Recensione
Sankarea
6.0/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"Sankarea" è un anime di dodici episodi della stagione primaverile 2012. Un anime che parte da un incipit abbastanza accattivante, in effetti.
Furuya è un sedicenne con un'unica ossessione, quella degli zombie. Possiede una grande varietà di film horror in casa e il suo sogno da sempre è quello di baciare una ragazza zombie. Sogno alquanto irrealizzabile. Parallelamente a Furuya conosciamo Rea, una ragazza dolce e gentile che ha un unico desiderio: vuole vivere una vita semplice e dignitosa come quella delle sue coetanee. Questo sogno, apparentemente sciocco e banale, è per lei quasi un'utopia. Il padre di Rea, infatti, è un uomo opprimente che vede la figlia come un oggetto, crede di poterla portare ovunque lui voglia e di fare di lei tutto ciò che desidera, arrivando al punto di proibirle di uscire con le amiche e farla studiare a casa, piuttosto che a scuola. Rea è costretta ad acconsentire al padre, ma in cuor suo desidera ribellarsi e realizzare il suo modestissimo sogno. Furuya, tramite delle improbabili pozioni magiche, riesce a far resuscitare il suo gattino Babu, appena deceduto. Fortuitamente accade che Furuya incontra Rea e i due fanno presto amicizia. In seguito a un disastroso incidente Rea muore e Furuya prova a resuscitarla con la pozione magica che aveva in precedenza aiutato il suo gatto; ci riesce. Rea è diventata uno zombie, e ora? Furuya realizzerà il suo desiderio? Starà a voi scoprirlo addentrandovi nella visione dell'anime.
Ho trovato la trama altamente originale sin dalla sua presentazione. I primi episodi sono stati veramente di alto livello, e ne sono rimasto molto contento; purtroppo, però, non è tutto oro quel che luccica. Proprio quando "Sankarea" sarebbe dovuto giungere al culmine della sua narrazione, la sceneggiatura non ha tenuto ed è iniziata a cedere. La noia ha pervaso diversi episodi e l'opera, dall'ottimo spunto da cui era partita, è andata via via calando fino ad arrivare a un finale che ho trovato decisamente banale (sì, parlo anche della storia del "rapimento"). Insomma, tra interi episodi inutili - ad esempio quello dedicato a Mero, la sorellina di Furuya, che sarebbe anche potuta essere un personaggio interessante, ma, essendo l'opera molto breve e non essendole stato dedicato tanto tempo, se non un misero e banale episodio, risulta non molto ben definita - e flashback, alcune volte risulta difficile seguire la serie, più per noia che per altro. Poi c'è Ranko, la bella cugina di Furuya, innamorata segretamente - ma neanche tanto - di lui. E con lei vi è un po' di "sano" fanservice; dico sano perché l'ho trovato abbastanza leggero e piacevole, e non si presenta repentinamente nell'opera, cosa che succede spesso in altri anime e che dà abbastanza fastidio.
Per quanto riguarda la colonna sonora abbiamo una opening carina, niente di che, ma comunque abbastanza orecchiabile, e una ending molto piacevole, che fa da ottimo contorno all'anime. Le OST non sono di buon livello, risultano tutte abbastanza anonime.
La grafica è tutto sommato buona: un chara design originale che sicuramente cattura lo spettatore. Animazioni nella norma.
In conclusione, "Sankarea" è un anime con una bella storia, che però non viene affrontata con le potenzialità che aveva in partenza. Anche qui, essendo il manga non ancora concluso, vi è una sorta di "non finale" che personalmente trovo davvero fastidioso. Consigliato? Ni. Se lo volete guardare, fatelo senza troppe pretese, perché magari potreste rimanerne delusi. Voto finale: 6½, e qui preferisco arrotondare per difetto.
"Sankarea" è un anime di dodici episodi della stagione primaverile 2012. Un anime che parte da un incipit abbastanza accattivante, in effetti.
Furuya è un sedicenne con un'unica ossessione, quella degli zombie. Possiede una grande varietà di film horror in casa e il suo sogno da sempre è quello di baciare una ragazza zombie. Sogno alquanto irrealizzabile. Parallelamente a Furuya conosciamo Rea, una ragazza dolce e gentile che ha un unico desiderio: vuole vivere una vita semplice e dignitosa come quella delle sue coetanee. Questo sogno, apparentemente sciocco e banale, è per lei quasi un'utopia. Il padre di Rea, infatti, è un uomo opprimente che vede la figlia come un oggetto, crede di poterla portare ovunque lui voglia e di fare di lei tutto ciò che desidera, arrivando al punto di proibirle di uscire con le amiche e farla studiare a casa, piuttosto che a scuola. Rea è costretta ad acconsentire al padre, ma in cuor suo desidera ribellarsi e realizzare il suo modestissimo sogno. Furuya, tramite delle improbabili pozioni magiche, riesce a far resuscitare il suo gattino Babu, appena deceduto. Fortuitamente accade che Furuya incontra Rea e i due fanno presto amicizia. In seguito a un disastroso incidente Rea muore e Furuya prova a resuscitarla con la pozione magica che aveva in precedenza aiutato il suo gatto; ci riesce. Rea è diventata uno zombie, e ora? Furuya realizzerà il suo desiderio? Starà a voi scoprirlo addentrandovi nella visione dell'anime.
Ho trovato la trama altamente originale sin dalla sua presentazione. I primi episodi sono stati veramente di alto livello, e ne sono rimasto molto contento; purtroppo, però, non è tutto oro quel che luccica. Proprio quando "Sankarea" sarebbe dovuto giungere al culmine della sua narrazione, la sceneggiatura non ha tenuto ed è iniziata a cedere. La noia ha pervaso diversi episodi e l'opera, dall'ottimo spunto da cui era partita, è andata via via calando fino ad arrivare a un finale che ho trovato decisamente banale (sì, parlo anche della storia del "rapimento"). Insomma, tra interi episodi inutili - ad esempio quello dedicato a Mero, la sorellina di Furuya, che sarebbe anche potuta essere un personaggio interessante, ma, essendo l'opera molto breve e non essendole stato dedicato tanto tempo, se non un misero e banale episodio, risulta non molto ben definita - e flashback, alcune volte risulta difficile seguire la serie, più per noia che per altro. Poi c'è Ranko, la bella cugina di Furuya, innamorata segretamente - ma neanche tanto - di lui. E con lei vi è un po' di "sano" fanservice; dico sano perché l'ho trovato abbastanza leggero e piacevole, e non si presenta repentinamente nell'opera, cosa che succede spesso in altri anime e che dà abbastanza fastidio.
Per quanto riguarda la colonna sonora abbiamo una opening carina, niente di che, ma comunque abbastanza orecchiabile, e una ending molto piacevole, che fa da ottimo contorno all'anime. Le OST non sono di buon livello, risultano tutte abbastanza anonime.
La grafica è tutto sommato buona: un chara design originale che sicuramente cattura lo spettatore. Animazioni nella norma.
In conclusione, "Sankarea" è un anime con una bella storia, che però non viene affrontata con le potenzialità che aveva in partenza. Anche qui, essendo il manga non ancora concluso, vi è una sorta di "non finale" che personalmente trovo davvero fastidioso. Consigliato? Ni. Se lo volete guardare, fatelo senza troppe pretese, perché magari potreste rimanerne delusi. Voto finale: 6½, e qui preferisco arrotondare per difetto.