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Ihara Saikaku è lo pseudonimo con cui è noto uno dei maggiori scrittori della letteratura giapponese di tutti i tempi. Saikaku inizia la sua carriera di scrittore nel 1682 pubblicando a puntate Kōshoku Ichidai Otoko, tradotto in italiano "Vita di un Libertino". L'opera segna la sua epoca, e Saikaku è annoverato da molti critici giapponesi come genio letterario secondo soltanto a Murasaki Shikibu, autrice del Genji Monogatari, "La Storia di Genji", composta intorno all'anno 1000.
In effetti, i due scritti presentano forti somiglianze: formati entrambi da 54 capitoli, sia "Vita di un Libertino" sia "La Storia di Genji" ruotano intorno alle figure carismatiche dei loro protagonisti, rispettivamente Ukiyonosuke, abbreviato Yonosuke, e Hikaru Genji, Genji lo Splendente, i quali sono conosciuti prima di tutto come i prototipi degli amatori del proprio tempo. Mentre Genji incarna l'ideale di epoca Heian del nobile in grado di amare sia carnalmente sia spiritualmente, Yonosuke ama prima di tutto l'erotismo: è infatti questa una possibile traduzione, molto approssimativa, di "kōshoku".
Lo stile di vita di Yonosuke e dei suoi contemporanei è incoraggiato dalla società Tokugawa, per la quale l'amore va ricercato al di fuori del matrimonio, comunemente contratto per via del dovere morale di proseguire la stirpe, e si esplica in qualsiasi attività del perfetto uomo di mondo: raffinatezza, cultura cortese e del demi-monde, bellezza fisica e disponibilità economica sono solamente alcuni dei prerequisiti, e padroneggiare questa forma d'arte è privilegio di pochi eletti. Quindi, quale migliore guida di Yonosuke si potrebbe desiderare per guidare lo spettatore moderno all'interno del mondo dei quartieri di piacere?

"Ihara Saikaku Kōshoku Ichidai Otoko" si propone infatti di introdurre lo spettatore al cosiddetto "mondo fluttuante" ("ukiyo", il primo termine del nome "Ukiyonosuke"). L'incipit del mediometraggio è una scommessa che spinge un tale di nome Juzo a recarsi allo Yoshiwara, il più prestigioso quartiere di piacere di Edo (l'odierna Tokyo), e a passare una notte con la celebre taiyū Komurasaki. Preoccupato per Juzo, che in caso di perdita ha scommesso la propria virilità, Yonosuke lo accompagna alla volta di Edo e dello Yoshiwara.
"Ihara Saikaku Kōshoku Ichidai Otoko" non è una trasposizione più o meno completa del testo omonimo, bensì seleziona alcuni elementi tipici del genere kōshokubon ("libri kōshoku") di cui "Vita di un Libertino" è l'ispiratore, in particolare nelle atmosfere, i contatti con i gestori delle case da tè, l'intrattenimento offerto, il voyeurisme, i preliminari e l'atto erotico. Questa narrazione lineare è spezzettata da due tipi di intermezzi: uno riproduce dei contatti carnali tra uomo e donna, in sostanza animando alcune famosissime stampe ukiyo-e (torna ancora il vocabolo "ukiyo") e shunga (letteralmente "immagini di primavera": sono le rappresentazioni erotiche); il secondo riassume sommariamente la vita di Yonosuke.

Le numerosissime citazioni visive si inseriscono in un contesto più ampio, che mira a far rivivere in chiave animata l'universo dell'epoca a tutto tondo, a partire dalla grafica dei personaggi, palesemente ricalcata sui modelli dell'ukiyo-e (corpi piuttosto rotondi e morbidi, biancore dell'incarnato), alle ambientazioni (costruzioni in legno a non più di due piani, pareti tinteggiate a colori penetranti, quali rosso, oro, paraventi realizzati con vesti sontuose e riccamente decorate), dalle musiche (che riproducono prevalentemente il suono di uno shamisen) ad alcuni dialoghi che al momento della comparsa di Komurasaki vengono scritti su sfondo nero, a riproduzione di molti testi comuni all'epoca, che consistevano in immagini in cui il testo faceva da contorno o compariva in pensieri dei personaggi simili a nuvolette. Questi testi sono a volte considerati come precursori dei moderni manga, e nel mediometraggio collegano la visione al medium scelto.
Tutto ciò crea un'atmosfera tanto raffinata quanto sensuale, in quanto la carnalità occupa gran parte della scena ed è rappresentata in maniera graficamente esplicita.
Al termine della sottotrama-pretesto di Juzo, la narrazione torna su Yonosuke e si chiude sull'avvenimento finale del libro di riferimento, ovvero la partenza di Yonosuke alla volta dell'Isola delle Donne.

"Ihara Saikaku Kōshoku Ichidai Otoko" è un documentario animato del cuore dell'ideologia kōshoku: sensuale, colto e raffinato; il film è un'esperienza visiva consigliata a un pubblico maturo che ha interesse ad approfondire la conoscenza del Giappone di epoca Tokugawa per il tramite del suo più penetrante interprete, Ihara Saikaku.