al relazionarsi con gli altri e nel confidarsi con il prossimo quando il nostro cuore non riesce a sopportare il peso delle nostre preoccupazioni.
Viene evidenziato anche il fallimento concettuale del nascondere il proprio "io" e di presentarsi al mondo con una maschera perenne. Questo esistenzialismo e questo celare la propria fragilità altro non può portare a uno sdoppiamento, un vivere la realtà in un modo che non ci appartiene, facendoci perdere la cognizione di noi stessi, della nostra forma vera e della nostra consistenza.
Seguitare a camminare sull'orlo di questo baratro può spingere la gente a compiere azioni non indifferenti, a implodere o a esplodere, "sbroccando". Voto: 9.