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3.0/10
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Trama: la protagonista si risveglia senza memoria e una creatura astrale di nome Orion, che può vedere solo lei, le spiega che è colpa sua, avendo inavvertitamente colluso con il suo spirito durante il suo peregrinare tra i mondi, le ha strappato e disperso le memorie. Orion si offre di aiutarla a recuperarle, ma a patto di non andare in ospedale, piuttosto di interagire con le persone che sembrano conoscerla.
A complicare il tutto è il fatto che la protagonista sembri viaggiare involontariamente in vari scenari paralleli dove il suo fidanzato è sempre diverso, restando però tra le sue conoscenze, e i caratteri degli altri personaggi sembrano cambiare.

Lo studio Brain's Base ci ha spesso proposto anime di grande spessore e rilievo, si voglia per il comparto tecnico o per la sceneggiatura, come "Natsume yuujinchou", "Kure nai", "Kamisama dolls", "Baccano!" e "Mawaru Penguindrum" (solo per citarne alcuni), ma con "Amnesia" questo non è accaduto.
"Amnesia" è un anime non mediocre bensì insulso. Insulsa è la sceneggiatura e insulsi sono i personaggi.
In un passato molto recente ho detto che "non dirò mai che un anime, manga o opera in generale mi faccia schifo per rispetto del lavoro dello staff che vi sta dietro", ma ora mi rendo conto che in certi casi è inevitabile. "Amnesia" a mio avviso è qualcosa di orribile. L'unica cosa che domina e pervade questa storia è la noia. "No, non ho detto 'gioia', ma noia, noia, noia", per citare il Califfo.
Il tutto è statico e gli sviluppi pressocché nulli o totalmente trascurabili.

La protagonista è probabilmente la peggiore figura che abbia mai visto: non fa altro che dire: "Uhm... Scusa... Ehm...", cincischiare e non fare altro. E' completamente priva di personalità e soprattutto di una volontà propria; si fa trascinare dagli eventi senza fare alcunché, rimanendo ancorata nella sua staticità di personaggio: è come una posidonia "radicata" al suolo, ma sospinta di qua e di là dalle correnti.
Il tema dell'amnesia e dei modi paralleli non è nuovo, basti pensare a "Tsubasa Reservoir Chronicle", ma in questo caso è tutto trattato con un'enorme superficialità.
Riallacciandomi al discorso precedente, prendiamo le due protagoniste: Sakura e l'Eroina - non è nemmeno degna di avere un nome proprio (non confondiamoci ora con Jinrui, dove sì la protagonista non ha nome, ma c'è un motivo narrativo e comico in ciò). Entrambe, per i loro motivi, hanno perso la memoria, ma la differenza sostanziale sta nel carattere: Sakura solo all'inizio è letteralmente "vuota" e questo la porta ad avere bisogno degli altri, ma con lo svilupparsi degli eventi si fa valere e inizia ad aiutarsi e ad aiutare gli altri, mentre l'Eroina di "Amnesia", come ho già detto, non fa assolutamente nulla e anche il suo interagire con gli altri è ridottissimo al pari di una pianta da appartamento. Poi la domanda sorge spontanea: perché non chiede aiuto alle persone che la conoscono? Non è obbligata per forza ad andare in ospedale, come le chiede di non fare Orion, ma questo certo non le preclude di fare qualcosa, qualsiasi cosa. Invece sembra meglio non fare niente.

Ora passiamo ai pagliac... ehm, personaggi maschili comprimari: chi sano di mente andrebbe mai in giro conciato in quel modo tutto il santo giorno? Cosplay, festa in maschera o gruppo Visual Key? No, sono pupazzi! La storia dei semi delle carte non può giustificare un abbigliamento così ignorante. La fiera dello stereotipo: abbiamo il tenebroso, il donnaiolo, il serio cervellone quatrocchi, il bravo ragazzo e poi immagino quello folle (il Jolly): complimenti!
Per la sceneggiatura da Touko Machida mi aspettavo qualcosa di meglio, dopotutto ha un curriculum di tutto rispetto, basti pensare ad alcuni anime cui ha partecipato non solo come sceneggiatrice: "Isekai no Seikishi Monogatari" (ep.1), "Samurai Champloo" (ep.10), "Lucky Star", "Wolf's Rain" (screenplay), "Rinne no Lagrange 2" (script), "Allison & Lilia", "Amagami SS"...
Posso capire i limiti di trasposizione di una visual novel, però al contempo avendo come base una storia interattiva i margini di manovra non sono pochi e non è possibile concepire che praticamente a metà serie non sia accaduto in pratica nulla.

La visual novel di "Amnesia" in Giappone ha avuto così tanto successo da portare alla creazione dell'anime. La cosa che mi spaventa è che esiste anche il seguito di tale gioco: spero solamente che se proprio si vorrà fare altrettanto con l'anime prima lo staff cambi almeno spacciatore o si disintossichi, perché "Amnesia" è l'incubo lisergico di un folle e non posso fare altro che bocciarlo a pieno con un risicatissimo 3.