Recensione
School Days
5.0/10
Attenzione: la recensione contiene pesanti spoiler
Anche sforzandomi, anche provando in ogni modo a stravolgere le mie visioni ed essere il più oggettiva possibile, non riesco proprio a far arrivare quest'anime alla sufficienza.
Spinta dalla sua enorme (e immeritata) popolarità, ho deciso di imbarcarmi nella visione di questa serie, che già dai primi episodi mi ha lasciata non poco perplessa. I disegni sono banali e poco curati, i personaggi tutti uguali (a fatica distinguo le protagoniste femminili se non per la lunghezza dei capelli), il ritmo è lento e quasi spossante - verrebbe voglia di entrare nello schermo e dare una svegliata ai personaggi.
La trama all'inizio non è nulla di nuovo: a lui piace lei, ma non ha il coraggio di parlarle, quindi viene aiutato dall'altra che li fa mettere insieme. Il problema è che anche l'altra è innamorata di lui e, siccome la prima è un po' restia a portare il rapporto sul piano fisico, gli propone di fare un po' di "pratica". A parte l'assurdità della situazione, un po' troppo forzata per i miei gusti (ma d'altronde è tipico dei videogiochi erotici), i personaggi sono uno più insopportabile dell'altro. Makoto è un finto timido più indeciso di Kyosuke Kasuga, va dove lo porta il vento, basta che una qualsiasi ragazza gli faccia gli occhi dolci e lui le si concede. Kotonoha è il classicissimo personaggio complessato che sospira anche solo per salutare e balbetta in continuazione, succube di tutto e di tutti. Sekai è all'apparenza un personaggio positivo, ma mi è risultata inevitabilmente piatta e senza spessore.
L'anime poi prende una piega decisamente inaspettata: Makoto, dopo aver provato le gioie del sesso, passa da una ragazza all'altra come un'ape in un campo di fiori, e incredibilmente pare che tutti gli altri individui di sesso maschile presenti a scuola non esistano affatto, perché tutte, ma proprio tutte, vogliono stare con lui (e chissà cosa avrà poi di tanto speciale, visto che non è né bello, né intelligente, né tantomeno simpatico). La svolta vera e propria avviene quando Sekai si scopre incinta (perché il furbone, tra l'altro, si è anche dimenticato di usare precauzioni). Lui si tira indietro e torna tra le braccia di Kotonoha, che nel frattempo lo ha aspettato negando a tutti il fatto che si fossero lasciati, nonostante lui andasse in camporella con mezzo Giappone.
Il finale è qualcosa di assurdo. L'ultima scena in particolare, con Kotonoha che tiene tra le braccia la testa mozzata di Makoto e ha un'espressione angelica sul viso, è tanto macabra quanto scioccante. Di sicuro si è voluto creare qualcosa di innovativo, e indubbiamente gli autori hanno fatto centro se volevano che l'opera catturasse l'attenzione, ma è anche innegabile che il tutto si potesse sviluppare meglio.
Non nego che l'idea di fondo, quella dell'amore negativo, possessivo, della promiscuità, della gelosia e della vendetta, fosse sicuramente buona. Mi ha lasciata però con l'amaro in bocca il fatto che i personaggi manchino di mordente, che il ritmo passi da lento e monotono a serrato e veloce nel corso di pochi minuti, e che ci si focalizzi su episodi irrilevanti come gli insuccessi dell'amico di Makoto (che è un personaggio totalmente inutile). Non mi è piaciuto neppure il voler a tutti i costi inserire il colpo di scena finale così tanto esasperato, pensando di poter salvare undici episodi immeritevoli con una conclusione a sorpresa. Purtroppo non funziona così.
Avrei dato un voto più alto se Makoto avesse avuto almeno un accenno di carattere. Ma così è solo un pezzo di legno che si fa trasportare dalla corrente. Decisamente sconsigliato.
Anche sforzandomi, anche provando in ogni modo a stravolgere le mie visioni ed essere il più oggettiva possibile, non riesco proprio a far arrivare quest'anime alla sufficienza.
Spinta dalla sua enorme (e immeritata) popolarità, ho deciso di imbarcarmi nella visione di questa serie, che già dai primi episodi mi ha lasciata non poco perplessa. I disegni sono banali e poco curati, i personaggi tutti uguali (a fatica distinguo le protagoniste femminili se non per la lunghezza dei capelli), il ritmo è lento e quasi spossante - verrebbe voglia di entrare nello schermo e dare una svegliata ai personaggi.
La trama all'inizio non è nulla di nuovo: a lui piace lei, ma non ha il coraggio di parlarle, quindi viene aiutato dall'altra che li fa mettere insieme. Il problema è che anche l'altra è innamorata di lui e, siccome la prima è un po' restia a portare il rapporto sul piano fisico, gli propone di fare un po' di "pratica". A parte l'assurdità della situazione, un po' troppo forzata per i miei gusti (ma d'altronde è tipico dei videogiochi erotici), i personaggi sono uno più insopportabile dell'altro. Makoto è un finto timido più indeciso di Kyosuke Kasuga, va dove lo porta il vento, basta che una qualsiasi ragazza gli faccia gli occhi dolci e lui le si concede. Kotonoha è il classicissimo personaggio complessato che sospira anche solo per salutare e balbetta in continuazione, succube di tutto e di tutti. Sekai è all'apparenza un personaggio positivo, ma mi è risultata inevitabilmente piatta e senza spessore.
L'anime poi prende una piega decisamente inaspettata: Makoto, dopo aver provato le gioie del sesso, passa da una ragazza all'altra come un'ape in un campo di fiori, e incredibilmente pare che tutti gli altri individui di sesso maschile presenti a scuola non esistano affatto, perché tutte, ma proprio tutte, vogliono stare con lui (e chissà cosa avrà poi di tanto speciale, visto che non è né bello, né intelligente, né tantomeno simpatico). La svolta vera e propria avviene quando Sekai si scopre incinta (perché il furbone, tra l'altro, si è anche dimenticato di usare precauzioni). Lui si tira indietro e torna tra le braccia di Kotonoha, che nel frattempo lo ha aspettato negando a tutti il fatto che si fossero lasciati, nonostante lui andasse in camporella con mezzo Giappone.
Il finale è qualcosa di assurdo. L'ultima scena in particolare, con Kotonoha che tiene tra le braccia la testa mozzata di Makoto e ha un'espressione angelica sul viso, è tanto macabra quanto scioccante. Di sicuro si è voluto creare qualcosa di innovativo, e indubbiamente gli autori hanno fatto centro se volevano che l'opera catturasse l'attenzione, ma è anche innegabile che il tutto si potesse sviluppare meglio.
Non nego che l'idea di fondo, quella dell'amore negativo, possessivo, della promiscuità, della gelosia e della vendetta, fosse sicuramente buona. Mi ha lasciata però con l'amaro in bocca il fatto che i personaggi manchino di mordente, che il ritmo passi da lento e monotono a serrato e veloce nel corso di pochi minuti, e che ci si focalizzi su episodi irrilevanti come gli insuccessi dell'amico di Makoto (che è un personaggio totalmente inutile). Non mi è piaciuto neppure il voler a tutti i costi inserire il colpo di scena finale così tanto esasperato, pensando di poter salvare undici episodi immeritevoli con una conclusione a sorpresa. Purtroppo non funziona così.
Avrei dato un voto più alto se Makoto avesse avuto almeno un accenno di carattere. Ma così è solo un pezzo di legno che si fa trasportare dalla corrente. Decisamente sconsigliato.