Recensione
Sword Art Online
6.0/10
Recensione di GregTheFree
-
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler
No, no, no, proprio non ci siamo.
Comunque, partiamo dall'inizio: "Sword Art Online" è un anime del 2012, con una trama apparentemente semplice, oltre che banale: siamo in un futuro non troppo lontano, dove i videogiochi ormai vengono giocati con degli speciali caschi per la realtà virtuale. Il nostro protagonista, Kirito, un semplice adolescente, ha appena acquistato "Sword Art Online", il gioco del momento, che viene definito come l'MMO definitivo, giocabile appunto grazie a questo casco. Una volta entrato, però, avrà una brutta sorpresa: non c'è modo di uscire dal gioco, poiché qualsiasi tentativo di uscita forzata, come ad esempio la rimozione del casco, porterà alla sua istantanea morte, e se morirà all'interno del gioco, farà la stessa fine nella vita reale. C'è solo una soluzione: affrontare e superare tutti i 100 livelli del gioco, fino al boss finale, e solo in questo modo potrà riacquistare la libertà.
Ora, le premesse non sono delle più originali, ma comunque è possibile tirarne fuori qualcosa di buono. Partiamo dagli aspetti positivi: l'opening "Crossing Fields" di LiSA, che a mio parere non andrebbe mai trascurata, è orecchiabile e molto bella, una di quelle canzoni che ti rimangono sempre in testa.
Dopodiché passiamo al comparto grafico, che trovo davvero di prim'ordine, con dei disegni molto accurati dei personaggi, per non parlare degli incredibili paesaggi dei vari livelli del gioco: alcuni li trovo davvero delle opere d'arte. Tutto ciò è accompagnato da delle buone musiche, che si adattano bene alle situazioni.
E ora, i punti dolenti; partiamo dalla cosa che salta subito all'occhio: la gestione del tempo. Ora, io non so come si abbia intenzione di far proseguire la trama, però a mio parere è molto strano che già al 4° episodio il protagonista abbia fatto 60 e passa piani e che sia già praticamente al massimo livello. Oltre a essere una cosa molto strana, ciò porta una grossa penalizzazione all'intera opera: molto probabilmente a tante persone sarebbe interessato vedere un minimo l'evoluzione anche a livello pratico del nostro eroe. E da questo mi riaggancio a un altro problema: la psicologia del personaggio principale. Egli è un giocatore solitario, un ragazzo come un altro, ma ha la caratterizzazione pari a quella di un albero di banane. Al contrario, i personaggi di contorno che vi sono in ogni puntata sono ben caratterizzati, e lo spettatore riesce a prenderli molto in simpatia. E visto che una cosa collega l'altra, passiamo al prossimo problema: la natura autoconclusiva di ogni singolo episodio. Fino ad adesso, ogni episodio ha avuto sempre la stessa forma: Kirito incontra qualcuno, per qualche motivo parte all'avventura con questa persona, risolve tutti i problemi e tanti saluti. Insomma, fino ad adesso non si è sviluppata un minimo di trama, e quella che dovrebbe essere la coprotagonista, Asuna, si è vista sì e no due volte. Però, visto l'ultimo episodio uscito, la serie sembra che si stia riprendendo da questo punto di vista, però mi sembra quasi che questi primi episodi siano stati fatti solo per riempire quel vuoto che le puntate "effettive" della trama non sarebbero riuscite a colmare.
Insomma, "Sword Art Online" si ritrova con un comparto tecnico sopra l'eccellenza - motivo per cui si è meritato un 6 -, ma in quanto a trama e personaggi diciamo che ha avuto una "falsa partenza" e spero vivamente che in futuro potrò ricredermi.
No, no, no, proprio non ci siamo.
Comunque, partiamo dall'inizio: "Sword Art Online" è un anime del 2012, con una trama apparentemente semplice, oltre che banale: siamo in un futuro non troppo lontano, dove i videogiochi ormai vengono giocati con degli speciali caschi per la realtà virtuale. Il nostro protagonista, Kirito, un semplice adolescente, ha appena acquistato "Sword Art Online", il gioco del momento, che viene definito come l'MMO definitivo, giocabile appunto grazie a questo casco. Una volta entrato, però, avrà una brutta sorpresa: non c'è modo di uscire dal gioco, poiché qualsiasi tentativo di uscita forzata, come ad esempio la rimozione del casco, porterà alla sua istantanea morte, e se morirà all'interno del gioco, farà la stessa fine nella vita reale. C'è solo una soluzione: affrontare e superare tutti i 100 livelli del gioco, fino al boss finale, e solo in questo modo potrà riacquistare la libertà.
Ora, le premesse non sono delle più originali, ma comunque è possibile tirarne fuori qualcosa di buono. Partiamo dagli aspetti positivi: l'opening "Crossing Fields" di LiSA, che a mio parere non andrebbe mai trascurata, è orecchiabile e molto bella, una di quelle canzoni che ti rimangono sempre in testa.
Dopodiché passiamo al comparto grafico, che trovo davvero di prim'ordine, con dei disegni molto accurati dei personaggi, per non parlare degli incredibili paesaggi dei vari livelli del gioco: alcuni li trovo davvero delle opere d'arte. Tutto ciò è accompagnato da delle buone musiche, che si adattano bene alle situazioni.
E ora, i punti dolenti; partiamo dalla cosa che salta subito all'occhio: la gestione del tempo. Ora, io non so come si abbia intenzione di far proseguire la trama, però a mio parere è molto strano che già al 4° episodio il protagonista abbia fatto 60 e passa piani e che sia già praticamente al massimo livello. Oltre a essere una cosa molto strana, ciò porta una grossa penalizzazione all'intera opera: molto probabilmente a tante persone sarebbe interessato vedere un minimo l'evoluzione anche a livello pratico del nostro eroe. E da questo mi riaggancio a un altro problema: la psicologia del personaggio principale. Egli è un giocatore solitario, un ragazzo come un altro, ma ha la caratterizzazione pari a quella di un albero di banane. Al contrario, i personaggi di contorno che vi sono in ogni puntata sono ben caratterizzati, e lo spettatore riesce a prenderli molto in simpatia. E visto che una cosa collega l'altra, passiamo al prossimo problema: la natura autoconclusiva di ogni singolo episodio. Fino ad adesso, ogni episodio ha avuto sempre la stessa forma: Kirito incontra qualcuno, per qualche motivo parte all'avventura con questa persona, risolve tutti i problemi e tanti saluti. Insomma, fino ad adesso non si è sviluppata un minimo di trama, e quella che dovrebbe essere la coprotagonista, Asuna, si è vista sì e no due volte. Però, visto l'ultimo episodio uscito, la serie sembra che si stia riprendendo da questo punto di vista, però mi sembra quasi che questi primi episodi siano stati fatti solo per riempire quel vuoto che le puntate "effettive" della trama non sarebbero riuscite a colmare.
Insomma, "Sword Art Online" si ritrova con un comparto tecnico sopra l'eccellenza - motivo per cui si è meritato un 6 -, ma in quanto a trama e personaggi diciamo che ha avuto una "falsa partenza" e spero vivamente che in futuro potrò ricredermi.