Recensione
Ho appena finito di vedere questa serie ed è inevitabile paragonarla alla prima che vidi anni fa. Brotherhood è decisamente superiore alla prima serie, superandola di molto. La prima serie parte lenta, poi accelera e diventa interessante per poi tornare ad essere noiosa e poco originale (per non parlare dell'orribile film a conclusione di essa).
Brotherhood ci lancia subito all'interno della vicenda, sviluppando una trama migliore e più coerente (anche se qualche lacuna rimane). Una cosa che ho apprezzato molto è che il protagonista non è il solito personaggio che da solo salva l'universo mondo perché è irrimediabilmente potente, ma ha bisogno dell'aiuto di tutti gli altri personaggi incontrati nel corso del suo viaggio. Insomma per quanto indubbiamente eroe dell'anime, non è un superuomo.
Buona la caratterizzazione dei personaggi, anche quelli secondari. Mi è piaciuta particolarmente la capacità di raccontare e far capire i rapporti tra i personaggi pur non dichiarandoli mai apertamente: penso a Mustang e Hawkeye.
I personaggi femminili di questo anime sono fantastici, forti e decisi: Olivier Mira Armstrong e Izumi su tutte. Persino Winry, che non è un personaggio di quelli che combattono, è caratterizzata molto bene e lontana dai prototipi della ragazzina piagnona che deve sempre farsi salvare. La colonna sonora è memorabile e le sigle di apertura e chiusura sono quasi tutte fantastiche.
Ottima la capacità dell'autrice di mixare dramma e comicità, rendendo la storia veramente piacevole.
Ci sono anche alcune cose che non mi sono piaciute e rendevano la narrazione pesante. Innanzitutto potevano tranquillamente fare una decina di episodi in meno, eliminando dettagli inutili e la storia sarebbe stata più fluida. Alcuni personaggi, per quanto simpatici, sono fondamentalmente inutili: May su tutti. La sua unica funzione è quella di usare l'alchimia medica per curare i protagonisti, in un cartone del genere non può mancare il classico personaggio che può curare gli altri con la sua magia - in questo caso alchimia, ma il concetto è quello. Un altro esempio è Ling, personaggio sì utile, ma è chiaro che l'autrice non sapesse a cosa appigliarsi per far sì che si trovasse coinvolto nel viaggio dei protagonisti, così ha tirato in ballo la grande sega mentale dell'immortalità anche per lui e il fatto che dovesse diventare imperatore (il collegamento tra diventare imperatore di Xing e la necessità di trovare la pietra filosofale non ha proprio senso). Alcuni personaggi poi diventano buoni da un istante all'altro, in maniera quasi incomprensibile (Ed avrà pure una buona parlantina, ma non è possibile che ogni volta che apre bocca i nemici dicano "sì hai ragione passo dalla tua parte"). Tra gli antagonisti-amici, il personaggio meglio caratterizzato è Greed, che ha veramente un evoluzione e una crescita che si trascina per tutta la storia e la cui "conversione" assume un senso.
Le seghe mentali sul Fondatore (fondamentalmente dio) non mi sono piaciute e appesantivano la narrazione, conferendogli una retorica superflua.
Nonostante le critiche, penso che sia un anime da 8 perché è coinvolgente fino all'ultimo (ho guardato 64 episodi in tempo record) e il finale è un finale degno di tale nome. Tra l'altro adorabile la sigla dell'ultimo episodio in cui si vedono le varie scene di vita dei personaggi anni dopo la conclusione delle vicende.
Brotherhood ci lancia subito all'interno della vicenda, sviluppando una trama migliore e più coerente (anche se qualche lacuna rimane). Una cosa che ho apprezzato molto è che il protagonista non è il solito personaggio che da solo salva l'universo mondo perché è irrimediabilmente potente, ma ha bisogno dell'aiuto di tutti gli altri personaggi incontrati nel corso del suo viaggio. Insomma per quanto indubbiamente eroe dell'anime, non è un superuomo.
Buona la caratterizzazione dei personaggi, anche quelli secondari. Mi è piaciuta particolarmente la capacità di raccontare e far capire i rapporti tra i personaggi pur non dichiarandoli mai apertamente: penso a Mustang e Hawkeye.
I personaggi femminili di questo anime sono fantastici, forti e decisi: Olivier Mira Armstrong e Izumi su tutte. Persino Winry, che non è un personaggio di quelli che combattono, è caratterizzata molto bene e lontana dai prototipi della ragazzina piagnona che deve sempre farsi salvare. La colonna sonora è memorabile e le sigle di apertura e chiusura sono quasi tutte fantastiche.
Ottima la capacità dell'autrice di mixare dramma e comicità, rendendo la storia veramente piacevole.
Ci sono anche alcune cose che non mi sono piaciute e rendevano la narrazione pesante. Innanzitutto potevano tranquillamente fare una decina di episodi in meno, eliminando dettagli inutili e la storia sarebbe stata più fluida. Alcuni personaggi, per quanto simpatici, sono fondamentalmente inutili: May su tutti. La sua unica funzione è quella di usare l'alchimia medica per curare i protagonisti, in un cartone del genere non può mancare il classico personaggio che può curare gli altri con la sua magia - in questo caso alchimia, ma il concetto è quello. Un altro esempio è Ling, personaggio sì utile, ma è chiaro che l'autrice non sapesse a cosa appigliarsi per far sì che si trovasse coinvolto nel viaggio dei protagonisti, così ha tirato in ballo la grande sega mentale dell'immortalità anche per lui e il fatto che dovesse diventare imperatore (il collegamento tra diventare imperatore di Xing e la necessità di trovare la pietra filosofale non ha proprio senso). Alcuni personaggi poi diventano buoni da un istante all'altro, in maniera quasi incomprensibile (Ed avrà pure una buona parlantina, ma non è possibile che ogni volta che apre bocca i nemici dicano "sì hai ragione passo dalla tua parte"). Tra gli antagonisti-amici, il personaggio meglio caratterizzato è Greed, che ha veramente un evoluzione e una crescita che si trascina per tutta la storia e la cui "conversione" assume un senso.
Le seghe mentali sul Fondatore (fondamentalmente dio) non mi sono piaciute e appesantivano la narrazione, conferendogli una retorica superflua.
Nonostante le critiche, penso che sia un anime da 8 perché è coinvolgente fino all'ultimo (ho guardato 64 episodi in tempo record) e il finale è un finale degno di tale nome. Tra l'altro adorabile la sigla dell'ultimo episodio in cui si vedono le varie scene di vita dei personaggi anni dopo la conclusione delle vicende.